Acqua Sant'Anna, il più grosso produttore europeo di acque oligominerali - un miliardo e mezzo di bottiglie all'anno - ha fermato le linee di produzione dei prodotti gassati per mancanza di anidride carbonica. "La Co2 è introvabile e anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti", dice Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant'Anna, l'azienda di Vinadio (Cuneo). La difficoltà a trovare l'anidride carbonica per prodotti alimentari si era già presentata alla fine dell'anno scorso - ricorda Bertone - "ma eravamo riusciti a tamponare quella che in questi giorni sta ripresentandosi in forma di vera emergenza, che riguarda tutti i produttori europei. Le aziende di Co2 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c'è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori. Così - conclude Bertone - l'acqua gasata rischia di finire: una volta finiti gli stock nei magazzini di supermercati e discount, non ci saranno più bottiglie in vendita".
Anidride carbonica SIAD, la produzione è green La produzione di anidride carbonica avviene attraverso il processo di steam reforming e si basa sulla reazione tra metano e vapore d’acqua alla temperatura di 800 °C. Oltre alla possibilità di creare industrialmente la CO2, l’innovazione tecnologica di SIAD permette anche il recupero e lo stoccaggio dell’anidride carbonica, residuo dei processi di lavorazione: questo processo consente di abbinare al beneficio economico quello ambientale, grazie alla riduzione di gas con effetto serra immesso nell’atmosfera che da elemento di scarto diviene materia prima per una nuova produzione.