| | | OFFLINE | | Post: 25.010 | Registrato il: 09/01/2003 | Sesso: Femminile | Amministratrice | Grado Massimo! | |
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15/05/2023 11:39 | |
Avete mai fatto scrivere una storia a chatGPT? io ci ho provato dandole un prompt molto generico, chiedendo di usare come protagonisti i pupazzi preferiti delle mie figlie. È uscita una storia carina, semplice, con "buoni sentimenti" come solo AI sa fare 😂
Non dando però ulteriori informazioni, la storia è proprio scarna, sempliciotta e poco emotiva.
Ho visto che ci sono addirittura dei concorsi per storie scritte con la intelligenza artificiale!!! 😬... Ma è più la fatica che devi fare per spiegarle cosa scrivere che scriverla tu direttamente.
Provate anche voi 😉
[Modificato da Silvia 16/05/2023 14:56]
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| | | OFFLINE | | Post: 2.624 | Registrato il: 07/02/2021 | Sesso: Maschile | Grado 6 | |
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15/05/2023 16:39 | |
Ci ho appena provato usando il "pacchetto" di un contest di EFP parecchio dettagliato.
Questo:
Genere: Fantasy
Contesto: Un reame elfico è finito nelle brame di un oscuro sire: tu, il protagonista delle vicende.
Dovrai mettere su un drappello di uomini, nani e demoni per compiere l’impresa che non è riuscita a tuo padre Obscurus, il cui cuore è stato trafitto all’apice di una battaglia dalla Dea-Rinata Astelera. Gli elfi sono creature poderose, dalle lunghe leve capaci di muovere a velocità cui nessun uomo può sperare di raggiungere. Luce è la loro magia, ovunque passano cresce l’erba e il loro profumo stordisce chi, nel tuo regno di tenebra, è abituato a respirare solo cenere.
Una malia a cui tu stesso, in passato, fallisti nel ripudiare; e fu per questo che la tua amata, e odiata, Astelera, riuscì a strapparti nel suo talamo di rose i segreti della tua stirpe.
Un oscuro e nero drago fatto di fuoco e tenebre custodisce il tuo cuore. Ciò che nel tuo petto batte è solo una nera scaglia pulsante proveniente dalla sua pelle d’acciaio. Ma di carne e ossa tu sei fatto, sebbene le fiamme possano divampare da un corpo sempre caldo e fumante.
La vendetta e l’amore per lei hanno consumato il matrimonio con il tuo consorte. Astelera è la tua ossessione, il tuo desiderio più intimo e nascosto. Non puoi vivere senza di lei, eppure sai che dovrai ucciderla per rispettare la volontà
paterna.
Giungerai a lei in catene, o da vincitore? Avrai la forza di affrontarla in duello e resistere alle sue malie? Vorrai ucciderla o salvarle la vita, mi domando. E cosa ne facesti della di lei sorella che, all’alba della guerra, catturasti e rinchiudesti prigioniera?
Sarai fedele alla volontà di suo padre, al suo ammonimento in punto di morte? «Gli elfi… sono il male…»
La mano del destino muove. Sei libero di manovrarla come credi.
Compagni: chiunque, ma ricorda che il consorte dell’oscuro sire deve avere un nome e un viso.
Il risultato è stata una porcheria che non riporto neppure. Ha presso pari pari diverse frasi del prompt, ha riportato sinteticamente i vari passaggi senza dare un minimo di spiegazioni e ha fatto delle interpretazione completamente sballate.
Forse per partecipare ai concorsi conviene abbonarsi alla versione a pagamento...
Edit
Gli ho chiesto di descrivere una singola scena per vedere se le cose andavano un po' meglio... ma soffre degli stessi problemi, ripete molto la formulazione degli interrogativi presenti nel prompt, ma non capisce che bisognerebbe fornire qualche risposta.
Ecco il brano: Le fiamme danzavano nel camino, creando un'atmosfera calda e avvolgente nella camera dallo stile gotico. Il protagonista, il sire oscuro, si trovava di fronte a Astelera, l'amata e odiata Dea-Rinata, la cui presenza riempiva la stanza di una bellezza incantevole. I loro occhi si incrociarono, rivelando una complessità di emozioni contrastanti.
