La storia ha inizio quando il popolare gioco online Yggdrasil viene silenziosamente chiuso. Il protagonista Momonga, comunque, decide di non disconnettersi e viene trasformato in un personaggio dall’aspetto scheletrico, diventando ”il mago più potente”. Il mondo del gioco intorno a lui subisce profondi cambiamenti, tanto che anche gli NPC (i personaggi non controllati da giocatori) iniziano a provare sentimenti. Momonga, ormai privo di famiglia, amici e un posto nella società decide di combattere per prendere il controllo del gioco.
Nel 2015 è uscita la prima stagione. Nel gennaio 2018 la seconda. Nel luglio dello stesso anno la terza. E quest'anno è stata trasmessa anche la quarta. Tutte di 13 episodi.
Quest'opera si caratterizza per un personaggio di cui è abbastanza difficile di trovarne di simili, perché non è il classico eroe coraggioso e di nobile animo, bensì una creatura spesso priva di umanità. Volendo valutarne l'intelligenza... Ecco, nei combattimenti ci sa fare, mentre per il resto (gestione del comando, coerenza coi propri fini) è abbastanza idiota.
La cgi era un elemento critico delle prime tre stagioni, mentre in quest'ultima ho avuto l'impressione che sia migliorata sensibilmente. Le musiche sono belle, i disegni anche (sebbene non è che il protagonista mi piaccia molto nella versione scheletro). Insomma, il comparto tecnico complessivamente è buono.
La trama è ricca di sottotrame, dove compaiono spesso personaggi interessanti, ma il problema fondamentale di tutto è che il potente Ainz Ooal Gown è troppo potente. Perciò la stragrande maggioranza degli scontri sono scontati, almeno quando il protagonista è presente, e arrivati alla quarta stagione ancora non s'è visto un antagonista capace di metterlo in seria difficoltà.
Di bello c'è appunto l'originalità del personaggio, una discreta varietà di situazioni e molte sottotrame carine. Tutto sommato non è affatto male. Fare una maratona di tutte e quattro le stagioni (ovviamente spalmata su più giorni) non lo vedo impossibile... però gag e vicende tendono a ripetersi senza arrivare a una svolta che almeno a me sarebbe piaciuto vedere. Sicché alla quarta stagione le cose iniziano un po' ad annoiare. E Ainz si fa fatica a sopportarlo, in quanto da mesi è capo di Nazarick, rispettato e amato da tutti i sottoposti, però non tenta neppure di imporsi e le decisioni cruciali vengono prese per fraintendimenti, perché lui non sa mai di cosa si stia parlando...
La svolta che mi sarebbe piaciuta...
... sarebbe quella di adottare un codice di condotta decente verso gli umani.
Nel corso delle prime tre stagioni, Ainz ha cercato di far apprezzare gli umani ai compagni, ma non ha mai fermato i massacri, anzi... lui stesso ha macellato qualcosa come 150.000 soldati nel finale della terza serie.
Nella quarta appare come novità che due sottoposte chiedono con forza a Ainz di essere più misericordioso. E lui vorrebbe anche assecondarle, ma poi succede il casino. Quattro nobili scellerati hanno rubato alcuni suoi carri carichi di provviste. Ainz conosce i colpevoli, ma per un disguido i suoi consigliere ritengono opportuno, in risposta, dichiarare guerra al regno e annientarne la capitale con tutti i suoi abitanti, più decine di altri villaggi.
Arrivati a questo punto, penso diventi normale sperare che arrivi finalmente un eroe per mettere fine a genocidi privi di senso.
Altro elemento che depone a sfavore del protagonista è la coerenza col suo scopo principale: individuare altri giocatori del mondo reale, possibilmente quelli che erano i propri compagni di gioco, e dare loro aiuto se necessario.
Il problema è che diventa progressivamente sempre più spietato e crudele, perciò, se ci fosse davvero qualche altro reincarnato, cosa penserebbe di lui? Accetterebbe di farsi aiutare da chi uccide indistintamente donne e bambini del nuovo mondo?
E la stessa cosa vale anche per gli umani che vivono nei suoi terreni. Sapendo cosa fa il loro padrone, come potrebbero anche solo tollerarlo? Nel villaggio di Carne, il primo da lui avvicinato, questo tema non è stato mai toccato, ma dovrebbe, visto che alcune figure chiave di quel paese visitavano di tanto in tanto la capitale e quindi devono essere a conoscenza dei fatti.