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📸🎌 Foto dei miei viaggi in Giappone

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2024 14:35
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17/07/2023 18:39

E ora entriamo nel vivo del viaggio che ho fatto dal 13 al 27 ottobre 2018 in Giappone, ossia il mio 5° viaggio.
Posterò infatti le varie foto fatte con la macchinetta digitale, con una specie di racconto di ciò che ho visto giorno per giorno.

Intanto ecco il proggramma che avevo in linea di massima fatto.



Ma come al mio solito è un programma di massima, infatti l’ho modificato. Nel pomeriggio del mio arrivo, sono andato a visitare il Tempio Toji-ji. Il giorno dopo modifico il programma della giornata per andare a visitare i rimanenti templi/santuari delle 7 Divinità della Fortuna.
Il martedì invece di andare a Nagoya, seguo in gran parte l’itinerario che avevo previsto di fare a Kyoto il lunedì, la visita a Nagoya l’ho spostata al sabato, eliminando la visita a Higashi Maizuru. Scambio inoltre tra di loro la visita ad Amanohasidate e Uji.
Successivamente, non effettuerò neanche la visita a Yokohama.

Il giorno della partenza mi accorgo di un problema, la scadenza del mio passaporto non copre per 13 giorni la validità di tre mesi richiesta dalle autorità giapponesi. Quindi, durante il viaggio penso al fatto che magari quando arriverò lì, mi rifiuteranno l’ingresso per soli 13 giorni.
Ho acquistato un biglietto di andata e ritorno con la Japan Airlines, ma questa compagnia, non facendo più voli da e per l’Italia dal 2010, per cui con vettori di altre compagnie, all’andata con la Finnair (scalo a Helsinki) e al ritorno con la Iberia (scalo a Madrid).
Sul volo per Helsinki ci sono altri italiani che sento che vanno anche loro in Giappone, ma il loro viaggio prosegue per Tokyo. Il viaggio con la Finnair è ottimo per essere in classe economica . Mentre sono sul volo che da Helsinki ci sta portando a Ōsaka (leggi Oosaka) passo la gran parte del tempo a vedere film, giocare e leggere. Purtroppo, è da anni che non riesco più a dormire facilmente in aereo e, pensare che un tempo, appena mi sedevo, allacciate le cinture, crollavo a dormire, sia che fosse un volo internazionale che nazionale (sigh!). Accanto a me c’era una coppia giovane, era il loro primo viaggio in Giappone, lei credo che fosse spagnola, lui era un ragazzo di colore (credo anglosassone). Un po’ prima di arrivare abbiamo un poco parlato, lei stava segnando sulla guida Lonely Planet dei posti da vedere a Kyoto. Ci siamo persi di vista una volta scesi dall’aereo.
L’aereo è atterrato all’Aeroporto del Kansai, quello disegnato da Renzo Piano e costruito su di un’isola artificiale. Il nostro aereo ha attraccato al Terminal satellite e, perciò ho dovuto prendere un treno automatizzato che lo collega a quello principale.
E così giungo ai controlli. Per prima cosa mi accodo in una delle file di cui danno un primo controllo ai passaporti, come scoprirò in seguito. Superato questo primo controllo, raggiungo il serpentone di chi sta in fila per passare il controllo immigrazione. Mentre che aspetto di raggiungere il mio turno, assisto alla scena di una coppia di genitori della Svizzera italiana (che erano nel mio stesso volo) che cercano di farsi ubbidire dal figlioletto maschio che si sposta trascinandosi per terra, mentre la sorellina guardava con un’aria noncurante.
Finalmente è il mio turno, saprò così se mi permetteranno di fare il mio 5° viaggio in Giappone o se sarò rispedito in Italia, perché il mio passaporto per 13 giorni non ha la durata dei tre mesi di validità necessari per entrare nel paese.
Consegno il passaporto al funzionario che lo guarda nelle varie parti, mi fa mettere gli indici sull’apposito lettore e mi fa la foto. Mi chiede il motivo del mio viaggio e, controlla la mia richiesta di visto, dove con pignoleria ho compilato ogni campo, indicando anche i due ryokan dove avrei alloggiato (di norma la gente indica solo quello di Kyoto e non anche quello di Tokyo). Questa volta ho notato che sul modulo mancava il riferimento di quanti yen si era in possesso e anche degli importi di altre valute. [SM=g5029773]
Alla fine, il funzionario dell’immigrazione appone il timbro del visto sul passaporto e me lo restituisce. EVVAI!!!! Incomincia così il mio soggiorno di 2 settimane nella terra del Sol Levante.
Dopo avere ritirato il bagaglio dal nastro trasportatore mi dirigo al controllo doganale, gli agenti doganali sono tutti in divisa e, un’agente donna mi indica di andare da lei. Gli consegno il passaporto insieme al foglio della dichiarazione doganale e come richiesto apro il bagaglio. Rimane sorpresa di vedere che il mio è il 5° viaggio in Giappone ed io gli rispondo “I Like Japan!”. Dopo un breve controllo del bagaglio, mi saluta e mi lascia andare. Oltrepassate le porte, mi dirigo verso l’uscita, per andare nell’edificio di fronte dove si trova la stazione ferroviaria.
Ovviamente, non ho potuto fare fotografie all'interno dell'aeroporto.
Appena entrato nell’edificio, mi dirigo all’ufficio della Japan Rail per cambiare il voucher e farlo diventare Japan Rail Pass di 14 giorni per la Ordinary Class (la nostra 2a classe). Per farlo devo compilare un modulo allo sportello dopo avere fatto la fila.
Con il Japan Rail Pass faccio anche il biglietto e la prenotazione (ambedue gratuiti) per il treno Limited Express Haruka che dall’Aeroporto mi avrebbe poi portato alla Stazione di Kyoto e, acquisto anche la tessera ricaricabile ICOCA Kansai One Pass, è vero che possiedo già la SUICA fin dal 2009, ma come potevo non acquistarla, c’è Astro Boy, il cui autore era del Kansai.