Astelera si muoveva con una grazia eterea, la sua figura slanciata avvolta in un abito di seta bianca, contrastante con la sua pelle di porcellana e i lunghi capelli dorati che le ricadevano sulle spalle. I suoi occhi scintillavano di una luce misteriosa e profonda, mentre un sorriso enigmatico sfiorava le sue labbra.
Il sire, con la sua presenza maestosa e magnetica, era avvolto da un'aura di oscurità e potere. I suoi capelli corvini cascavano sulle spalle, mentre gli occhi intensi e penetranti rivelavano la sua tormentata anima. Indossava un'armatura di cuoio nero e la sua mano si posava delicatamente sulla spada oscura che pendeva dal fianco.
I due si avvicinarono lentamente, come se fossero attratti da una forza magnetica irresistibile. La tensione e il desiderio si potevano percepire nell'aria. Le loro mani si sfiorarono, inviando scosse elettriche lungo le loro pelli. Il sire si chinò verso Astelera, la sua voce profonda e carica di emozione sussurrò il suo nome, mentre i suoi occhi bruciavano di passione e tormento.
Astelera, guardandolo negli occhi, poteva leggere il conflitto che lo divorava. I suoi sentimenti contrastanti per lei e il suo impegno verso la vendetta si riflettevano in ogni linea del suo viso. Con un tocco delicato, Astelera sollevò il volto del sire, cercando di scrutare l'anima che bruciava dentro di lui.
In quell'incontro intimo, il tempo sembrò fermarsi. Tutti i conflitti e le sfide che li circondavano svanirono, lasciando spazio solo per il magnetismo travolgente che li legava. Non c'era giudizio, solo la comprensione silenziosa tra due anime tormentate.
Nel loro abbraccio appassionato, il sire e Astelera si avvolsero l'uno intorno all'altro, immergendosi in un vortice di desiderio e amore proibito. Il mondo esterno scomparve, lasciando solo loro due, uniti in quel momento intimo.
Quell'incontro tra il protagonista e Astelera rappresentava un'esplosione di emozioni, un amalgama di amore, desiderio, conflitto e incertezza. Era un momento di profonda connessione e comprensione, ma anche di lotta interiore per il sire, che si trovava ad affrontare il dilemma tra la sua sete di vendetta e il suo amore irrinunciabile.
[Modificato da thors 15/05/2023 16:48]
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| | | OFFLINE | | Post: 10.823 | Registrato il: 23/05/2009 | Sesso: Maschile | Vice Admin | Grado Massimo! | |
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15/05/2023 19:41 | |
Ho visto un video su Youtube dove si parla di come far scrivere addirittura un libro da ChatGPT.
E' una questione prompt.
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| | | OFFLINE | | Post: 25.010 | Registrato il: 09/01/2003 | Sesso: Femminile | Amministratrice | Grado Massimo! | |
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16/05/2023 14:59 | |
Non ho resistito a creare un' immagine per questo topic!! 😆
Evidentemente il robot era incerto se usare la tastiera o la matita per scrivere la sua storia
Comunque.. posso capire prompt elaborati per creare una immagine, ma per creare una storia, secondo me ci si mette meno tempo per scriverla! 😆😂
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| | | OFFLINE | | Post: 25.010 | Registrato il: 09/01/2003 | Sesso: Femminile | Amministratrice | Grado Massimo! | |
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16/05/2023 15:00 | |
thors (ethors), 15/05/2023 16:39:
Ci ho appena provato usando il "pacchetto" di un contest di EFP parecchio dettagliato.
Questo:
Genere: Fantasy
Contesto: Un reame elfico è finito nelle brame di un oscuro sire: tu, il protagonista delle vicende.
Dovrai mettere su un drappello di uomini, nani e demoni per compiere l’impresa che non è riuscita a tuo padre Obscurus, il cui cuore è stato trafitto all’apice di una battaglia dalla Dea-Rinata Astelera. Gli elfi sono creature poderose, dalle lunghe leve capaci di muovere a velocità cui nessun uomo può sperare di raggiungere. Luce è la loro magia, ovunque passano cresce l’erba e il loro profumo stordisce chi, nel tuo regno di tenebra, è abituato a respirare solo cenere.
