Ho appena finito di vedere
Good Night World, una serie anime di argomento cyberpunk prodotta da Netflix, e ne sono rimasto impressionatissimo.
La storia inizia dentro il mondo virtuale di un videogioco chiamato Planet, dove un team di quattro giocatori costituisce la potente e felice 'famiglia Akabane', apparentemente costituita da un nerboruto padre, due figli e una dolcissima donnina che convivono in una bella casa su una collina.
Pian piano scopriranno che le vere identità dei conviventi sono quella dei loro reali famigliari, ma nella realtà la loro vera famiglia vive con rapporti devastati: il padre è un geniale programmatore, creatore del gioco stesso ma completamente incapace di rapporti umani positivi; il figlio maggiore è un hikikomori che odia a morte suo padre, ritenendolo responsabile della morte della sorellina; l'altro figlio è uno studente brillante e responsabile ma completamente freddo; la madre è essa stessa una hikikomori poco in sè, allontanatasi dalla famiglia dopo la morte della figlia.
Nel mondo virtuale, la potente gilda dei pirati dichiara guerra alla famiglia per conquistare la collina dove abitano, luogo dove dovrebbe comparire l'uccello della felicità, sulla cui cattura la società creatrice del gioco ha promesso un ricchissimo premio in yen reali. La principale motivazione della capitana Piko però è il riavere con sè il figlio maggiore della famiglia, suo vecchio amico che le si è allontanato quando lei ha chiesto di incontrarlo nel mondo reale.
La storia si sviluppa tra tradimenti, colpi di scena e interazioni tra mondo reale e mondo del gioco. Alcuni dei personaggi si rivelano essere intelligenze artificiali le cui emozioni alimentano l'uccello nero, che si rivela come un mostro insidioso, manifestazione dello stesso sistema operativo del gioco e che contamina i giocatori, trascinando la loro identità digitalizzata in un ulteriore mondo virtuale simile a quello reale, che però si tinge di sviluppi degni di un horror. Alla fine i mondi virtuali si annidano l'uno nell'altro, e spesso anche quando si crede di essere nella realtà la mente digitalizzata si trova dentro uno di questi.
Lo svolgimento della storia è altamente drammatico, con conflitti personali, famigliari e morti drammatiche di diversi personaggi importanti.
Indubbiamente alcuni aspetti della storia, soprattutto nelle prime puntate, richiamano opere già note come Sword Art Online o Matrix, ma l'intreccio va oltre questi, richiamando piuttosto alcuni romanzi di Dick.
Lo trovo un lavoro molto notevole e decisamente ansiogeno.