Ecco quello ke è saltato fuori dal forum del quotidiano Corriere della sera:
Su italia 1 cartoni hard
caro grasso,(NB:QUI SI RIFERISCE AD ALDO GRASSO,COMMENTATORE DELLA TV SUL CORRIERE,ANCHE SE SEMBRA KE LO STIA OFFENDENDO
)
se possibile, vorrei che lei ci illuminasse sulla presunta fascia protetta per i bambini. mi piacerebbe sapere se esiste un organo, un'authotity che valuta (non censura) i programmi per bambini.
esempio italia 1. alle ore 17.00 vanno in onda le avventure di DOREMI, cartone giapponese. la protagonista è una bambina di 7 anni che va al collage (?) che gestisce una pasticceria con altre amiche di 7 anni(?) e che la mattina si guarda il seno (taglia 4 almeno). i riferimenti sessuali sono continui. per carità dio ci guardi dal moralismo ma è lecito bombardare i nostri figli con "valori" che non ci appartengono e che per di piu mi sembrano malsani? sia i disegni che i dialoghi sono al limite della pedofilia (non scherzo).Per non parlare della pubblicità nel film a cartoni del sabato sera. esiste un controllo? e chi lo fa? costanzo?
grazie
nn so se ridere o piangere....
molto bella una delle risposte:
Doremì....hard??
Scrivo per rispondere a Francesco, apparentemente scioccato da un cartone animato quale "Doremì".
Persone come me si danno un gran daffare per cercare di far capire alla gente che i cartoni animati, soprattutto quelli nipponici, non sempre si rivolgono a un pubblico infantile, ma adolescente o addirittura adulto, e questo viene bellamente ignorato dai responsabili dei palinsesti.
In questo caso, però, il problema è un altro. Perché il target di Doremì sono proprio le bambine di 7 anni. Il cartone in questione l'ho visto solo qualche volta, ma posso dire che da quanto ho visto Doremì va alle elementari (e non al college) e gestisce il negozio (di fiori, a me sembrava, ma tant'è), perché lei e le sue amiche involontariamente hanno fatto trasformare la strega proprietaria del negozio suddetto in una ranocchia, ed ora quindi la devono aiutare (non che ci sia un'iscrizione alla Camera di Commercio a nome della "settenne", quindi).
Mi sembra poi che le bambine del cartone non abbiano nessun seno, tanto meno una quarta! Al massimo possono essere "sagomate" per rendere la vita più sottile e non farle sembrare delle palline. Non ho assistito alla puntata in cui a suo dire Doremì "si guarda i seni", ma le posso dire che a 7 anni io rubavo i tacchi di mia madre e le sue perle, mi impiastricciavo la faccia di rossetto e poi mettevo i fazzolettini nella maglietta, perché mi piaceva immaginare che fossero già cresciute. Forse si trattava di una situazione simile.
Ben vengano i valori giapponesi lontani dal nostro becero bigottismo italiano, i valori di amicizia, di onestà, di coraggio, e anche -perché no?- di delicata scoperta della sessualità; forse, come spesso accade, la malizia è negli occhi di chi guarda.
ha detto tutto
Certo ke in Italia siamo ridotti male