La Fia ha diffuso le prove della sentenza della vicenda spionaggio con la Ferrari parte lesa. Le conversazioni tra il collaudatore De la Rosa e Alonso provano che lo spagnolo sapeva tutto. ''Ma com'è la loro distribuzione dei pesi?''
Fernando Alonso
PARIGI - La Federazione internazionale dell'automobile (Fia) ha reso note le motivazioni della sentenza relativa alla spy story. Il succo è che Alonso sapeva tutto. E le se mail erano più che una prova di colpevolezza. Quella chiave lo spagnolo l'invia alle 12:31 del 25 marzo scorso al connazionale Pedro De la Rosa, collaudatore delle frecce d'argento.
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Si legge: "... la sua distribuzione dei pesi mi sorprende; non so nemmeno se sia affidabile al 100%, ma almeno merita attenzione", scrive soffermandosi sulla distribuzione dei pesi adottata dalla Ferrari F2007.
Le conversazioni tra Alonso e de la Rosa sono divise in 5 'capitoli', ciascuno relativo ad un tema: distribuzione dei pesi, ala flessibile e aerodinamica, pressione gomme, sistema frenante e strategia di gara.
Poi la mail più compromettente. E' quella inviata alle 13:02 del 25 marzo, in cui il test driver rassicura il campione del mondo: "Tutte le informazioni dalla Ferrari sono molto affidabili. Arrivano da Nigel Stepney, il loro ex capo meccanico. Non so che ruolo abbia ora. Era la stessa persona che in Australia ci ha detto che Kimi si sarebbe fermato al 18° giro. E' in ottimi rapporti con Mike Coughlan, il nostro capoprogettista. E lui gli ha detto tutto".
Fin troppo chiaro no? Il materiale mostra quale fosse il 'canale' di informazioni. Da Stepney a Coughlan e da quest'ultimo ai piloti della scuderia anglotedesca. E' proprio De la Rosa a chiedere a Coughlan dati precisi il 21 marzo alle 9:57. Così: "Ciao Mike. Cosa sai della distribuzione dei pesi della macchina rossa? Sarebbe importante per noi saperlo, così potremmo provare nel simulatore. Grazie in anticipo, Pedro".
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