Ho finito di vedere la prima serie di 'The gene of AI'.
In un futuro prossimo, accanto agli esseri umani normali esistono gli 'umanoidi', dei cyborg con corpo biologico sintetico ma cervello realizzato con rete neurale elettronica. Questi umanoidi sono visualmente identici agli esseri umani normali distinguendosi solo per la pupilla allargata tipo capre, crescono e invecchiano come gli umani ma non si riproducono spontaneamente, hanno emotività e stile di vita del tutto comparabili con gli esseri umani, con i quali convivono senza problemi. La principale differenza è che è possibile intervenire sui loro problemi psicologici e neurologici con metodi informatici, e il protagonista è un medico che svolge proprio questo mestiere, coadiuvato da un'adorabile infermiera umanoide.
La maggior parte degli episodi affrontano qualche tipo di problematica degli umanoidi, non molto diverse da quelle dei normali esseri umani se non per le metodiche di soluzione possibili.
Gli episodi, abbastanza separati tra di loro, presentano casistiche interessanti e stimolanti.
Solo negli ultimi due capitoli la storia indica un cambiamento, in quanto il protagonista progetta un viaggio in un paese lontano e pericoloso alla ricerca di sua madre. Qui si innesta uno sviluppo che sarà certo svolto in una seconda serie.
La storia è carina e fornisce diversi spunti di riflessione.
L'unica cosa mai chiarita è: perchè mai l'umanità dovrebbe sviluppare gli umanoidi, esseri quasi uguali agli esseri umani come stile di vita ma non interfecondi? Dalla serie non risulta che essi siano subordinati, né schiavizzati, né capaci di fare lavori impossibili ai normali esseri umani o abitare ambienti inospitali; allora, perchè mai l'umanità dovrebbe creare questi, anziché adottare politiche in favore della maternità per i normali esseri umani?
A parte questo, la serie è gradevole e interessante e mi sento di consigliarla.