Debutterà il 30 settembre in prima nazionale "Hair Spray" il musical che a Londra e a Broadway ha vinto il titolo di miglior musical. Per la prima volta in italiano con la regia di Massimo Romeo Piparo.
Siamo negli anni 60, a Baltimora, dove è ancora molto forte la subordinazione alle leggi razziali.
Una trasmissione televisiva, fa sognare i ragazzini, tra questi, Tracy,( interpretata da Giovanna D'Angi che ha sbaragliato oltre 300 partecipanti),dalle forme e dalle misure un pò abbondanti, persona quindi a cui è preclusa la possibilità di vincere il provino. La sua voglia di vincere è così grande che alla fine ci riesce, riuscendo a ribaltare il classico concetto di bellezza in favore della femminilità grandi forme e che le farà dire:" Questo è il mio modo di ballare ed è dedicato a tutti, ma proprio tutti, senza differenze nè di peso, nè di colore". La parte di Edna, madre di Tracy, è affidata all'esuberante Stefano Masciarelli che riconquista sorriso e fiducia in sè stessa, grazie alla figlia e al ballo. Ruolo impegnativo che richiede due ore di trucco a sera.
Nel cast anche Simone Di Pasquale, nel ruolo di Link, il bello dal cuore tenero che ruba il cuore di Tracy.
Lo spettacolo è ambientato tutto in un grande televisore che si moltiplica sulla scena in altrettanti monitor.
Il gran finale dello spettacolo vede l'incursione di Tracy in un grande studio televisivo. la parte iconografica è anni 60.
Colori pastello a metà tra cartoon, fiaba e realtà.
La musica è la forza maggiore di questo spettacolo, rock & roll anni 60 che difficilmente lascerà il pubblico seduto in sala. Le canzoni sono in versione italiana, curata da Francesca Nicotra, insieme al Maestro Emanuele Friello.
La parte razziale è molto americana, c'è un gospel cantato da Tria Architto, nei monitor si riproducono delle immagini che partendo da Martin Luter King, con una carrellata su Louis Armstrong, Spike Lee, Diana Ross, Mandela, Condoleza Rice fino ad Obama, ripercorre le tappe della storia americana.
Hair Spray è un calderone di allegria e spettacolarità. Dire fantastico è riduttivo, è uno spettacolo che può essere visto da bambini, giovani, adulti e anziani per la sua gande vivacità.