00 28/02/2005 22:37
?Tutto ciò che non ti ho mai detto ?


Dawn, vorrei esserti stato vicino un’ultima volta, vedere il tuo dolce volto prima della fine. Per la prima volta ti avrei detto che ti amavo, avrei pronunciato quelle due parole così semplici, ma che al tempo stesso contengono così tante responsabilità. Me lo avevano detto, il tuo ultimo pensiero era stato per me, non meritevole di tanto affetto nella tua memoria.



Delle volte mi chiedo perché il mondo è crudele ma molti, prima di me, lo hanno pensato. Chiunque abbia perso una persona cara si chiede perché Dio, che possiede tanti angeli, ha rubato al mondo proprio la persona più cara. Ho sempre sostenuto che questi sono pensieri futili, infantili, ma vederti dentro quella bara, immersa nel dolce profumo dei fiori…finalmente avevo capito. Tutto ciò che una persona addolorata dice, è dettato dalla più profonda tristezza ed infelicità. Ho maledetto Dio, perché ti aveva portata via. L’ho maledetto con tutte le mie forze, bagnando di lacrime quei tuoi soffici capelli che mai più avrei rivisto volare al vento.



Non ebbi il coraggio di vedere il tuo viso mentre si spegneva, perché la lama della morte ti portava via. In un certo senso ti ammiro, sei andata in un posto migliore di questo vecchio mondo, dove nessuno può più farti soffrire come me. E’ allora che mi capita di ripensare a tutti quei momenti di felicità elusi. Tutte quelle parole che avrei voluto dirti ma che invece sono rimaste dentro di me. Abbassavo gli occhi, imbarazzato, per non farmi vedere. Troppo orgoglioso ed egoista per ammettere a me stesso che io ti volevo bene più della mia stessa vita. Che, prima della mia felicità, avrei pensato alla tua.



Dawn, vorrei tanto che tu mi parlassi ancora, per dirmi che mi vuoi bene, anche se tanto ti ho fatta soffrire. Io non ho mai smesso di volerti bene, tuttora credo di amarti con la stessa intensità di dieci anni fa; nulla nel mio cuore è cambiato. Sei tu che governi i miei pensieri, la tua immagine è nella mia memoria nei momenti difficili. E delle volte, mentre sono immerso nella mia solitudine, mi chiedo se tu non ti sei mai pentita di avermi incontrato. Abbiamo passato dei momenti terribili, talmente terribili che la mia mente li sta facendo sparire, come la nebbia che svanisce al mattino, lasciando solo la rugiada sulle foglie.



Ma forse, non sei mai stata arrabbiata con me. La tua serenità e la tua speranza sono sempre state eccezionali. Delle volte, ridendo tra me e me, mi chiedo come facevi a sopportarmi. Perché in realtà io non mi sono mai comportato come un vero gentiluomo, ponendoti al di sopra di ogni cosa. Ti ho fatta soffrire e, ancora oggi, mi chiedo come facevi a perdonarmi con un sorriso.



Tante cose sono successe, ma io ti sento sempre vicina a me e quando vado al cimitero e, guardando il tuo nome su quella lapide, ritrovo la forza di affrontare le mie paure e gli spettri della mia anima. Come se la tua voce, dolce e limpida, fosse il vento che mi solletica le orecchie nelle giornate estive, la neve d’inverno, la pioggia d’autunno e i petali in primavera. Forse, in gran segreto, continui a pregare per la mia felicità, per quella di nostra figlia, per quella di tutti quelli che ti hanno conosciuta, perché il tuo amore è sempre stato immenso, come la tua compassione e la tua bellezza.



Ma guardando Faith, nostra creatura, figlia del nostro amore, riesco a vedere una piccola parte di te. I suoi occhi sono come i tuoi, splendidi specchi in cui perdersi, come se ci si trovasse in un cielo pieno di stelle. Non mi stancherei mai di guardarli perché sono una delle cose che mi rassicurano, perché in questo modo so che tu non morirai mai.



Ma ora i miei pensieri devono lasciarti, mia stella polare che illumina e guida gli uomini nella notte. Questo mondo è crudele, perché mi lascia sempre meno tempo da dedicarti, anche solo per fermarmi a parlare con te.



Ma, quando ci rincontreremo, ti chiederò scusa per tutte le cose brutte che ti ho fatto passare. Sarò colui che ti proteggerà sempre, la persona che scherzerà con te solo per farti sorridere e, in quel modo, illuminare la più buia delle giornate. L’unico che non ti dirà mai che la tua vita è stata semplice, l’unico che, se vorrai, porterà il paradiso in terra per te. Bramo quel giorno, il giorno in cui non dovrò più pensare agli affanni della mia vita. E così spero che arrivi in fretta, così da poterti rivedere presto.



Arrivederci Dawn e promettimi che, se in cielo è scritto che io non diventi una creatura angelica, tu mi guarderai anche solo un attimo, per farti dono di tutta l’immensa dolcezza che c’è per te nel mio cuore…