Le lenti a contatto del futuro
hanno anche lo zoom
Si potranno ingrandire i dettagli e avere "online" le informazioni sugli oggetti presenti nel campo visivo
MILANO – Non è fantascienza e neppure una versione rivisitata di classici film quali "Superman" o "Terminator": sono in arrivo i primi occhi bionici. Speciali lenti a contatto flessibili, dotate di circuiti elettronici e di un display Led, che consentiranno allo spettatore di zoomare su determinati scenari e - istantaneamente - ottenere tutte le informazioni necessarie sulla persona o l'oggetto presente nel campo visivo. Attraverso lo schermo virtuale, inoltre, si potrà persino navigare in Rete. Il traguardo verso il "super-occhio" sembra ora molto più vicino. Le possibilità d'uso nella vita di tutti i giorni sono infinite. Il team di ricercatori dell'Università di Washington, capitanati da Babak Parviz, sono infatti riusciti per la prima volta – utilizzando tecniche di lavoro in nanoscala - a dotare una lente a contatto biologicamente sicura di un microchip elettronico.
La lente testata sui conigli
IL TEST SUI CONIGLI - Il prototipo, già testato con successo sui conigli, è stato presentato in questi giorni al convegno dell' "Institute of Electrical and Electronics Engineers". Lo speciale supporto contiene un circuito e una serie di diodi che emettono luce rossa. «Guardando attraverso queste lenti è possibile vedere ciò che i circuiti elettronici stanno generando, sovrapposto alle immagini che arrivano dal mondo esterno», spiega in un comunicato Parviz, professore associato di ingegneria elettronica. «Per ora si tratta di un piccolo passo, ma già estremamente promettente. Saranno poi gli stessi utenti a scoprire tutti i possibili utilizzi di questo speciale supporto. Il nostro obiettivo, per ora, è stato solo quello di illustrare la tecnologia e dimostrare che funziona e che è sicura».
I POSSIBILI UTILIZZI - Gli impieghi potrebbero essere innumerevoli: dagli automobilisti, che non dovranno più fissare la strada ma avranno – per esempio – tutti i dettagli memorizzati sul display della lente; ai piloti d'aerei, che non saranno più costretti a guardare gli strumenti; dagli appassionati di videogiochi, che potranno immergersi quasi completamente nel mondo virtuale fino agli internauti che potranno portarsi praticamente il web dovunque. Il circuito, ha assicurato il professore, influisce minimamente sulla normale visione: c'è spazio a sufficienza perché l'occhio continui a svolgere il suo lavoro.
I PROBLEMI DA RISOLVERE - Prima di entrare in produzione restano, tuttavia, da perfezionare diversi dettagli importanti: dall'alimentazione, che potrebbe arrivare alla lente tramite onde radio e pannelli fotovoltaici; ai materiali elettronici, che sono estremamente delicati e nello stesso tempo potenzialmente tossici. Le prime applicazioni con solo qualche pixel, dice però Parviz, potrebbero essere disponibili molto presto.
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