Ecco, se prima non lo erano, da oggi la particelle di plastica disperse nell'ambiente sono ufficialmente una emergenza da affrontare.
Le microplastiche minacciano anche il patrimonio genetico
Per la prima volta, uno studio ha rilevato la presenza di microplastiche all'interno delle ovaie umane ed ha evidenziato una correlazione fra la concentrazione di queste e la funzione ovarica. Le microplastiche erano già note per gli effetti negativi che provocano sull'apparato riproduttivo femminile degli animali, ed ora siamo preoccupati per quello che possono fare alla nostra specie.
Luigi Montano, UroAndrologo Asl Salerno e past president della Società Italiana della Riproduzione Umana, afferma:
Queste stesse sostanze [...] non solo hanno un effetto diretto di danno sulla funzione ovarica attraverso diversi meccanismi, in primis lo stress ossidativo, ma fanno anche da cavallo di troia ad altre sostanze notoriamente tossiche, come metalli pesanti, ftalati, bisfenoli, diossine, policlorobifenili e secondo recenti studi, anche veicolo di virus, batteri e protozoi. Si tratta di sostanze dalle dimensioni pulviscolari, che penetrano in profondità nel nostro organismo e che vengono introdotte nell'organismo con l'acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, l'aria che respiriamo e anche attraverso la pelle con i cosmetici ad esempio.
[...]
In conclusione, questa scoperta rappresenta una conferma di quanto la contaminazione della plastica sia da considerare un'emergenza da affrontare nell'immediato e che il ritrovamento di microplastiche nel liquido follicolare che è a diretto contatto con i gameti femminili rappresenta di per sé una minaccia significativa all'integrità del nostro patrimonio genetico che viene trasmesso alle future generazioni.
[Modificato da thors 11/04/2024 11:56]