Parlare di cellulite quando si avvicina la primavera... quasi una banalita'! Proprio in questo periodo la maggior parte delle donne che soffre di questo disturbo corre in edicola alla ricerca degli immancabili articoli che spuntano ogni dove e che lanciano l'allarme "cuscinetti", il conto alla rovescia per la "prova bikini", sfoderano titoli dai toni battaglieri che invitano ad imbracciare le armi contro il nemico di cosce, glutei e fianchi. La cellulite e' divenuta un caso, si e' concretizzata in una lotta ad un ideale estetico - spesso non veritiero, tra l'altro - e di conseguenza in un lucroso business fatto di creme e cremine, trattamenti estetici piu' o meno drastici e spesso parzialmente efficaci - o inefficaci -.
Ci allineiamo? Ni. Probabilmente non aggiungeremo grandi novita' a quanto potete leggere un po' ovunque, vi daremo qualche consiglio, in fondo potremo risultare non troppo "originali" ma sicuramente il nostro scopo e' non banalizzare cio' di cui stiamo parlando e inivitare in primo luogo ad avere cura del proprio organismo perche' i "rimedi" cominciano con le "sane" abitudini.
Perche' negarlo? La pannicolopatia edemato-fibrosclerotica, cosi' e' stata scientificamente definita la cellulite, e' un problema complesso, che si manifesta in maniera differente - vi sono differenti tipi di cellulite -, legato ad una serie di fattori particolari - non ultimo proprio l'essere di sesso femminile! - e, diciamocelo, difficile da "curare". 8 donne su 10 ne soffrono ed e' un disturbo legato a fattori genetici, costituzionali, a problemi di circolazione ma anche ad abitudini di vita non propriamente sane: sedentarieta', cattiva alimentazione e piccoli... errori di abbigliamento. Il nostro principale consiglio e' quello di non sottovalutare gli ultimi aspetti indicati. Intendiamoci, non stiamo dicendo che piu' att ivita' fisica e un'alimentazione corretta risolvano il problema - magari bastasse questo! - ma stiamo dicendo che sicuramente avendo cura del proprio equilibrio psicofisico non aggiungiamo altre complicazioni a problemi gia' esistenti oppure non indeboliamo il nostro organismo rendendolo piu' vulnerabile e piu' "predisposto" ad accogliere la malattia. Insomma, prendersi cura di se' stessi e' il nostro punto di partenza.
Cos'e' effettivamente la cellulite?
Partiamo dagli estrogeni. Gli ormoni femminili favoriscono il deposito di grasso nel tessuto sottocutaneo - questo naturalmente non e' un problema ma il normale funzionamento del nostro organismo -. Il tutto comincia quando, a causa di problemi costituzionali o di comportamento - le cattive abitudini - il sistema venoso perde tonicita' ed elasticita' e il flusso sanguigno rallenta. Questo provoca un assottigliamento e una maggiore fragilita' della membrana di cellule e capillari. La membrana infragili ta puo' rompersi e provocare la fuoriuscita di liquidi. A livello di tessuto adiposo questo provoca delle "infiltrazioni" in quello che viene chiamato "lobulo adiposo". L'edema tra cellule adipose - cosi' si definisce tecnicamente il ristagno di liquido -, se persistente, va ad alterare il tessuto collageno situato tra esse, creando cosi' un'abnorme proliferazione delle fibrille di collageno. Il tessuto adiposo si indurisce andando ad ostacolare ulteriormente l'irrorazione sanguigna dei tessuti - questo e' quello che viene chiamato "primo stadio" della cellulite -. A questo punto, se non si interviene cercando di "eliminare" l'edema, quindi di favorire il riassorbimento del liquido, l'organismo cerca di isolare le zone in cui si e' verificata l'alterazione delle cellule dei lobuli producendo nuove fibre di collagene - "secondo stadio" -. Il processo prosegue con la formazione di noduli, inizialmente di piccole dimensioni, che si localizzano su cosce, fianchi, caviglie e, piu' raramente, sull'addome - "terzo stadio" -. Ed ecco comparire la tristemente famosa pelle "a buccia d'arancia". Quando i noduli si ingrandiscono e si induriscono e a cio' si unisce un peggioramento della circolazione sanguigna, siamo giunti al "quarto stadio". A questo punto, oltre ad essere piu' evidente il fenomeno della "pelle a materasso" - viene chiamata anche cosi' - la cute risulta livida e si manifesta ipotermia localizzata.
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