Testo nascosto - clicca quiLo scopo di Nona era sperimentare un giudice con emozioni umane. Peccato che i giudici siano indistinguibili dagli umani in quanto a comportamento. Dequim è il più anomalo di tutti: non scherza, non si arrabbia, mente solo per lavoro... però potrebbe passare per una persona dotata di eccezionale autocontrollo e ingenua nelle relazioni umane. Comunque, si arriva all'ultima puntata. Dequim ha già ricevuto dei bei scossoni, ormai dovrebbe dubitare sul sistema di giudizio che, invece di estrarre l'oscurità, la va a creare. E In effetti cambia un po' sistema: giudica la vecchia senza conoscerne in anticipo i ricordi. Però cambia poco, perché lei gli racconta tutto. Con la giovane suicida, invece, ci va giù così pensate che a suicidarsi dovrebbe esser lui, per il rimorso. Possibile che non si fosse già formato un giudizio mentre lei gli faceva da aiutante? E tutto gli servirà per imparare la tristezza. Qui, praticamente, finisce l'anime. La parte più bella sarebbe stata vedere come cambiava il suo metodo di giudizio una volta diventato più umano, ma questo si traduce solo nel vederlo sorridere alle due ultime anime che s'apprestano a essere giudicate. Francamente mi vien da pensare che nei ricordi dei morti ci sia tutto quel che serve per giudicarli umanamente, quindi... il metodo corretto di procedere sarebbe di farci al più due chiacchiere per sciogliere qualche dubbio, e poi portarli agli ascensori: una versione, in sostanza, molto meno eclatante e più noiosa dell'attuale processo.