Una malia a cui tu stesso, in passato, fallisti nel ripudiare; e fu per questo che la tua amata, e odiata, Astelera, riuscì a strapparti nel suo talamo di rose i segreti della tua stirpe.
Un oscuro e nero drago fatto di fuoco e tenebre custodisce il tuo cuore. Ciò che nel tuo petto batte è solo una nera scaglia pulsante proveniente dalla sua pelle d’acciaio. Ma di carne e ossa tu sei fatto, sebbene le fiamme possano divampare da un corpo sempre caldo e fumante.
La vendetta e l’amore per lei hanno consumato il matrimonio con il tuo consorte. Astelera è la tua ossessione, il tuo desiderio più intimo e nascosto. Non puoi vivere senza di lei, eppure sai che dovrai ucciderla per rispettare la volontà
paterna.
Giungerai a lei in catene, o da vincitore? Avrai la forza di affrontarla in duello e resistere alle sue malie? Vorrai ucciderla o salvarle la vita, mi domando. E cosa ne facesti della di lei sorella che, all’alba della guerra, catturasti e rinchiudesti prigioniera?
Sarai fedele alla volontà di suo padre, al suo ammonimento in punto di morte? «Gli elfi… sono il male…»
La mano del destino muove. Sei libero di manovrarla come credi.
Compagni: chiunque, ma ricorda che il consorte dell’oscuro sire deve avere un nome e un viso.
Il risultato è stata una porcheria che non riporto neppure. Ha presso pari pari diverse frasi del prompt, ha riportato sinteticamente i vari passaggi senza dare un minimo di spiegazioni e ha fatto delle interpretazione completamente sballate.
Forse per partecipare ai concorsi conviene abbonarsi alla versione a pagamento...
Edit
Gli ho chiesto di descrivere una singola scena per vedere se le cose andavano un po' meglio... ma soffre degli stessi problemi, ripete molto la formulazione degli interrogativi presenti nel prompt, ma non capisce che bisognerebbe fornire qualche risposta.
Ecco il brano: Le fiamme danzavano nel camino, creando un'atmosfera calda e avvolgente nella camera dallo stile gotico. Il protagonista, il sire oscuro, si trovava di fronte a Astelera, l'amata e odiata Dea-Rinata, la cui presenza riempiva la stanza di una bellezza incantevole. I loro occhi si incrociarono, rivelando una complessità di emozioni contrastanti.
Astelera si muoveva con una grazia eterea, la sua figura slanciata avvolta in un abito di seta bianca, contrastante con la sua pelle di porcellana e i lunghi capelli dorati che le ricadevano sulle spalle. I suoi occhi scintillavano di una luce misteriosa e profonda, mentre un sorriso enigmatico sfiorava le sue labbra.
Il sire, con la sua presenza maestosa e magnetica, era avvolto da un'aura di oscurità e potere. I suoi capelli corvini cascavano sulle spalle, mentre gli occhi intensi e penetranti rivelavano la sua tormentata anima. Indossava un'armatura di cuoio nero e la sua mano si posava delicatamente sulla spada oscura che pendeva dal fianco.
I due si avvicinarono lentamente, come se fossero attratti da una forza magnetica irresistibile. La tensione e il desiderio si potevano percepire nell'aria. Le loro mani si sfiorarono, inviando scosse elettriche lungo le loro pelli. Il sire si chinò verso Astelera, la sua voce profonda e carica di emozione sussurrò il suo nome, mentre i suoi occhi bruciavano di passione e tormento.
Astelera, guardandolo negli occhi, poteva leggere il conflitto che lo divorava. I suoi sentimenti contrastanti per lei e il suo impegno verso la vendetta si riflettevano in ogni linea del suo viso. Con un tocco delicato, Astelera sollevò il volto del sire, cercando di scrutare l'anima che bruciava dentro di lui.
In quell'incontro intimo, il tempo sembrò fermarsi. Tutti i conflitti e le sfide che li circondavano svanirono, lasciando spazio solo per il magnetismo travolgente che li legava. Non c'era giudizio, solo la comprensione silenziosa tra due anime tormentate.
Nel loro abbraccio appassionato, il sire e Astelera si avvolsero l'uno intorno all'altro, immergendosi in un vortice di desiderio e amore proibito. Il mondo esterno scomparve, lasciando solo loro due, uniti in quel momento intimo.
