00 12/02/2024 02:37
Re:
thors (ethors), 11/02/2024 09:32:

Allora, le obiezioni presenti nel link che avevo riportato io restano validissime. Qui posso aggiungere che hai ragione: se un farmaco supera un test sugli animali, allora è comunque possibile che crei danni agli esseri umani. Tuttavia, se quel farmaco non avesse superato i test animali, allora le probabilità che nuocesse agli essere umani sarebbero molto più alte. Questo in linea generale, ovviamente, perché noi e scimmie condividiamo il 99% del DNA, noi e i topi credo intorno al 70%. Insomma, gli esperimenti sugli animali non sono campati in aria.

In quanto a Louis Washkansky:


Sebbene Washkansky morì di polmonite diciotto giorni dopo il trapianto a causa di un sistema immunitario indebolito,[22] Barnard considerò l'intervento chirurgico come un successo perché il cuore "non veniva stimolato da una macchina elettrica".[3] Come Barnard racconta nel suo libro One Life, il quinto giorno postoperatorio fu presa la decisione di bombardare il sistema di Washkansky con immunosoppressori per proteggerlo da un potenziale rigetto del nuovo cuore. Come avrebbero rivelato i successivi trapianti di cuore, i segni notati in quel momento facevano parte di un programma di reinsediamento per il nuovo cuore e non necessariamente un'indicazione di rigetto.

(Wikipedia)



Quindi non mi convince che sia morto a causa del rigetto.


Quindi è il momento di iniziare ad usare nuovi e vecchi metodi di ricerca e sperimentazione senza gli animali e la vicinanza del DNA non significa nulla visto che molti farmaci reagiscono in modo diverso persino fra uomini basta leggere i bugiardini.
I primi trapiantati mediamente non sono vissuti a lungo e solo dopo tempo, a forza di fare pratica su noi umani, sono andati migliorando ottenendo risultati sempre migliori.