TOPMANGA FORUM Un forum dove poter discutere su anime, manga, cosplay, giappone, contest e molto altro


ISCRIVITI AL FORUM
COME CAMBIARE NICKNAME
COME METTERE UN AVATAR
RICEVI LE NOTIFICHE

Alfie Evans

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Silvia
    Post: 24.897
    Registrato il: 09/01/2003
    Sesso: Femminile
    Amministratrice
    Grado Massimo!
    00 23/04/2018 08:52
    Alfie Evans non sa che c'è chi conta le ore e pregando spera ancora in un miracolo. Non sa di essere pietra d'inciampo, scandalo che separa la verità dalla menzogna, i giusti dagli ingiusti. Non sa di essere così prezioso e insieme così scomodo. La sua presenza infastidisce, perché obbliga a pensare, prendere posizione e c'è chi non vede l'ora che tutto finisca, che una pietra tombale aiuti a placare, dimenticare, andare avanti.

    Placare "estremismi fanatici", perché così sono considerati i molti, ma ancora pochi, che scrivono, twittano, gridano perché la sua vita sia salvata, finche sarà vita; dimenticare questa storia che copre di nubi il luminoso e magistrale sistema giudiziario del Regno Unito, patria dei diritti e della democrazia. Non sia mai che si sfiori la crisi diplomatica, dato che l'Italia è entrata a piè fermo in questa storia con l'offerta generosa, e solo privata, di più accoglienze ospedaliere, con la presenza forte e determinata di tanti uomini e donne senza partito e senza strutture di sostegno. Manco una Ong, manco un corteo.

    Andare avanti perché scienza progresso e bla bla ci permettono vieppiù di sapere, e quindi di decidere. Non ci vuole granché di scienza a staccare il respiratore a un bambino, si fa prima con un pugnale nel cuore. Andare avanti vuol dire scantonare e accantonare, perché "non è l'unico bambino che soffre", e fingere di commuovere per i molti fa miglior figura, paga di più.

    E' riprovevole paragonare Alfie ai bambini siriani vittime di una guerra assurda, è un inganno ridurre la difesa della sua vita alle esagerazioni di sparuti gruppi "cattolici", leggasi bigotti, fuori del tempo, divisivi e non in linea con le sensibilità attuali della Chiesa. Ma papa Francesco ha parlato forte, chiaro, accompagnando le parole alla tenerezza, alla pietà e alle opere. Però si sa, il papa si ama citarlo quando sembra confermare quel che l'opinione dominante difende, antologizzando, attenuando, sottolineando al bisogno. Il resto, scompare.

    Eppure, l'agonia di questo bimbo mette la verità a nudo e i tentennamenti ipocriti o opportunistici con le spalle al muro. Vince la persona o la legge? La vita di un bambino può essere delegata ai giudici, inglesi ed europei, e soggetta alla loro visione del mondo? All'orgoglio ipertrofico della "nazione"? 442 a.C., Atene, Sofocle fa rappresentare l'Antigone. L'eroina della pietà, a fronte della legge mostruosa del tiranno, che lacera gli affetti. Poi, è venuto il cristianesimo. Fare i conti con le radici non significa aprire musei, ma illuminare il presente. Di chi siamo figli? Di un umanitarismo generico, che ha seminato la storia di morti, o di uno slancio ideale e poi di fede che salva l'umano e il suo unico irripetibile valore?

    Bisogna scegliere. Sfogliando i giornali in questo ormai lungo tempo di attesa per un bimbo che si ostina a non morire da solo, levandoci l'impiccio, vediamo che ogni giorno se ne occupano soltanto le testate cattoliche, in testa Avvenire. Sarà un caso? Troppo occupati a seguire il governo? Possibile che a nessuna corazzata mediatica interessi non tanto la vita di Alfie, lo struggimento dei suoi indomabili genitori, ma almeno che Idea dell'uomo e del mondo vogliamo muova le nostre decisioni politiche, la nostra ricerca scientifica, che idea venga trasmessa ai nostri figli, se mai ne saremo degni?






    >> GIVE MORE THAN YOU TAKE! <<
    Partecipa attivamente al forum, apri nuove discussioni per condividere le tue passioni e i tuoi interessi!


    Come cambiare il nickname sul forum
    CREA IL TUO FORUM GRATIS





  • OFFLINE
    Silvia
    Post: 24.897
    Registrato il: 09/01/2003
    Sesso: Femminile
    Amministratrice
    Grado Massimo!
    00 25/04/2018 13:46
    di Costanza Miriano

    Propongo per i giudici e i medici inglesi uno stage obbligatorio e inderogabile di tre mesi nell’ospedale di padre Aldo Trento, ad Asuncion, o in uno dei tanti, per fortuna, altri luoghi del mondo in cui la medicina forse ha meno mezzi, ma non ha perso la sua vocazione.

