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La questione ucraina

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2024 09:57
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31/03/2022 09:48

Questa discussione non viene aggiornata da quattro giorni... un'eternità.

Di cose accadute nel frattempo ce ne sono state tante, ma molte per me difficili da comprendere nella loro gravità.

Di recente ho scoperto che l'Ucraina, dal 2019, aveva scritto nella propria costituzione la volontà di entrare nella NATO e nella Comunità Europea. Secondo alcuni oratori (ad esempio il famoso Orsini), l'invasione dell'Ucraina era inevitabile a causa della politica espansionista della NATO. Se però la NATO aveva intenzione di espandersi per circondare la Russia, allora è incredibile che abbia perso anni interi a tergiversare.

Comunque, ripartendo da qui:


Ore 3.53 - Potrebbe volerci almeno un anno prima che l'Ucraina tenga un referendum sulla sua neutralità. Lo ha affermato il capo della delegazione ucraina ai colloqui di pace con la Russia, stando a quanto scrive la Bbc.
[...] In un'intervista televisiva, il negoziatore ucraino David Arakhamia ha affermato che tale decisione dovrebbe essere presa in definitiva dal popolo ucraino, piuttosto che dai politici, in un referendum nazionale. Dichiarare la neutralità, ha detto, richiederebbe la registrazione di tre milioni di firme. "Questa è una grande procedura che non può aver luogo al di fuori del territorio pacifico", ha detto.



In realtà basterebbe ottenere un voto a larga maggioranza (dei due terzi anche lì) per modificare la costituzione. Da un punto di vista morale, direi che è giusto e sacrosanto coinvolgere la popolazione, però... fare un referendum mentre il paese è in guerra non mi pare praticabile e neppure riesco a immaginarmi Putin che sospende gli attacchi mentre la consultazione popolare è in corso. Senza contare che dovrebbero parteciparvi anche le popolazioni dei territori occupati, e questo non è molto igienico se ci sono soldati russi presenti e mancano gli osservatori ucraini e indipendenti.



La Russia ha affermato di considerare inaccettabile la presenza di qualsiasi infrastruttura militare statunitense o NATO nei paesi dell'Asia centrale al confine con l'Afghanistan: lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, secondo quanto riportato dalla Tass. Lo ha detto alla terza conferenza ministeriale dei Paesi vicini all'Afghanistan (Russia, Cina, Iran, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) in corso in Cina.



Questo passaggio proprio non lo comprendo. L'obiettivo attuale della Russia è di mettere in sicurezza il proprio territorio. Perché quindi Lavrov ha spostato la sua attenzione sull'Afghanistan dei talebani? Che da parte degli americani fosse in programma un ritorno in zona? O forse la minaccia si estende a qualche isoletta che solo la Cina ritiene parte del proprio territorio?



Il capo del servizio di spionaggio britannico del Gchq ha affermato che alcuni soldati russi si rifiuterebbero di eseguire gli ordini. Lo scrive il Guardian. Jeremy Fleming ha rivelato che: "Abbiamo visto soldati russi a corto di armi e morale, rifiutarsi di eseguire gli ordini, sabotare il proprio equipaggiamento e persino abbattere accidentalmente il proprio aereo".



Spero sia vero e che questi episodi dilaghino...



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