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Shiny thing

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    Saori_
    Post: 8.906
    Registrato il: 09/05/2009
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    UTENTE Topmanga
    Grado eccelente!
    00 11/08/2010 15:19
    Ehi, Jacob.

    Te la ricordi la prima stella cadente che abbiamo visto assieme?

    A quel tempo non sapevamo bene cosa fosse, ma eri convinto che quella grossa cosa caduta dal cielo fosse finita proprio in mezzo alla foresta. Eri talmente eccitato all’idea di ritrovarla, e scoprire chissà cosa, che riuscisti a convincermi a seguirti.

    Senza dire niente a Charlie, che sicuramente non ce lo avrebbe permesso, sgattaiolammo fuori dalla staccionata che recintava casa e, con l’incoscienza tipica di due bambini di quell’età, ci addentrammo nella foresta.

    Era buio pesto, e faceva freddo.

    Osservavo la tua piccola figura di spalle che mi faceva strada tra la vegetazione quando un rumore strano, e non troppo lontano, ci fece sussultare. La mia sicurezza iniziò a vacillare.

    “Jacob, forse dovremmo tornare indietro, forse…”

    Ti voltasti di scatto e con espressione seria in volto.

    “Non ci penso nemmeno. Voglio trovare quella cosa, sono sicuro che non siamo molto lontani, ormai.”

    “Ma Jake. E se venissimo assaliti da qualche animale?”

    Dopo un breve momento in cui mi guardasti con aria imbronciata, sul tuo volto si dipinse un sorriso. Quel sorriso così rassicurante che ti ha sempre caratterizzato, e a cui, è sempre stato impossibile resistere.

    “Bells, stai tranquilla. Non succederà, ma se mai dovesse capitare, beh, ti proteggerò io.”

    Era ovviamente una cosa insensata che a soli sette anni tu potessi difendermi da chissà quale grosso, e pericoloso animale, o da qualsiasi altro pericolo potessimo incontrare eppure, non so come, credetti a quelle parole.

    Senza aggiungere altro, ma con stampato sulle labbra sempre lo stesso sorriso, prendesti la mia mano e tornasti a farci strada in mezzo a quel sentiero impervio.



    Non so da quanto tempo stessimo camminando, ricordo solamente che ero stanca, e lo eri anche tu. Il freddo era sempre più pungente. Avevo iniziato a tremare e mi veniva da piangere, ma non volevo che tu te ne accorgessi.

    Tentativo inutile come al solito. Ti vidi fermarti e toglierti il giubbotto.

    “Tieni. Puoi metterti questo se hai freddo,” mi dicesti con aria tranquilla mentre me lo porgevi.

    “Ma tu avrai freddo, ti prenderai la febbre.”

    “Nah. Noi Quielute sopportiamo bene il freddo.”

    Quel gesto mi fece venir ancora più voglia di piangere, e non riuscii più a trattenermi.

    Scoppia in lacrime.

    “Bella, che hai. Perché piangi, adesso?” Ti affrettasti a chiedere preoccupato.

    “Non c’è nessuna cosa luccicante, e non torneremo più a casa. Vero? Riuscii a dire tra un singhiozzo e l’altro.

    A quella mia domanda però non rispondesti, stringesti solo più forte la mia mano.

    Avevi iniziato ad avere paura anche tu, non è vero?



    Iniziai a stropicciarmi gli occhi, cercando di far smettere quelle lacrime che prepotentemente continuavano a scendermi sulle guance accaldate. Eri ancora di fronte a me quando vidi i tuoi occhi spalancarsi, poi iniziasti a indicare dietro di me con l’indice della mano.

    Mi voltai con la vista ancora appannata a causa delle lacrime quando anche io la vidi.

    Una piccola luce brillava in lontananza.

    “Lo sapevo. Te l’avevo detto che l’avremmo trovata,” mi dicesti euforico. “Corri Bells. Sbrighiamoci.”

    E senza aspettare che potessi rispondere tornasti a prendermi per mano, trascinandomi dietro di te.

    Più correvamo e ci avvicinavamo, più quella luce ci veniva incontro, diventando sempre più lucente e grande.

    Sì, dovevamo averlo trovato. Il nostro tesoro caduto dal cielo.

    Ed invece…

    Non c’era nessun tesoro ad aspettarci, solo la lampada di mio padre Charlie, che una volta uscito in cortile senza più trovarci aveva sguinzagliato mezza contea ai fini di ritrovarci.

    La delusione di non aver scoperto chissà cosa fu grande, ma lo fu ancora di più la paternale che ci fecero i nostri genitori quando furono certi che stessimo bene.

    Ci tennero due settimane in castigo, impossibilitati nel vederci. Eppure allo scoccare del sedicesimo giorno ti precipitasti di corsa a casa mia, attaccandoti al campanello della porta.

    Non mi salutasti neanche.

    “Bella, devo dirti un segreto,” esordisti.

    “Che segreto, Jake? Non ci caccerà di nuovo nei guai, vero?”

    “No, no. Ma riguarda quello che abbiamo visto.”

    “La stella cadente?”

    “Lo sapevi di già?” Eri evidentemente deluso.

    “Sì, me lo ha detto papà.”

    “E ti ha detto anche cosa bisogna fare quando se ne vede una?”

    Non risposi.

    “No, vero?” Eri tornato a sorridere contento. “Allora te lo dico. Quando si vede una stella cadente bisogna esprimere un desiderio, e questo si avvererà.”



    Quella sera chiedemmo il permesso a Charlie e a Billy di rimanere in cortile ad esplorare il cielo, promettendo che qualsiasi cosa avessimo visto non ci saremmo allontanati nemmeno di un metro.

    Passammo tre lunghe ore con il naso all’insù in cerca di scie luminose, ma tutto ciò che riuscimmo a vedere, fu il manto nero del cielo coperto dalle nuvole.

    Nei successivi quindici giorni, a Forks non fece che piovere, impedendoci di ripetere il nostro piccolo esperimento, e poi velocemente giunse la fine dell’estate che portò con sé il mio imminente ritorno da Renèe.

    Quando venisti a salutarmi ci promettemmo che l’estate successiva, quando sarei tornata, avremmo di sicuro visto la nostra stella cadente e espresso il nostro desiderio assieme. Ne eravamo certi.

    Eppure, l’estate seguente non tornai, come quella dopo e quella dopo ancora.

    Dovettero passare sette anni per incontrarci di nuovo, e allora la nostra promessa era stata cancellata dal tempo trascorso.



    Oggi sono passati quindici anni da quella lontana estate in cui vedemmo il nostro piccolo tesoro, e ne sono passati cinque dall’ultima volta che ci siamo visti.

    Ma sai una cosa, Jake?

    Stasera ho visto una stella cadente ed ho espresso un desiderio.
    Vuoi sapere qual è?

    Non te lo dico. Ma vorrei tanto che fosse anche il tuo.




    Note:In queste serate capita ancora più spesso di stare con il naso al insù. E allora questa fanfiction mi sembrava proprio adatta! :)



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    manuenghel
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    Grado Massimo!
    00 13/08/2010 11:45
    Che dolce...
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    Saori_
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    UTENTE Topmanga
    Grado eccelente!
    00 14/08/2010 02:10
    ^___^

    D'altronde nonostante nessuno abbia mai parlato dell'infanzia di Jake&Bella penso proprio che sia stata ricca di tante scene dolci e adorabili. :)
  • 15MediaObject3,052623