Quanta plastica mangiate?

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thors
10venerdì 12 gennaio 2024 10:50



Quasi 2 anni fa, qualcuno qui festeggiava: "Addio alla plastica!"

Purtroppo era troppo ottimista.

Facciamo un passo indietro, al 2019:


Ogni settimana mangiamo 5 grammi plastica, una carta di credito



Anche l'uomo 'mangia' la plastica. Se ne ingeriscono fino a 2000 minuscoli frammenti per settimana, che corrispondono a circa 5 grammi, l'equivalente in peso di una carta di credito.

In media sono pari a oltre 250 grammi l'anno.

A puntare il dito contro le 'abboffate' di microplastiche lo studio 'No Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People' condotta dall'Università di Newcastle a nord di Sydney e commissionata dal WWF e che combina dati di oltre 50 precedenti ricerche.

Per la maggior parte delle particelle sono sotto i 5 millimetri e vengono assunte con l'acqua che si beve sia dalla bottiglia che dal rubinetto. La microplastica è infatti presente nell'acqua di tutto il mondo partendo da quella di superficie per finire nelle falde. Frutti di mare, birra e sale sono gli alimentari con i più alti livelli registrati. I risultati segnano un importante passo avanti nel comprendere l'impatto dell'inquinamento da plastica sugli esseri umani. E devono servire da campanello d'allarme per i governi, ha dichiarato il direttore internazionale di Wwf, Marco Lambertini.

"Mentre le ricerche indagano sui potenziali effetti negativi sulla salute umana - aggiunge Marco Lambertini, direttore internazionale del WWF - è chiaro a tutti che si tratta di un problema globale, che può essere risolto solo affrontando le cause alla radice. Se non vogliamo plastica nel corpo, dobbiamo fermare i milioni di tonnellate di plastica che continuano a diffondersi nella natura. E' necessaria un'azione urgente a livello di governi, di imprese e di consumatori, e un trattato globale con obiettivi globale". Secondo Lambertini infine l'ingestione è solo un aspetto di una molto più ampia crisi della plastica. L'inquinamento da plastica è una grave minaccia alla fauna, non solo attraverso l'ingestione di microplastica ma anche con la distruzione di habitat.



E anche qui ci si sbagliava, ma scopriamolo tornando ai giorni nostri:

Le bottiglie d'acqua contengono (in media) 240mila nanoplastiche


Le bottiglie d'acqua contengono in media 240mila nanoplastiche, precedentemente mai rilevate, in quantità ancora più importante rispetto alle microplastiche, già note da tempo. A rivelarlo è uno studio realizzato da un team di ricercatori statunitensi della Columbia University, le cui conclusioni rilanciate dal Times sono un ulteriore motivo di preoccupazione sull'impatto della plastica sulla salute umana.

Per svolgere la ricerca, hanno esaminato tre marche statunitensi di acqua in bottiglia, nelle quali hanno contato tra 110 mila e 370 mila particelle di nanoplastiche per litro. Per riuscire a individuare queste componenti di dimensione inferiore a un micrometro (o 0,001 millimetro) gli studiosi hanno utilizzato una coppia di laser sintonizzati per farli risuonare con l'energia dei legami chimici della plastica.

Scoperta nella scoperta: a sorpresa dai test è emerso che il materiale individuato nelle nanoplastiche non era soltanto il polietilene tereftalato (Pet) - quello principale della maggior parte delle bottiglie - ma un tipo di nylon. In altri termini, a essere inquinata è l'acqua stessa che beviamo, presumibilmente dal nylon contenuto dai filtri progettati per purificarla prima dell'imbottigliamento.

"Non è solo il numero in quanto tale, ma la sorprendente esistenza della plastica laddove non te l'aspetti. Potresti immaginare che le particelle provengano dalle tue bottiglie, ma si scopre che è solo una piccola frazione", ha spiegato Wei Min della Columbia University. Pertanto tra i tanti tipi di plastica rilevati nelle nanoplastiche ci sono quelli riconducibili al trattamento dell'acqua e, probabilmente, alla fonte stessa dell'acqua.

È scientificamente plausibile ma non è stato ancora dimostrato che le particelle possano causare infiammazioni nel nostro corpo. "La contaminazione da nanoplastica della nostra acqua potabile è un caso di conveniente tecnologia di imballaggio in plastica che ci tormenta. Quando la tossicologia dell'esposizione alle nanoplastiche a questo livello sarà completamente chiarita, praticamente ogni corpo umano sul pianeta avrà a che fare con essa da decenni", ha valutato Leslie.

Gli stessi studiosi hanno riferito di essere i primi a limitare il proprio utilizzo di acqua in bottiglie di plastica, ma suggeriscono ai consumatori di "valutare personalmente e di decidere qual è la scelta giusta per se stessi", ha commentato Heather Leslie, esperta indipendente di particelle di plastica. In alcuni contesti, hanno concluso gli studiosi, laddove l'acqua è disponibile soltanto in bottiglia sarebbe superiore il danno causato dalla disidratazione.