Quell'incontro tra il protagonista e Astelera rappresentava un'esplosione di emozioni, un amalgama di amore, desiderio, conflitto e incertezza. Era un momento di profonda connessione e comprensione, ma anche di lotta interiore per il sire, che si trovava ad affrontare il dilemma tra la sua sete di vendetta e il suo amore irrinunciabile.
mi dà l'idea di molto fumo e niente arrosto
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| | | OFFLINE | | Post: 10.823 | Registrato il: 23/05/2009 | Sesso: Maschile | Vice Admin | Grado Massimo! | |
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17/05/2023 17:56 | |
Diciamo che secondo me può darti degli spunti, oppure sistemare le tue idee.
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| | | OFFLINE | | Post: 2.624 | Registrato il: 07/02/2021 | Sesso: Maschile | Grado 6 | |
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26/05/2023 16:18 | |
Ho provato un nuovo approccio.
Questa è la storia dei tre porcellini raccontata con lo stile di Tolkien In un'epoca remota, in un mondo avvolto dalle nebbie del tempo, vi era un trittico di porcellini, di nome Tommaso, Filiberto e Guglielmo, che abitavano in un'incantevole e pacifica radura, circondata da fronde di querce e salici.
Tommaso, il porcellino più saggio e lungimirante del gruppo, aveva costruito con cura una piccola casa di mattoni, robusta e difendibile, capace di resistere alle intemperie e alle insidie del mondo esterno. Filiberto, dall'animo avventuroso e audace, aveva preferito edificare una casa di legno, più leggera e veloce da costruire, ma comunque accogliente e sicura. Guglielmo, il terzo porcellino, di indole pigra e negligente, si era limitato a costruire una casetta di paglia, senza curarsi delle possibili minacce che potessero avventarsi su di loro.
Ma in quella radura, al di là dei confini conosciuti, si celava una creatura maligna, un feroce lupo dalle fauci spalancate, desideroso di cacciare e divorare quei porcellini ignari. Questo essere oscuro, noto come Grigok, era una figura temuta e rispettata persino dalle creature più feroci e selvagge della regione.
Un giorno, mentre il sole declinava all'orizzonte, Grigok scorse le tre casette dei porcellini. La sua mente contorta intuì l'opportunità di un pasto abbondante e delizioso. Con passo felpato, si avvicinò alla casetta di paglia, e con un soffio potente, la abbatté in un batter d'occhio. Guglielmo, impaurito e inerme, riuscì a fuggire e cercò riparo nella casa di legno di Filiberto.
Ma Grigok, non sazio della sua vittoria, continuò la sua inesorabile avanzata. Con una furia indomabile, il lupo scagliò tutto il suo potere contro la casetta di legno, che cedette sotto la sua forza soverchiante. Filiberto, con un coraggio che solo gli audaci posseggono, riuscì a fuggire e a cercare rifugio nella casa di mattoni di Tommaso.
In quel rifugio, lontano dal male che si annidava fuori, Filiberto raccontò a Tommaso l'orrore che aveva appena vissuto. La speranza e la determinazione si accendevano nei loro cuori mentre affrontavano la sfida imminente. Decisi a resistere all'ira di Grigok, i due porcellini prepararono la loro difesa.
Con le proprie zampette e la saggezza di Tommaso, eressero un baluardo intorno alla casa di mattoni, affinché nessuna forza potesse abbatterla. Giorno dopo giorno, notte dopo notte, lavorarono con instancabile dedizione per fortificare le loro difese, sapendo che il pericolo si avvicinava sempre di più, come un'ombra minacciosa che si allungava nella radura. Grigok, conscio della sfida che aveva di fronte, lanciava grida di rabbia e frustrazione, cercando ogni possibile varco per abbattere la casa di mattoni.
Ma Tommaso e Filiberto non si lasciavano intimidire. Con intelligenza e determinazione, usarono ogni risorsa a loro disposizione per rendere la loro fortezza inespugnabile. Scavavano profonde fosse, creavano trappole astute e costruivano muri sempre più solidi, sfruttando la forza dei mattoni che li circondavano. Ogni giorno che passava, la loro difesa si rinforzava, e con essa cresceva la loro speranza di sopravvivere all'assalto del lupo.
