| | | OFFLINE | | Post: 111 | Registrato il: 05/09/2022 | Sesso: Maschile | Grado 2 | |
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17/10/2022 17:10 | |
Ciao, cerco un lettore che possa leggere e dare miglioramenti (anche grammaticali) su questo racconto di genere avventura, azione, drammatico, horror, magia, mistero, soprannaturale e tragico.
Naturalmente è rivolto alle persone incline alla lettura di romanzi/light novel che tende a preferire questo genere.
Vedetela come una lettura di piacere.
Titolo: La leggenda di un essere sconosciuto
Trama: Dopo la scomparsa del Triste Mietitore, il Mondo dei Morti è caduto nel caos più totale. Da millenni le anime sono costrette a subire le conseguenze di questo sconosciuto fenomeno. Col passare del tempo, però, questo luogo di dannazione si è evoluto portando alla vita innumerevoli esseri raccapriccianti. Un destino crudele che le anime stanno pagando a caro prezzo ormai da molto tempo. Questo finché un’entità sconosciuta non decise di intervenire e dare alla luce un salvatore. Un essere sconosciuto che dovrà affrontare queste orrende creature mentre salva le anime caritatevoli e condanna le anime peccatrici. [Modificato da Light Novel Academy 17/10/2022 17:13]
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| | | ONLINE | | Post: 2.602 | Registrato il: 07/02/2021 | Sesso: Maschile | Grado 6 | |
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17/10/2022 19:28 | |
Premetto che non sono un revisore competente, quindi le mie osservazioni potrebbero non essere (tutte) corrette.
Aggiungo anche che non sono avvezzo alle light novel, quindi anche le mie pretese sullo stile potrebbero essere eccessive.
Ho letto il capitolo 1 fino a circa due terzi, e la mia impressione è che il testo sia di una qualità piuttosto amatoriale.
Non mi convince la scelta di raccontare un evento (l'insediamento della gente pacifica) per poi interrompere tutto all'approssimarsi di Det e lanciarsi in una descrizione esaustiva della sua genesi. Se proprio proprio l'autore voleva fare questa cosa qui, invece di farci scoprire il protagonista un poco per volta, allora faceva bene a mettere una bella interruzione grafica, in modo da separare la parte attuale e la parte antecedente della storia.
Riguardo alle osservazioni grammaticali, le riporto sotto spoiler.
Testo nascosto - clicca qui
> 1
Riga 1: "Nel cuore di una fitta e oscura foresta"
Riga 8: "fino a quando non si imbatterono in un'oscura foresta."
La distanza tra le due espressioni ripetute ("oscura foresta") forse è sufficiente per non ritenerla una ripetizione, tuttavia a me ha dato un senso di... ingenuità. Alla riga 8 avrei preferito trovare dei termini diversi.
> 2, poco dopo c'è una ripetizione di "avventurieri":
Riga 6: "alcuni avventurieri che avrebbero garantito"
Riga 9: "d’altronde erano accompagnati da alcuni esperti avventurieri"
In realtà potrebbe anche essere una scelta stilistica, però avrei preferito un lessico più ricco.
> 3
"Davanti a loro si presentò una vasta area priva di alberi e di qualsiasi tipo di flora invasiva, sembrava il luogo perfetto per iniziare una nuova vita.
Fu davvero una fortuna per loro trovare un posto così tranquillo in cui vivere in pace, circondato da una fitta vegetazione e lontano da occhi indiscreti."
Queste due frasi mi paiono troppo slegate... Io la rimaneggerei così:
"Nel bel mezzo della folta vegetazione, si presentò davanti a loro una vasta area priva di alberi e di qualsiasi tipo di flora invasiva. Sembrava il luogo perfetto per iniziare una nuova vita, un posto tranquillo e lontano da occhi indiscreti."
> 4
"Giunsero alle prime ore del mattino e, senza indugiare oltre, si misero all’opera."
In realtà a questo punto siamo già "giunti" nello spiazzo idilliaco. Quindi mi parrebbe più corretto:
- "Erano giunti [in quel paradiso] alle prime ore del mattino e, senza indugiare oltre, si misero all’opera."
- "Erano le prime ore del mattino; senza indugiare oltre, si misero all’opera."
> 5
"Diverse settimane dopo, [...] riuscirono a tirare su un modesto villaggio circondato da alte barricate di legno come protezione e un ingresso per l’accesso."
"tirare su" mi sembra un gergo troppo volgare.
"un ingresso per l’accesso", invece, suona proprio male.
> 6
"Al suo interno c’erano una manciata di abitazioni, una scuola, una chiesa e un piccolo cimitero.
