Si è concluso un periodo di decadenza e inizia un cammino di crescita e redenzione. L'elettorato ha espresso una volontà di cambiamento che non ha ritorno, comincia una nuova era, un'era di pace e prosperità". Così si è espresso Javier Milei, nel suo primo discorso come nuovo presidente dell'Argentina tenuto nella scalinata del Palazzo del Congresso e rivolto ai migliaia di sostenitori e cittadini riuniti nella omonima piazza antistante. Un gesto inedito, quest'ultimo, nel protocollo delle cerimonie di insediamento presidenziale che tradizionalmente prevedevano il discorso del presidente di fronte alle camere riunite. Milei ha parlato agli argentini alla presenza dalle delegazioni straniere. Tra i presenti anche il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, con il quale Milei si è scambiato un caloroso abbraccio. (ANSA)
Per l'Argentina "non c'è alternativa all'aggiustamento e non c'è alternativa allo shock". Lo ha detto il neo presidente, Javier Milei, nel suo primo discorso come capo dello Stato. Il leader ultraliberista ha avvertito la cittadinanza che "non ci sono soldi" e che il programma di riforme e stabilizzazione economica "avrà un impatto sul livello di attività, di inflazione e di povertà". "Attraverseremo un periodo di stagflazione ma sarà l'ultimo sorso amaro che dovrà deglutire l'Argentina. Abbiamo ricevuto la peggior eredità della storia", ha aggiunto. (ANSA)
thors (ethors), 10/12/2023 17:35: ... Intanto, però, trovo molto curiosa la presenza di Zelensky, di certo incompatibile con quella di ogni rappresentante russo. Mi è difficile credere che sia andato sin lì a chiedere sostegno... o forse conta proprio di portare in Ucraina qualche tipo di armamento. Immagino che presto lo scoprirò.
Migliaia di persone si sono riversate nelle strade delle principali città dell'Argentina per protestare contro il mega-decreto per la deregulation dell'economia e la privatizzazione di tutte le aziende statali annunciato dal presidente, Javier Milei. Nella capitale Buenos Aires la protesta, iniziata timidamente già pochi minuti dopo l'annuncio, è sfociata con il passare dei minuti in una grande manifestazione spontanea che si è diretta da diversi quartieri verso la piazza del Congresso, nel centro della città, dove verso la mezzanotte erano già radunate diverse migliaia di argentini: "La patria non si vende" e "Milei spazzatura, sei la dittatura", sono stati gli slogan più ascoltati tra i manifestanti. Il presidente aveva annunciato poche ore prima un decreto con oltre 300 disposizioni e deroghe a leggi che regolano il mercato. Tra queste la deroga alla legge sulla Terra che impedisce la vendita di grandi aree a stranieri; alla legge che impedisce la privatizzazione delle aziende statali e la loro trasformazione in società anonime; alle leggi di promozione industriale e commerciale e alla legge che impedisce la privatizzazione della compagnia di bandiera Aerolineas Argentinas. [...] (ANSA)