Kaina of the great snow sea è una serie di 11 episodi più un lungometraggio finale.
Kaina è un ragazzo, l'unico della sua comunità costituita ormai da pochi vecchietti, che vive in un alloggio surreale scavato in un albero 'orbitale' altissimo, che funge da colonna di una specie di calotta che copre la Terra a chilometri dalla superficie.
Molto più in basso, il mondo è irriconoscibile: è quasi del tutto ricoperto da un mare di neve che non è neve, ma una specie di polline, tranne pochi giganteschi alberi ai cui piedi esistono piccole aree abitabili, nelle quali sopravvivono sparute popolazioni che ricavano dagli alberi stessi una limitatissima quantità d'acqua indispensabile per sopravvivere.
Un' antica leggenda narra di un saggio che conosce il segreto per produrre acqua in abbondanza. Liliha, principessa di Atland, usa una mongolfiera per salire fin alla calotta in cima a un albero orbitale, dove viene salvata da Kaina, che poi la riaccompagna alla superficie.
I due vengono coinvolti in una guerra contro Valghan, un'altra popolazione di marinai guerrieri che si prepara a saccheggiare Atland delle sue risorse idriche.
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La risoluzione di questa guerra costituisce il finale della serie di 11 episodi.
Nel sequel, i due più un equipaggio misto di Atland e Valghan si dirigono in nave alla ricerca di un albero particolare che dovrebbe ancora disporre di abbondanti riserve d'acqua, ma si imbattono in una comunità tecnologicamente evoluta, comandata da un giovane tiranno, che ha idee completamente diverse su come salvare l'umanità.
Le mie impressioni di questa serie sono piuttosto contrastanti: da una parte apprezzo le scenografie e la trama epica, vagamente simile a
Nausicaa della valle del vento; dall'altra però la ricostruzione di questo mondo è scarsamente credibile, in quanto non si vede alcun meccanismo verosimile su come la Terra abbia potuto trasformarsi in quel modo, non si capisce cosa sia il liquido sotto la coltre di schiuma simile a neve se non acqua, sia pur salata, che avrebbe potuto essere raccolta e distillata.
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Non mi è chiaro quale sia l'origine e la natura di certi spiritelli a forma di fungo che solo alcuni possono vedere; inoltre non mi è chiaro perchè questi intervengono in entrambi i finali come deus ex machina per salvare una situazione ormai compromessa e non prima, visto che sembrano disporre di una volontà propria. Certo, se fossero intervenuti prima avrebbero reso inutili le epiche battaglie dei protagonisti e dei loro alleati, ma questo ritardo nell'intervento mi sembra una forzatura della trama.
I personaggi, in buona parte buoni e ieratici, risultano anche caratterizzati in modo un po' rigido e superficiale., per cui la mia impressione sulla storia è che questa sia piuttosto debole e di modesto spessore, nonostante l'indubbio merito del disegno e delle scenografie.