In quest'ultimo articolo ho riordinato un po' le frasi per unire le ultime due. Così c'è un paragrafo specifico sulle considerazioni degli studiosi e risulta evidente il consiglio: evitate le bottiglie di blastica, a meno che non siano la vostra unica fonte di approvvigionamento di acqua. Ben inteso, per prudenza, visto che non sappiamo ancora quale sia il pericolo.

In realtà avevo sentito la notizia ieri su Breaking Italy, ma Shy non mi pare abbia neanche accennato ai sistemi di filtraggio (tranne per la sua personale ipotesi sulle caraffe filtranti). Diceva che di tutta la plastica presente nelle bottiglie, il 90% è costituita da nanoparticelle, e noi, appunto, ne eravamo all'oscuro finché quest'ultimo studio lo aveva rivelato.


Voi bevete acqua da bottiglie di plastica? Continuerete comunque?
O vi siete fatti prendere già da tempo dalla mania per le borracce?
E lo sapevate che anche dentro le lattine di birra e bevande analcoliche c'è un sottile filmino di plastica?

Ah, rispondo io per primo: ormai bevo quasi esclusivamente acqua di rubinetto tramite borraccia. Però ho comunque paura di ricalcolare i 5g settimanali che si supponevano nel 2019. Cavolo, che il dato reale sia davvero di 50g a settimana?
rufusexc
00venerdì 12 gennaio 2024 12:31
Se per questo è presente anche nei pesci che mangiamo e probabilmente anche nella carne.

Però direi che il titolo più appropriato sarebbe "Quanta plastica ingerite?" visto che i liquidi si bevono e non si mangiano... [SM=g5029835]
thors
00venerdì 12 gennaio 2024 14:17
Beh, sì, trovandosi nell'aria e nell'acqua, direi che ogni essere vivente ne è contaminato e che la contaminazione è tanto maggiore per gli animali quanto più sono in cima alla catena alimentare. Comunque la plastica è solida, quindi per il titolo mi piace di più il termine "mangiare".
sintakil
00venerdì 12 gennaio 2024 15:22
Le plastiche vengono anche smaltite con le feci (magari non tutte) quindi qualche grammo ce lo togliamo con la 💩💩

https://it.mongabay.com/2018/12/tracce-di-microplastiche-trovate-nelle-feci-di-esseri-umani-provenienti-da-diversi-paesi-del-mondo/
thors
00venerdì 12 gennaio 2024 16:20
Articolo non scritto benissimo (alcune parti erano duplicate), ma interessante. Quindi per quanto riguarda gli umani ancora non si sa nulla, mentre sugli animali sappiamo già che può provocare problemi all'assorbimento dei nutrienti e cose ancora peggiori.
rufusexc
00venerdì 12 gennaio 2024 16:21
Re:
thors (ethors), 12/01/2024 16:20:

Articolo non scritto benissimo (alcune parti erano duplicate), ma interessante. Quindi per quanto riguarda gli umani ancora non si sa nulla, mentre sugli animali sappiamo già che può provocare problemi all'assorbimento dei nutrienti e cose ancora peggiori.



Probabilmente anche sugli esseri umani gli effetti potrebbero essere similari.


ilpoeta59
00venerdì 12 gennaio 2024 16:23
Adesso faccio il vecchio...ai miei tempi si usavano soltanto le bottiglie di vetro e per la maggior parte si trattava di vuoti a rendere, quindi stiamo parlando di una storia veramente sana e ecologica.

Poi con il "progresso"...
thors
00venerdì 12 gennaio 2024 16:56
I tempi delle bottiglie di vetro col vuoto a rendere li ricordo anch'io. Il problema è che alle aziende costa di più pulire e disinfettare una bottiglia di vetro che costruirne una di plastica, mentre la faccenda cambia drasticamente se è il consumatore a occuparsi di darci una semplice sciacquata e di riempirla magari in un chioschetto comunale.

In mensa dove vado io, nel post pandemia sono comparse invece le lattine d'acqua da 33cl. La prima volta che le ho viste quasi non ci credevo.
Silvia
00venerdì 12 gennaio 2024 18:44
Il mio vicino di casa si fa portare le bottiglie di vetro, però significa anche avere lo spazio per tenerle perché sono diverse casse. Non so quanto costa.. dubito possa essere più vantaggioso rispetto alla plastica..

Comunque la plastica si trova anche nell'acqua considerata "incontaminata" quindi alla fine anche se la prendi dal rubinetto, alla fine ce n'è.

Io bevo acqua in bottiglia perché quella di casa è terribile. A Genova pure ha un saporaccio però adesso a Genova non mi fa più così schifo e (forse anche per comodità) bevo quella del rubinetto molto più sopportabile di questa che ho a casa.
Silvia
00venerdì 12 gennaio 2024 18:52
Ah, dimenticavo, grazie per il post e ci ho aggiunto una immagine [SM=x132411]

rufusexc
00venerdì 12 gennaio 2024 19:26
Se per questo le bottiglie di vetro pesavano anche di più e, qualche volta una ti cadeva e addio, andava in pezzi.
manuenghel
00domenica 14 gennaio 2024 09:05
Io ormai sono parecchi anni, almeno 10, che uso acqua dal rubinetto filtrata con la caraffa.