I festeggiamenti procedevano senza intoppi, le donne servivano il cibo nei tavoli, i bambini scorrazzavano di qua e di là, le coppie ballavano tra loro e i giocolieri ravvivavano la serata."
Ciascuna di queste due frasi descrive una immagine statica:
- Il villaggio finito in un momento imprecisato dopo l'ultimazione dei lavori;
- i festeggiamenti per la fine dei lavori.
E qui sta il problema. Dovrebbe esserci una transizione tra una immagine e l'altra, cosa che richiederebbe un cambio di tempo verbale.
> 7
"si materializzò una strana presenza che indossava un lungo mantello e un cappuccio nero che gli nascondeva il volto"
Frammento di frase troppo lungo e troppo incatenato:
una strana presenza che indossava [...] un cappuccio nero che gli nascondeva il volto
> 8
"Nella sua vita passata era uno spietato assassino, di origini umane, dalla corporatura esile, capelli rossi"
Dato che stiamo parlando di una vita passata, il verbo doveva essere: era stato
Poi, la descrizione fatta ad elenco non mi piace molto.
E "di origini umane" non lo trovo molto sensato. Det era di origini umane. Lo spietato assassino mi pare ovvio che fosse un vero e proprio umano.
> 8
"Non sapeva cosa significasse la parola affetto e amore."
Sono due parole, quindi "non sapeva cosa significassero le parole affetto e amore".
> 9
"Certo, si trattava di un animale randagio, ma quel gesto bastò per scatenare un genocidio"
Genocidio... parliamo di un abile e crudele assassino, ma un genocidio è quel che fecero i nazisti, gli americani con i nativi, i brasiliani con gli abitanti dell'Amazzonia... Se era un essere umano, insomma, il termine mi pare esagerato.
> 10
"Negli anni successivi, la sua mente impazzì a tal punto che le sue uccisioni divennero meno elaborate col passare del tempo,"
Qui o si toglie "Negli anni successivi" oppure "col passare del tempo", perché il concetto è sempre quello, e ripeterlo è ridondante.
> 11
"Il ragazzo [...] fuggì senza battere ciglio alla vista di tutto quel sangue."
"tutto quel sangue" andrebbe bene se la scena descritta in precedenza avesse mostrato la presenza di "quel sangue", ma così non è.
> 12
"Raccontò l’accaduto alle guardie reali che, in un primo momento, non credettero alla sua versione, poi, per qualche strana ragione, gli credettero."
Qui c'è un problema logico, direi. Il ragazzo ha raccontato di aver assistito a un efferato omicidio. Per quale motivo le guardie non hanno creduto subito alla "sua versione"? Ci fosse stato qualcosa di eccezionale nel racconto del ragazzo, avrei capito, ma questo il lettore non lo sa.
> 13
"D’altronde, era da molto tempo che si cercava un colpevole dietro quei genocidi irrisolti."
Ehm... no, l'autore decisamente non sa cosa sia un genocidio.
> 14
"la voce si sparse ovunque fino alle orecchie di una proprietaria di una taverna della città in cui confermò di ospitare il presunto colpevole in una delle sue camere."
Frase troppo lunga... bisogna metterci una virgola per spezzare e cambiare qualcosina.
> 15
"sicuramente la risposta lo avrebbe portato con sé nell’oltretomba"
l'avrebbe portata
> 16
"[...] e i suoi arti sembravano non avere un briciolo di pelle.
Anzi, a essere precisi, le sue mani appoggiate sui braccioli e i suoi piedi che fuoriuscivano dal mantello davano l’impressione che il suo corpo fosse fatto di sole ossa. "
Un conto è la carne, un altro è la pelle. Se levi la pelle vedi la carne. Se levi anche la carne vedi le ossa. Quindi, dove nasce "l'impressione"? Queste ossa si vedevano oppure no? E se non si vedevano, allora cosa ricopriva mani e piedi?
> 17
"Anche lui era in catene, quindi quel tragico destino sarebbe di certo aspettato anche lui, d’altronde parliamo di un uomo che nella sua vita terrena aveva commesso numerose atrocità."
A parte che l'autore abusa del termine "d'altronde", la parte in grassetto non è necessaria, perché il lettore la conosce già molto bene.
> 18
"Avrebbe fatto qualsiasi cosa per raggiungere il suo scopo, così non appena udì la parola “grande” accettò la sua proposta."
Credo che manchino una o due virgole dopo "così", per aprire e chiudere correttamente l'inciso. Comunque la cosa peggiore è l'aver riportato la parola "grande". Quale significato ha questa specifica parola per Det? Direi nessuna. Quindi perché l'autore si è preso la briga di citarla? Perché banalmente era l'ultima parola detta dall'entità? Allora sarebbe stato meglio scrivere "non appena l'entità finì di parlare, accettò la proposta".
