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Neutralità climatica (climate neutral) è il termine, prima tecnico e poi politico, per definire quando una città o un territorio non ha alcun impatto sul sistema climatico terrestre: una condizione che si può raggiungere solo passando dalla decarbonizzazione, ovvero l’abbandono delle fonti di energia fossili la cui combustione produce CO2. Ma non solo: serve anche l’azzeramento degli altri gas serra responsabili del riscaldamento globale (tecnicamente quantificati per il loro impatto, “come se” fossero CO2).
Raggiungere la neutralità climatica non è certo facile per una società che negli ultimi due secoli ha basato strategie e infrastrutture sui carburanti a base di carbonio, ma l’obbiettivo è diventato politicamente concreto dagli Accordi di Parigi del 2015 che hanno indirizzato nazioni, regioni e città a cercare soluzioni per raggiungere l’impatto “zero”. Il numero non va inteso come un azzeramento assoluto dei gas serra. Piuttosto, si tratta di una compensazione: insieme al necessario taglio drastico delle emissioni sono da mettere al bilancio le sottrazioni date ad esempio dall’incremento delle aree verdi (in grado di assorbire CO2) o dall’acquisto di crediti di carbonio generati da progetti ad impatto positivo sull’atmosfera. È la somma totale di tutte queste azioni che alla fine deve dare come risultato lo zero (ovvero il raggiungimento del livello di emissioni dell’età pre-industriale).


( fonte )

Se non sbaglio i governi si devono impegnare per ridurre le emissioni dell'UE di almeno il 55% entro il 2030 (rispetto al 1990) e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. (fonte)

Fattibile? Mi piace essere ottimista ma mi sembra quasi impossibile. Voi cosa ne pensate?
[Modificato da Silvia 26/03/2024 07:38]





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