Scritto da: animemanga 02/07/2007 13.35
ma quindi la storia di cosa parla?
e domanda interessante... la violenza è necessaria alla storia? senza violenza il manga sarebbe meno bello?
solo per avere una idea.. un tuo parere...
però hai fatto bene a precisare che non lo segui per la violenza ma per la storia =)
i disegni non so perchè ma mi ricordano un po' slam dunk =)
La storia parla di Ryo Narushima, uno studente brillante di 16 anni costretto però dai genitori a impegnarsi sempre al massimo e a ottenere sempre i risultati migliori, finchè un giorno in un raptus omicida li ammazza a coltellate davanti agli occhi della sorella minore...
Viene mandato in un carcere minorile e viene perseguitato dagli altri ragazzi detenuti, attraverso pestaggi e violenze sessuali (i primi 2 numeri sono molto pesanti visivamente). I ragazzi di questo carcere come attività fisica praticano il karate, insegnatogli dal maestro Kurokawa, un maestro dello stile Banryukai (nome inventato dallo sceneggiatore) condannato all'ergastolo per aver tentato di uccidere il Primo ministro giapponese. Ryo impara presto che il karate sarà l'unico mezzo per sopravvivere all'interno di quell'ambiente e così si applica ogni giorno nella sua cella in allenamenti estenuanti.
Dopo 2 anni, scontata la sua pena, esce dal carcere e per campare sfrutta la sua forza e la sua tecnica lavorando per un boss mafioso e la sua bellezza prostituendosi.
Scopre però il Letal Fight, un torneo di arti marziali molto ricco a livelli di premi e di pubblicità, e decide quindi di provare di tutto per parteciparvici a tutti i costi...
Il resto è storia, ho cercato di riassumere la storia di base, come dicevo è un fumetto pesante, lo stesso protagonista non è un buono, infatti lo si vede picchiare altri teppisti senza motivo solo per allenarsi, imbrogliare e barare nelle competizioni, addirittura stuprare una ragazza... Insomma è un fumetto che esplora la natura più profonda del combattimento e in parte della violenza, dimostra come coesistano all'interno di una persona il bene e il male, e di come in molti casi quelli che noi chiamiamo "cattivi" sono solo il prodotto di una società ipocrita.