    Padre Aldo non è un medico, ma passa ogni giorno a fare il giro di tutto l’ospedale accarezzando i suoi malati, alcuni anche apparentemente più gravi di Alfie. Di sicuro più futili di lui, secondo i parametri dei giudici inglesi: Josè è immobilizzato in un letto da venti anni, ma riesce con una voce debole e incomprensibile a comunicare che lui è felicissimo, perché lì “non ha fame, né freddo,e ogni giorno c’è qualcuno che passa a fargli un saluto”.


    E Josè è già fortunato, perché può muovere qualche dito di una mano, e parla. Ci sono malati immobilizzati, e ciechi, con idrocefalia e altro. Non parlano non vedono non sentono. Tutti curatissimi, cambiati ogni giorno, nutriti, accarezzati e trattati come fossero principi. E’ quella la differenza con gli ospedali inglesi: che per padre Aldo e la sua Hermana Sonia la famiglia reale è quella. Il suo Royal baby è un piccolo che lui ha adottato, immobile, con la testa deforme e i piedi ritorti e tutte le invalidità possibili. Lui è la persona più preziosa del mondo per l’ospedale. “Lui è comunione col mistero” – dice il padre adottivo guardando e accarezzando “questa piccola ostia bianca”. Certo, il dolore non piace a nessuno, neanche ai cristiani, e per tutti, anche per noi, è un mistero. Ma davanti al mistero ci si mette davanti, meglio che si può, possibilmente in ginocchio. Non si cerca di spazzarlo via soffocandolo o facendolo morire di fame.

    Sono tre i segreti per la felicità dei malati – quelli che possono parlare lo dicono, lì sono felici, per quanto al povero giudice Hayden questa cosa non sarà dato di capirla, temo, se non alla sua stessa morte.

    Primo, il fiore. Guardando le immagini girate da mio marito nell’ospedale ho capito che il primo segreto è nel fiore. Ogni letto ha accanto un comodino con dentro un fiore fresco, nuovo ogni giorno. La cura e la delicatezza di chi mette un fiore fresco tutte le mattine sta dicendo: tu sei prezioso e meriti la bellezza, il profumo, anche se non li vedi e non li senti, perché tu sei unico al mondo e sono felice che tu sia qui anche oggi. Anche se sei crocifisso a questo letto col tuo moncherino o la tua testa enorme. Non ti lascio lì con le lenzuola sporche solo perché non hai parenti che vengano a trovarti, nessuno che si lamenti perché sei stata abbandonata qui neonata da un padre alcolizzato e sei handicappata grave.

    Secondo, la targa con due nomi. Uno con il nome del paziente. Quando non ne ha uno – come succede ai relitti umani trovati nelle discariche – padre Aldo lo adotta, legalmente: diventa suo figlio, lui gli dà un nome e il suo cognome, Trento. L’altra targa invece porta il nome della persona o dell’intenzione per cui il malato offre la sofferenza, perché non c’è niente di peggio che soffrire inutilmente. Padre Aldo chiede ai suoi malati di aiutarlo a costruire il regno dei cieli collaborando come possono, usando la loro paziente immobilità, offrendola per la salvezza dei fratelli, che magari non lo sapranno mai, ma sono stati salvati dal trans malato di Aids o dall’autista di autobus paralitico. La sofferenza c’era già, e non è che noi cristiani siamo dei pazzi masochisti che la cercano. Solo che quando c’è la facciamo fruttare: siamo solo più furbi.

    Terzo, il corpo di Cristo. Tutti i giorni viene portato ai pazienti che lo desiderino, perché tutto cambia se porti la fatica senza di lui o con lui, che si è messo su una croce che non gli spettava, e da quel giorno ha reso sensato tutto il dolore incomprensibile. Padre Aldo non lo chiede né tanto meno lo impone a nessuno, ma tutti lo vogliono ricevere, dopo avere ottenuto il battesimo, perché quando sei sulla croce l’amore di Dio finalmente si capisce.

    Certo, quel Qualcuno è Dio in persona, e questa cosa Michela Marzano non la può capire, per questo ha scritto quel pezzo stizzito e livoroso su Repubblica ieri. Di questo la perdoniamo. Però almeno poteva informarsi un pochino, evitandosi così la figuraccia di scrivere che Alfie è “un bambino tenuto in vita solo dalle macchine”. Nel momento in cui scrivo le macchine sono state staccate da 37 ore, e Alfie è in vita da solo. Di questo non la perdoniamo, perché si possono sostenere tutte le opinioni, ma i fatti no, quelli sono testardi, e una docente universitaria che scrive sulla prima pagina di un giornale come Rep. dovrebbe avere l’accortezza di informarsi sui fatti prima di arrischiarsi a dire “accanimento terapeutico”. E’ un grave torto che fa a quel bambino e alla realtà. Non c’era nessuna terapia che teneva in vita Alfie, e non era accanimento perché il bambino sorride, ciuccia, sta in braccio alla mamma. Cosa che non è data invece ai bambini strappati dalla pancia in cui sono cresciuti. Lo ricordo perché la Marzano si è dimessa dal PD quando non è stata approvata la legge sulla stepchild adoption: è dunque un’altra come il giudice inglese, Hayden. Due sostenitori della pratica di strappare i bambini alla mamma, insomma. Eppure Kate, che per noi è Royal almeno quanto la principessa, con i suoi venti anni, senza lauree né parrucche bianche da Alta Corte sta lottando come una leonessa per il suo bambino.

