Ho rivisto questa breve serie di 6 episodi, della quale avevo solo un vaghissimo ricordo.
In un futuro indefinito si diffonde l'uso di androidi domestici dall'aspetto simile agli esseri umani, ma che si rendono riconoscibili proiettando una sorta di aureola sulla loro testa. Questi androidi interagiscono con gli umani loro padroni in modo molto rigido e formalizzato.
Il nostro protagonista, osservando il file di log della sua androide, scopre che si è trattenuta inaspettatamente in un posto, e va a vedere di cosa si tratti. Qui c'è un localetto nascosto, chiamato The time of Eve, dove vige la regola che non si fa differenza tra androidi ed esseri umani. Il protagonista scopre con sorpresa che gli androidi, compreso il proprio, sono capaci di volontà propria e interagire in modo indistinguibile da quelli umani.
Nella società, tuttavia, sta emergendo un movimento organizzato intollerante a ogni fraternizzazione tra le due categorie, che viene considerata immorale e denigrata.
Nel corso delle sei puntate non c'è una vera evoluzione della trama, ma piuttosto una galleria di casi, a volte commoventi, in cui qualcuno degli androidi frequentanti il locale mostra le sue motivazioni e i suoi sentimenti.
Nell'insieme l'ho trovato gradevole e abbastanza raccomandabile, anche se non posso risparmiare l'obiezione già avanzata a Plastic memories, in cui l'aspetto umano, facile da trattare, mette in ombra lo sviluppo dell'aspetto fantascientifico che è solo abbozzato, e sembra più una metafora delle generiche discriminazioni in una società umana che un'ipotesi futuristica ben sviluppata.