[SM=g5029772]

Prima di andare al treno compro una bottiglietta di acqua tonica da un distributore automatico, ma accidentalmente mi cade mentre corro ai binari per non perdere il treno e dopo averla raccolta, riesco a salire per un pelo sul treno.
Seduto al mio posto apro sovrappensiero la bottiglietta e, come potete immaginare mi sono fatto una doccia, provocando dei sorrisi in una famigliola occidentale seduta nella fila di sedili opposta alla mia. [SM=g5029781]

Sul treno ho dormicchiato un pochino, ma ogni tanto ho scattato delle foto.


Sopra la porta del vagone che divideva la zona con i posti a sedere e la parte terminale del vagone c'è un quadro luminoso dove scorrevano sia in giapponese i nomi delle fermate.

Questa costruzione mi ha incuriosito.


Parcheggio di automobili vicino a una stazione locale.


Alcune immagini dell'Umeda Sky Building di Ōsaka, dove ero salito sul tetto panoramico in occasione del mio 2° viaggio in Giappone (2010).





Per salire in cima c'è un ascensore panoramico che si vede a sinistra della prima foto e, si arriva fino a un certo punto, poi ci sono due scale mobili come si vede nelle immagini che collegano per arrivare al tetto. Una è per salire e l'altra è per scendere.



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17/07/2023 23:02

Sono foto così semplici che però mi piacciono molto perché è quello che hai visto, non la classica "cartolina" da viaggio. Minoiace anche come scrivi, un diario vero e proprio. 😊



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18/07/2023 08:31

Re:
manuenghel, 7/17/2023 11:02 PM:

Sono foto così semplici che però mi piacciono molto perché è quello che hai visto, non la classica "cartolina" da viaggio. Minoiace anche come scrivi, un diario vero e proprio. 😊



Sono foto dal treno attraverso il finestrino.





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19/07/2023 06:51

A me piace fotografare, cercare l'inquadratura, l'esposizione e così via, ma trovo molte volte più affascinanti le foto fatte al momento, così, di getto. Nel tuo caso mi piacciono perché accompagnano bene quello che hai scritto. ☺️



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20/07/2023 14:11

Oh che bello!

Due domande, è stato un viaggio che hai fatto da solo o organizzato con altri?
Se viaggi da solo non ti viene un po' di ansia in un posto dove non non conosci nessuno/la lingua? Sai, a me agita moltissimo anche solo il pensiero di viaggiare in Italia da sola...

Conservi i ricordi tipo i biglietti del treno?








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21/07/2023 12:36

Questo l'ho organizzato e fatto da solo, mentre i precedenti li ho fatti in gruppo tramite un sito (in origine era un forum) che è stato il primo a organizzare viaggi low cost in Giappone.
Se volete posso condividere il file excel (che mi serviva per tenere traccia delle vari costi eventuali e calcoli vari di itinerari e altro) e il file word dove avevo fatto una bozza del viaggio. Un collega quando vide il file word disse che poteva essere una guida.
Per quanto riguarda viaggiare da solo, non ho avuto molti problemi con la lingua, in qualche maniera riuscivo a cavarmela. L'unica cosa che mi mancava era quella di non potermi confrontare la sera con eventuali compagni di viaggio come in precedenza.
Del resto anche nei viaggi precedenti ogni tanto mi sono allontanato dal gruppo. C'era la nostra accompagnatrice del terzo viaggio che, una volta mi disse che se io mi allontanavo dal gruppo lei non si preoccupava, perché aveva visto che me la sapevo cavare, mentre per gli altri partecipanti non era così. Nella cena di addio a Tokyo nel quarto viaggio, l'organizzatore di questi viaggi mi disse che se io avessi saputo la lingua giapponese, mi avrebbe assunto per fare l'accompagnatore a tutti i viaggi.
Più che i biglietti dei treni, di alcuni ho ancora la prenotazione. Per i possessori del Japan Rail Pass negli shinkansen devi fare solo la prenotazione del posto e, nei treni locali neanche quella.



