Cerimonia asciutta, veloce, con qualche momento di impaccio (perché Tommy Lee Jones non voleva saperne di sfiorare la mano di Penelope Cruz nel momento delle foto di rito?) e con alcuni strepitosi "piani d'ascolto" di Emir Kusturica (il presidente della giuria sembrava divertirsi un mondo ai discorsi spesso troppo solenni dei presentatori). Cannes 2005 è finito: ha vinto L'enfant, di Jean-Pierre e Luc Dardenne (Belgio), e forse è finita un'epoca della storia del cinema; o meglio, diciamo che probabilmente solo a Cannes, dove i selezionatori sono nominati a vita come i Papi, continueremo "per omnia saecula saeculorum" a vedere i film di Haneke Jarmusch Cronenberg Gitai Wenders Egoyan Von Trier Van Sant Hou Hsioa-Hsien, nonché dei (ri)vincitori Dardenne... Se mettessimo in fila tutte le partecipazioni cannensi di questi signori (e del suddetto Kusturica, vincitore di due Palme d'oro), occuperemmo tutto il sito che state visitando.
Diciamo quindi che, (ri)premiando i Dardenne, Cannes ha celebrato se stessa: ma il rischio che il festival più ricco e potente del mondo diventi una macchina celibe è altissimo, e il risultato è che bisogna avere la fortuna di incrociare nella tempistica la campagna promozionale di Star Wars III per ospitare almeno un film in grado di raggiungere il grande pubblico. I Dardenne, ovviamente, hanno fatto il loro dovere, anche quando hanno ricordato sul palco Florence Aubenas e tutti i giornalisti, francesi e non, rapiti in Iraq. Hanno un'idea di cinema rigorosa, precisa, riconoscibile, ma hanno sempre e solo quella, e d'altronde c'è in giro un sacco di gente che di idee, nella vita, non ne ha nemmeno una. Non è colpa loro se ogni volta che vengono a Cannes vincono. La colpa è di Cannes, che dovrebbe uscire dall'orticello dei registi allevati in casa e cominciare a vedere se al mondo esiste qualcos'altro. L'anno scorso, allargandosi ai cartoon e ai documentari (e premiando Michael Moore), ci aveva provato. Quest'anno si è ripiegata su se stessa, anche se va ribadito che il livello medio dei film era buono. È mancata la novità, e ha vinto il figlio di Rosetta.
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