> 19
"Det stipulò un patto di sangue con l’essere superiore, legandolo a lui per l’eternità, ma in cambio lo avrebbe risuscitato in una nuova forma, non più umana, bensì mostruosa."
Qui c'è un cambio di soggetto. Si parte con Det che stipula il patto, ma poi è l'entità a legare Det a se stessa (mentre la frase esprime il contrario), ed è ancora l'entità che "lo avrebbe resuscitato".
Non sono arrivato alla fine perché segnarmi gli errori è stato abbastanza pesante... comunque questa storia l'avevo iniziata a leggere tempo fa e... beh, neppure allora era andato oltre il primo capitolo.
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17/10/2022 19:44 | |
thors (ethors), 17/10/2022 19:28:
Premetto che non sono un revisore competente, quindi le mie osservazioni potrebbero non essere (tutte) corrette.
Aggiungo anche che non sono avvezzo alle light novel, quindi anche le mie pretese sullo stile potrebbero essere eccessive.
Ho letto il capitolo 1 fino a circa due terzi, e la mia impressione è che il testo sia di una qualità piuttosto amatoriale.
Non mi convince la scelta di raccontare un evento (l'insediamento della gente pacifica) per poi interrompere tutto all'approssimarsi di Det e lanciarsi in una descrizione esaustiva della sua genesi. Se proprio proprio l'autore voleva fare questa cosa qui, invece di farci scoprire il protagonista un poco per volta, allora faceva bene a mettere una bella interruzione grafica, in modo da separare la parte attuale e la parte antecedente della storia.
Riguardo alle osservazioni grammaticali, le riporto sotto spoiler.
Testo nascosto - clicca qui
> 1
Riga 1: "Nel cuore di una fitta e oscura foresta"
Riga 8: "fino a quando non si imbatterono in un'oscura foresta."
La distanza tra le due espressioni ripetute ("oscura foresta") forse è sufficiente per non ritenerla una ripetizione, tuttavia a me ha dato un senso di... ingenuità. Alla riga 8 avrei preferito trovare dei termini diversi.
> 2, poco dopo c'è una ripetizione di "avventurieri":
Riga 6: "alcuni avventurieri che avrebbero garantito"
Riga 9: "d’altronde erano accompagnati da alcuni esperti avventurieri"
In realtà potrebbe anche essere una scelta stilistica, però avrei preferito un lessico più ricco.
> 3
"Davanti a loro si presentò una vasta area priva di alberi e di qualsiasi tipo di flora invasiva, sembrava il luogo perfetto per iniziare una nuova vita.
Fu davvero una fortuna per loro trovare un posto così tranquillo in cui vivere in pace, circondato da una fitta vegetazione e lontano da occhi indiscreti."
Queste due frasi mi paiono troppo slegate... Io la rimaneggerei così:
"Nel bel mezzo della folta vegetazione, si presentò davanti a loro una vasta area priva di alberi e di qualsiasi tipo di flora invasiva. Sembrava il luogo perfetto per iniziare una nuova vita, un posto tranquillo e lontano da occhi indiscreti."
> 4
"Giunsero alle prime ore del mattino e, senza indugiare oltre, si misero all’opera."
In realtà a questo punto siamo già "giunti" nello spiazzo idilliaco. Quindi mi parrebbe più corretto:
- "Erano giunti [in quel paradiso] alle prime ore del mattino e, senza indugiare oltre, si misero all’opera."
- "Erano le prime ore del mattino; senza indugiare oltre, si misero all’opera."
> 5
"Diverse settimane dopo, [...] riuscirono a tirare su un modesto villaggio circondato da alte barricate di legno come protezione e un ingresso per l’accesso."
"tirare su" mi sembra un gergo troppo volgare.
"un ingresso per l’accesso", invece, suona proprio male.
> 6
"Al suo interno c’erano una manciata di abitazioni, una scuola, una chiesa e un piccolo cimitero.
I festeggiamenti procedevano senza intoppi, le donne servivano il cibo nei tavoli, i bambini scorrazzavano di qua e di là, le coppie ballavano tra loro e i giocolieri ravvivavano la serata."
Ciascuna di queste due frasi descrive una immagine statica:
- Il villaggio finito in un momento imprecisato dopo l'ultimazione dei lavori;
- i festeggiamenti per la fine dei lavori.
E qui sta il problema. Dovrebbe esserci una transizione tra una immagine e l'altra, cosa che richiederebbe un cambio di tempo verbale.