E finalmente, giunse il giorno fatidico. Grigok, affamato e infuriato, si scagliò contro la casa di mattoni con tutto il suo potere. Ma ogni attacco del lupo si infranse contro la roccia imperturbabile dei mattoni. Il lupo ululò di rabbia e si ritirò, sconfitto dal coraggio e dalla determinazione dei due porcellini.
Tommaso e Filiberto si abbracciarono, esultanti per la loro vittoria. Avevano dimostrato che l'unione, la saggezza e la perseveranza potevano sconfiggere anche il male più implacabile. La loro storia di coraggio e audacia si diffuse nella radura, diventando una leggenda tramandata di generazione in generazione.
E così, i porcellini Tommaso e Filiberto divennero simboli di speranza e di resistenza. La loro casa di mattoni divenne un santuario, un rifugio per coloro che cercavano sicurezza e protezione contro le avversità del mondo.
Ma la lezione più preziosa trasmessa da questa storia fu quella di non sottovalutare mai il potere del coraggio e dell'astuzia, e di non farsi abbattere dalle difficoltà che si incontrano lungo il cammino. Perché anche di fronte alla più terribile delle minacce, l'unione e la volontà di difendere ciò che amiamo possono portarci alla vittoria.
E così, la storia dei tre porcellini e del lupo Grigok rimase scolpita nella memoria delle creature del bosco, come un ricordo eterno dell'importanza di perseverare e resistere alle avversità, e dell'inestimabile valore dell'amicizia e della fiducia reciproca.
E questa come un horror di Steven King In una radura bucolica, circondata da una fitta foresta, si ergevano tre sinistre capanne: la prima costruita con ossa, la seconda con radici intrecciate e la terza con ragnatele e oscuri incantesimi. In questo luogo maledetto, Tommaso, Filiberto e Guglielmo, tre porcellini coraggiosi ma tormentati, cercavano rifugio dal male che si celava tra gli alberi.
Tommaso, l'animo più oscuro dei tre, aveva costruito la sua casa con le ossa delle vittime passate, imprigionando le loro anime in un limbo eterno. Filiberto, in preda a un'ossessione malata, aveva intrecciato le radici delle piante per creare una casa vivente, una prigione vegetale per chiunque vi si avventurasse. Guglielmo, l'ultimo dei porcellini, aveva ceduto completamente alla sua oscurità interiore, trasformando la sua dimora in un nido di ragni, in cui le loro trame sinistre si intrecciavano con le sue.
Ma la loro oscura tranquillità venne interrotta quando una presenza maligna si manifestò tra gli alberi. Un lupo gigantesco, dalle fauci insanguinate e gli occhi ardenti di follia, iniziò a perseguitarli implacabilmente. Era un essere sovrannaturale, un'incarnazione delle loro paure più profonde e dei loro peccati passati. Era l'Ombra.
L'Ombra cominciò a tormentare i porcellini, aggirandosi tra le tenebre della foresta e gettando scompiglio nelle loro menti fragili. Le loro capanne si trasformarono in gabbie infernali, in cui le urla delle anime imprigionate risuonavano costantemente. La loro stessa sanità mentale vacillava sotto il peso dell'Ombra, che si insinuava nelle loro visioni e nei loro sogni, spingendoli al limite della follia.
Tommaso, la mente più oscura tra i tre, si imbatté in un antico libro di incantesimi proibiti, sperando di trovare una soluzione per sconfiggere l'Ombra. Ma i poteri nascosti all'interno del libro erano più di quanto potesse sopportare. La sua anima fu strappata via, condannata a vagare per l'eternità nell'oscurità.
Filiberto, tormentato dalle radici viventi che avviluppavano la sua casa, decise di confrontarsi con l'Ombra direttamente. Ma la sua audacia si rivelò fatale. Le radici si animarono, strappandolo dalla sua dimora e divorandolo lentamente, mentre le sue urla di terrore si mescolavano all'eco dei venti notturni.
