Spagna, primo sì alle unioni gay
Padre e madre diventano progenitori
La Chiesa: "Pericolo di dissoluzione del giusto ordine sociale"
MADRID - Luce verde dei deputati spagnoli ai matrimoni gay. La Camera ha approvato a maggioranza la modifica del codice civile che permette alle persone dello stesso sesso di sposarsi. Ora la riforma passa al Senato, dove il Partito Popolare è maggioritario. E' dunque probabile che il testo dovrà poi tornare alla camera bassa, prevedibilmente nel mese di giugno, dove sarà ratificato in maniera definitiva.
Gli schieramenti. Il progetto di legge è sponsorizzato dal Partito Socialista (Psoe), maggioritario alla Camera, e dagli indipendentisti catalani dell'Erc, oltre che dagli altri gruppi minoritari della sinistra,
come la coalizione Sinistra Unita. Il fronte del no, invece, è guidato dai conservatori del Partito Popolare (Pp), il principale gruppo d'opposizione, che punta a creare una figura giuridica specifica per le unioni stabili tra le persone dello stesso sesso, senza alterare l'istituzione del matrimonio. Voto contrario anche di alcuni deputati del CiU (i nazionalisti moderati catalani di Convergenza e Unione) e del Partito Nazionalista Basco (Pnv), che avevano ricevuto dai loro gruppi libertà di voto.
La legge. Il progetto - approvato dai deputati con 183 voti a favore, 136 contrari e sei astensioni - modifica il codice in 16 articoli, soprattutto sostituendo le parole "marito" e "moglie" con "coniugi" e le parole "padre" e "madre" con "progenitori". Per molti deputati, il punto più controverso è il fatto che la legge assicura gli stessi effetti e diritti, qualunque sia il sesso dei contraenti. Dunque le coppie omosessuali, potranno anche adottare minori.
La Chiesa. Secondo la Conferenza episcopale spagnola, "la riforma introdurrà un pericoloso fattore di dissoluzione dell'istituzione matrimoniale e insieme del giusto ordine sociale". Mentre il presidente del governo, Jose Luis Rodriguez Zapatero, ha dichiarato che se il nuovo Papa, Benedetto XVI, farà qualche dichiarazione sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, egli sarà pronto a rispettarla perché la libertà religiosa e di opinione è una delle garanzie della democrazia. Gli studi del governo spagnolo calcolano invece che la legalizzazione dei matrimoni-gay potrà riguardare quattro milioni di persone.
I commenti in Italia. Il voto di Madrid è stato accolto con favore da diversi esponenti della sinistra italiana e dall'Arcigay. "Oggi è un grande giorno per la comunità gay e lesbica internazionale e per tutti coloro che hanno a cuore l'eguaglianza di dignità e diritti tra tutte le persone", dice Sergio Lo Giudice, presidente di Arcigay, precisando che in Italia "non chiediamo il matrimonio, ma l'istituzione del Pacs, un istituto diverso e distinto da quello, che riconosca diritti e doveri reciproci alle coppie, anche dello stesso sesso,
che vorranno accedervi".
La situazione nel mondo. Arcigay ricorda poi che stanotte anche il Parlamento del Connecticut, uno degli stati Usa, ha approvato una legge statale a favore delle unioni omosessuali. Il Connecticut è il terzo stato americano, dopo Vermont e Massachusetts, a riconoscere e tutelare le unioni gay e lesbiche. In Europa, invece sono 13 gli stati che riconoscono già, in forme diverse, le unioni fra persone dello stesso sesso: Danimarca, Norvegia, Svezia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Finlandia, Ungheria, Francia, Gran Bretagna, Germania, Islanda, Portogallo.
In particolare l'Olanda e il Belgio hanno esteso il matrimonio vero e proprio alle coppie omosessuali, come si sta apprestando a fare la Spagna, dove le regioni di Catalogna, Valencia, Aragona e Navarra prevedono già il riconoscimento delle convivenze gay.
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