> 7
"si materializzò una strana presenza che indossava un lungo mantello e un cappuccio nero che gli nascondeva il volto"
Frammento di frase troppo lungo e troppo incatenato:
una strana presenza che indossava [...] un cappuccio nero che gli nascondeva il volto
> 8
"Nella sua vita passata era uno spietato assassino, di origini umane, dalla corporatura esile, capelli rossi"
Dato che stiamo parlando di una vita passata, il verbo doveva essere: era stato
Poi, la descrizione fatta ad elenco non mi piace molto.
E "di origini umane" non lo trovo molto sensato. Det era di origini umane. Lo spietato assassino mi pare ovvio che fosse un vero e proprio umano.
> 8
"Non sapeva cosa significasse la parola affetto e amore."
Sono due parole, quindi "non sapeva cosa significassero le parole affetto e amore".
> 9
"Certo, si trattava di un animale randagio, ma quel gesto bastò per scatenare un genocidio"
Genocidio... parliamo di un abile e crudele assassino, ma un genocidio è quel che fecero i nazisti, gli americani con i nativi, i brasiliani con gli abitanti dell'Amazzonia... Se era un essere umano, insomma, il termine mi pare esagerato.
> 10
"Negli anni successivi, la sua mente impazzì a tal punto che le sue uccisioni divennero meno elaborate col passare del tempo,"
Qui o si toglie "Negli anni successivi" oppure "col passare del tempo", perché il concetto è sempre quello, e ripeterlo è ridondante.
> 11
"Il ragazzo [...] fuggì senza battere ciglio alla vista di tutto quel sangue."
"tutto quel sangue" andrebbe bene se la scena descritta in precedenza avesse mostrato la presenza di "quel sangue", ma così non è.
> 12
"Raccontò l’accaduto alle guardie reali che, in un primo momento, non credettero alla sua versione, poi, per qualche strana ragione, gli credettero."
Qui c'è un problema logico, direi. Il ragazzo ha raccontato di aver assistito a un efferato omicidio. Per quale motivo le guardie non hanno creduto subito alla "sua versione"? Ci fosse stato qualcosa di eccezionale nel racconto del ragazzo, avrei capito, ma questo il lettore non lo sa.
> 13
"D’altronde, era da molto tempo che si cercava un colpevole dietro quei genocidi irrisolti."
Ehm... no, l'autore decisamente non sa cosa sia un genocidio.
> 14
"la voce si sparse ovunque fino alle orecchie di una proprietaria di una taverna della città in cui confermò di ospitare il presunto colpevole in una delle sue camere."
Frase troppo lunga... bisogna metterci una virgola per spezzare e cambiare qualcosina.
> 15
"sicuramente la risposta lo avrebbe portato con sé nell’oltretomba"
l'avrebbe portata
> 16
"[...] e i suoi arti sembravano non avere un briciolo di pelle.
Anzi, a essere precisi, le sue mani appoggiate sui braccioli e i suoi piedi che fuoriuscivano dal mantello davano l’impressione che il suo corpo fosse fatto di sole ossa. "
Un conto è la carne, un altro è la pelle. Se levi la pelle vedi la carne. Se levi anche la carne vedi le ossa. Quindi, dove nasce "l'impressione"? Queste ossa si vedevano oppure no? E se non si vedevano, allora cosa ricopriva mani e piedi?
> 17
"Anche lui era in catene, quindi quel tragico destino sarebbe di certo aspettato anche lui, d’altronde parliamo di un uomo che nella sua vita terrena aveva commesso numerose atrocità."
A parte che l'autore abusa del termine "d'altronde", la parte in grassetto non è necessaria, perché il lettore la conosce già molto bene.
> 18
"Avrebbe fatto qualsiasi cosa per raggiungere il suo scopo, così non appena udì la parola “grande” accettò la sua proposta."
Credo che manchino una o due virgole dopo "così", per aprire e chiudere correttamente l'inciso. Comunque la cosa peggiore è l'aver riportato la parola "grande". Quale significato ha questa specifica parola per Det? Direi nessuna. Quindi perché l'autore si è preso la briga di citarla? Perché banalmente era l'ultima parola detta dall'entità? Allora sarebbe stato meglio scrivere "non appena l'entità finì di parlare, accettò la proposta".
> 19
"Det stipulò un patto di sangue con l’essere superiore, legandolo a lui per l’eternità, ma in cambio lo avrebbe risuscitato in una nuova forma, non più umana, bensì mostruosa."
Qui c'è un cambio di soggetto. Si parte con Det che stipula il patto, ma poi è l'entità a legare Det a se stessa (mentre la frase esprime il contrario), ed è ancora l'entità che "lo avrebbe resuscitato".
Non sono arrivato alla fine perché segnarmi gli errori è stato abbastanza pesante... comunque questa storia l'avevo iniziata a leggere tempo fa e... beh, neppure allora era andato oltre il primo capitolo.
Grazie per le tue delucidazioni!
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