La scelta era stata per non avere pesi da portare in casa e in effetti così ho "risparmiato" parecchia plastica.

Purtroppo tantissimi alimenti sono confezionati in plastica, chissà lì la contaminazione...
thors
00domenica 14 gennaio 2024 10:56
Ci ho pensato anch'io, adesso che buttavo via la confezione di plastica dei semi di finocchio biologico. Mi consolo pensando che i liquidi sono notoriamente più attivi dei solidi...
manuenghel
00domenica 14 gennaio 2024 18:23
Se va avanti così non mangeremo più niente...
thors
00domenica 14 gennaio 2024 19:30
Beh, la plastica non te la toglie nessuno... e per arrivare quello, ritengo che la causa più probabile stia in altre forme di inquinamento dell'aria, a meno che l'umanità non riesca a rivedere il proprio sistema energetico.
Eroe
00mercoledì 31 gennaio 2024 21:58
Purtroppo la plastica, in frammenti minuscoli di varie dimensioni, ormai ce la ritroviamo ovunque dalla cima dei monti alle nuvole, da molte cose che mangiamo all'acqua ed è stata ritrovata persino nel latte materno.


sintakil
00mercoledì 14 febbraio 2024 19:01
Anche nel latte materno!!! Caspita
Silvia
00giovedì 7 marzo 2024 22:12
Ecco un articolo che rivede la questione dei 5g di plastica (l'equivalente di una carta di credito).
Dati sovrastimati per fortuna.

thors
00venerdì 8 marzo 2024 09:42
E intanto: Prima prova del danno da nanoplastiche sull'uomo, raddoppiano i rischi al cuore

Lo studio è relativo a 257 persone over 65, di cui alcune avevano una presenza rilevante di micro e nanoplastiche, mentre altre no. Sarebbe a questo punto importante stabilire quali condizioni e abitudini ci portano ad ingerire più plastica.
Gaia-77
00venerdì 8 marzo 2024 22:04
Io a casa ho un depuratore d'acqua. Non consumo molta plastica e non devo salire cassette di acqua continuamente
Eroe
00domenica 10 marzo 2024 05:17
Re:
Silvia (animemanga), 07/03/2024 22:12:

Ecco un articolo che rivede la questione dei 5g di plastica (l'equivalente di una carta di credito).
Dati sovrastimati per fortuna.




Sovrastimati per ora ma siccome ci sono tonnellate di plastica, che ogni giorno finiscono nell'ambiente e se ne continua a produrre, in attesa di frammentarsi fra qualche anno ne riparliamo.
thors
00giovedì 11 aprile 2024 11:56
Ecco, se prima non lo erano, da oggi la particelle di plastica disperse nell'ambiente sono ufficialmente una emergenza da affrontare.

Le microplastiche minacciano anche il patrimonio genetico

Per la prima volta, uno studio ha rilevato la presenza di microplastiche all'interno delle ovaie umane ed ha evidenziato una correlazione fra la concentrazione di queste e la funzione ovarica. Le microplastiche erano già note per gli effetti negativi che provocano sull'apparato riproduttivo femminile degli animali, ed ora siamo preoccupati per quello che possono fare alla nostra specie.

Luigi Montano, UroAndrologo Asl Salerno e past president della Società Italiana della Riproduzione Umana, afferma:


Queste stesse sostanze [...] non solo hanno un effetto diretto di danno sulla funzione ovarica attraverso diversi meccanismi, in primis lo stress ossidativo, ma fanno anche da cavallo di troia ad altre sostanze notoriamente tossiche, come metalli pesanti, ftalati, bisfenoli, diossine, policlorobifenili e secondo recenti studi, anche veicolo di virus, batteri e protozoi. Si tratta di sostanze dalle dimensioni pulviscolari, che penetrano in profondità nel nostro organismo e che vengono introdotte nell'organismo con l'acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, l'aria che respiriamo e anche attraverso la pelle con i cosmetici ad esempio.
[...]
In conclusione, questa scoperta rappresenta una conferma di quanto la contaminazione della plastica sia da considerare un'emergenza da affrontare nell'immediato e che il ritrovamento di microplastiche nel liquido follicolare che è a diretto contatto con i gameti femminili rappresenta di per sé una minaccia significativa all'integrità del nostro patrimonio genetico che viene trasmesso alle future generazioni.

sintakil
00venerdì 12 aprile 2024 12:18
Ma non è che le microplastiche erano presenti nei liquidi per preparare i campioni? 😅
Ormai basta, sono ovunque. Probabilmente adesso non fa più notizia niente e si dovrebbe parlare solo di limite massimo...
thors
00venerdì 12 aprile 2024 14:06
Probabilmente dovremmo iniziare a pensare alle microplastiche come al fumo... solo che qui c'è solo "fumo passivo" e non c'è verso di evitarlo... Magari bisognerebbe iniziare a pensare dei filtri per limitare le quantità presenti nell'acqua potabile...
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