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07/08/2023 14:47

Durante il tragitto tra Ōsaka e Kyoto passo gran parte del tempo a sonnecchiare, visto che non ho dormito in aereo. Nelle parti di veglia, osservo il paesaggio e, noto che ci sono vari appezzamenti di terra con pannelli solari, cosa che non noterò invece nel tragitto che qualche giorno dopo mi porterà a Tokyo. Altra cosa che mi colpisce è che le città giapponesi sono pressoché identiche come costruzioni. Cioè le zone periferiche di Kyoto, Ōsaka, Tokyo e altre città non presentano edifici dissimili come invece è da noi. Le case in piena campagna sono costruite in uno stile classico giapponese modernizzato.
Nei miei precedenti viaggi, essendo in gruppo, vedevo e osservavo, senza però analizzare cioè che guardavo.
Arrivato a Kyoto, esco nel piazzale principale, quello dove ci sono le fermate/capolinea dei vari autobus e i taxi. Per i turisti si fa una fila separata rispetto ai giapponesi, perché così puoi prendere un taxi il cui autista parla un poco di inglese.
Il caso ha voluto che il tassista che mi stava portando all'Azumaya Ryokan (sito https://www.adumaya-kyoto.com) fosse un seguace della setta buddista del Nishi Hongan-ji, il tempio buddista che si trova di fronte al mio ryokan. Questo discorso è venuto fuori quando gli ho detto la destinazione e che si trovava vicino al tempio. È rimasto compiaciuto del fatto che il mio era il 5° viaggio in Giappone.
Anche se in realtà il ryokan distava soltanto 1,1-1,2 chilometri dalla stazione, ho preferito prendere un taxi per via dei bagagli che avevo. Tutte le volte successive ho fatto il percorso a piedi tutti i giorni e più volte al giorno.
La mia intenzione era di lasciare i bagagli nel ryokan e poi andare a mangiare, prima di entrare in stanza. In Giappone, di solito il check-in avviene verso le 15.00 e il check-out verso le 10.00. Ma alla reception, mi hanno detto che la mia stanza era già pronta e, dopo avere pagato una tassa di soggiorno che, il governo di Kyoto aveva da poco introdotto (per raccogliere soldi da destinare alla manutenzione dei monumenti), salgo in camera per lasciare il bagaglio e mettere sotto carica la "saponetta wi-fi" che avevo noleggiato e fatta recapitare presso il ryokan.
Dopo avere mangiato in uno dei ristoranti che si trovano sotto la Stazione di Kyoto, dove ci sono due centri commerciali, rientro un attimo al ryokan e poi riesco immediatamente per andare a visitare il Toji-ji.
Il Tempio Toji è uno dei templi buddisti più antichi di Kyoto; il suo nome significa letteralmente “tempio orientale” o “tempio a est” in virtù della sua posizione; infatti è stato costruito sul lato est dell’entrata principale della città in opposizione al suo tempio gemello, il Tempio Saiji (che significa, appunto, “tempio occidentale” o “tempio a ovest”), che purtroppo oggi non esiste più. Questi erano i templi a guardia della capitale.
Oggi il tempio Toji, situato a soli 15 minuti a piedi dalla stazione di Kyoto, rimane famoso per la sua pagoda a 5 piani, chiamata Goju-no-to ed è alta 57 metri, altezza che la rende la pagoda di legno più alta di tutto il Giappone.
Mentre cammino in direzione del Toji-ji, noto questo piccolo santuario shintoista in un vicolo in mezzo ai palazzi.




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07/08/2023 18:57

Sulla strada incontro un tempio, il Sotokuji.
Vedete la striscia bianca sulla strada a poca distanza dalle mura del tempio? Ebbene, delimita dove devono camminare i pedoni in assenza di marciapiede. Il rombo bianco disegnato sulla strada invece non so se per caso indica un dovere dare precedenza o fare attenzione.



Decorazione sotto il tetto di uno degli edifici.



Teca con varie statuine, credo di divinità



Tra la teca e l'edificio davanti a cui pregare c'è un torii rosso.



Decorazione all'angolo del tetto.



Targa che spiega di quale edificio si tratta.



Questo invece è l'ingresso principale, io ero entrato da uno secondario.



Decorazione in cima al tetto, spesso è rappresentato un pesce.





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12/08/2023 09:32

Vedere quel tori in mezzo a palazzi moderni mi ricorda l'anime Dennou Coil. 😊



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12/08/2023 14:42

Re:
manuenghel, 12/08/2023 09:32:

Vedere quel tori in mezzo a palazzi moderni mi ricorda l'anime Dennou Coil. 😊



Non è poi così difficile trovare dei piccoli santuari shintoisti o dei piccoli templi buddisti in mezzo ad edifici moderni, così come trovare dei tabernacoli buddisti per le strade. Mi ricordo che sulla strada dove si trova il ryokan dei miei primi viaggi a Kyoto c'era proprio un tabernacolo.

Considera poi che, di norma un santuario shintoista sorge su un luogo in cui si crede che dimori una divinità.





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