Solo Guglielmo rimase, l'ultimo porcellino rimasto in piedi. Sapeva di essere l'obiettivo finale dell'Ombra. Ma, nonostante la sua paura dilaniante, decise di non arrendersi. Invece di aspettare l'arrivo dell'Ombra nella sua casa infestata dalle ragnatele, Guglielmo decise di affrontarlo direttamente nella radura.
Armatosi di coraggio, Guglielmo si incamminò tra gli alberi spogli e le fronde secche, con l'Ombra che lo seguiva da vicino, emettendo un sinistro ringhio. Mentre il porcellino avanzava, i suoi passi risuonavano come un tamburo funereo, seguito dall'eco dei suoi pensieri tormentati.
Quando finalmente raggiunse la radura centrale, Guglielmo si voltò per affrontare l'Ombra. Ma ciò che vide lo lasciò senza fiato. L'Ombra si era trasformata, aveva assunto le sembianze di un essere umano, un'entità conosciuta come l'Avvoltoio Oscuro. Era un essere di pura malvagità, che trascinava con sé le anime tormentate dei porcellini sconfitti.
L'Avvoltoio Oscuro si avvicinò a Guglielmo, rivelando un sorriso malefico e gli occhi vuoti e senza speranza. Con una voce gutturale, sussurrò parole di terrore e disperazione nel cuore del porcellino. Guglielmo sentì la sua resistenza vacillare, ma si aggrappò al ricordo dei suoi amici perduti.
Con un ultimo sforzo, Guglielmo afferrò un bastone affilato e lo puntò verso l'Avvoltoio Oscuro. Mentre l'entità maligna si avvicinava, il porcellino scagliò il bastone contro di essa, attingendo alla sua forza residua. Il bastone si conficcò nel cuore dell'Avvoltoio Oscuro, che emise un grido raccapricciante di dolore e scomparve in una nuvola di fumo.
Guglielmo si ritrovò solo nella radura, esausto ma vivo. Aveva sconfitto l'Ombra e salvato se stesso dalle sue grinfie. Ma il prezzo pagato era alto, e il ricordo dei suoi amici perduti lo tormentò per sempre.
La radura ritornò al suo aspetto pacifico, le case oscure dei porcellini sparirono nel nulla. Ma la storia di Tommaso, Filiberto e Guglielmo divenne una leggenda maledetta, raccontata tra i sopravvissuti, un monito per coloro che osavano sfidare le oscure forze che si annidavano nella foresta.
E così, Guglielmo vagò per il resto dei suoi giorni, portando con sé le cicatrici della sua avventura e il peso delle anime perdute. La sua storia fu tramandata di bocca in bocca, diventando una leggenda che fece eco tra i sopravvissuti. Le persone del luogo evitavano la radura, spaventate dalle tenebre che vi dimoravano. Il ricordo dei porcellini coraggiosi e del loro scontro con l'Avvoltoio Oscuro gettava un'ombra sinistra sull'intera regione.
Beh, non che siano capolavori, però la sua reinterpretazione dell'ultima mi ha sorpreso davvero.
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| | | OFFLINE | | Post: 10.823 | Registrato il: 23/05/2009 | Sesso: Maschile | Vice Admin | Grado Massimo! | |
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26/05/2023 18:12 | |
Inizia bene quella horror, niente male. Oensa ad usare prompt più specifici...
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| | | OFFLINE | | Post: 25.010 | Registrato il: 09/01/2003 | Sesso: Femminile | Amministratrice | Grado Massimo! | |
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27/05/2023 14:18 | |
Non male!
Allora bisogna davvero "studiare" prima i prompt perché ci sono delle potenzialità!
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| | | OFFLINE | | Post: 10.823 | Registrato il: 23/05/2009 | Sesso: Maschile | Vice Admin | Grado Massimo! | |
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27/05/2023 14:52 | |
Però a me sembra di "barare" non credi? Ok che le idee sono tue però...
Prima ho scritto una recensione per il mio blog su un film che pubblicherò venerdì prossimo. Ho copiato e incollato la trama su chatGPT chiedendogli se può' dargli un occhiata.
Sai che ha fatto? Ha quasi riscritto la storia, nel senso che ha pensato che volevo scrivere una storia e lui prendendo spunto dalla mia descrizione ha creato un mini racconto, tra l'altro niente male.
[Modificato da manuenghel 27/05/2023 14:52]
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