    Noi le siamo al fianco, orgogliosi di essere parte di un popolo che si è alzato in piedi, e, per una volta, anche orgogliosi di essere italiani.

    p.s.

    Purtroppo tutta questa vicenda non è solo questione di non amare e non capire la fragilità. C’entra anche molto altro: la paura che il possibile errore fatto su Alfie – evidentemente errore di diagnosi che manca, e di prognosi completamente smentita, probabilmente di terapia e forse qualcosa di più – cominci a tirar fuori anche altre mancanze dell’ospedale, errori medici grossolani, presunzione, arroganza, metodi scioccanti e disumani e scheletri nell’armadio, incompetenza scientifica. Di tutto questo non possiamo parlare perché non siamo documentati esattamente.

    fonte






    >> GIVE MORE THAN YOU TAKE! <<
    Partecipa attivamente al forum, apri nuove discussioni per condividere le tue passioni e i tuoi interessi!


    Come cambiare il nickname sul forum
    CREA IL TUO FORUM GRATIS





  • OFFLINE
    manuenghel
    Post: 10.783
    Registrato il: 23/05/2009
    Sesso: Maschile
    Vice Admin
    Grado Massimo!
    00 28/04/2018 11:58
    Sinceramente non so cosa pensare.

    Secondo me è che non conosciamo i fatti reali, li percepiamo solo secondo i media, a cui piace schierarsi per creare polveroni.

    L'unica cosa che ho capito è che i genitori volevano continuare una cura palliativa, mentre la legge dice che bisogna "staccare".

    Una cosa terribile, su questo non c'è dubbio.

    E intanto Alfie è volato via...
  • OFFLINE
    Silvia
    Post: 24.897
    Registrato il: 09/01/2003
    Sesso: Femminile
    Amministratrice
    Grado Massimo!
    00 28/04/2018 13:45
    Questo è il contrario delle autentiche ‘cure palliative’, che prevedono di prendersi cura del paziente inguaribile fino all’ultimo istante della sua vita, senza procurare anzitempo la sua morte con una eutanasia omissiva.

    Ci sono tanti punti che proprio non ho digerito in questa faccenda, soprattutto che nessuna vita umana può essere definita “futile” come ha detto il giudice.
    Ma stiamo scherzando?

    La questione adesso è "finita" ma non deve finire quello che ha suscitato: un risveglio di coscienze!






    >> GIVE MORE THAN YOU TAKE! <<
    Partecipa attivamente al forum, apri nuove discussioni per condividere le tue passioni e i tuoi interessi!


    Come cambiare il nickname sul forum
    CREA IL TUO FORUM GRATIS





  • OFFLINE
    Silvia
    Post: 24.897
    Registrato il: 09/01/2003
    Sesso: Femminile
    Amministratrice
    Grado Massimo!
    00 06/05/2018 20:39
    Riporto questo articolo che è un po' un pugno nello stomaco.. però serve 




    No, Alfie non è il solo e non è nemmeno uno fra i pochi innocenti uccisi dal sistema sanitario, giuridico e politico inglese. Come spieghiamo in questo articolo, sono migliaia le persone morte per privazione di alimentazione, idratazione e ventilazione e con l’ausilio di sedativi letali. A raccontare la storia della sua bambina a La Nuova Bq è Katie Roy, residente nel Nord del Galles, non lontano da Liverpool. Katie è mamma di due bambini: David, 5 anni, e Kaila, nata con la sindrome di Edwards, oggi in Cielo. Sulla pagina Facebook ideata da Katie ci sono le storie di diversi bambini, molte simili a quella di sua figlia, alcune anche legate al tentativo di far abortire le madri di figli handicappati. Mostrando che c’è poco da stupirsi se, dall’omicidio di un bambino disabile in grembo come "normale", si passa a quello di un disabile già nato.

    Katie, quando è nata sua figlia?
    
La piccola Kaila (nella foto a sinistra) è nata al Liverpool Women’s Hospital il 10 febbraio di quest’anno. Alla nascita aveva alcuni problemi, ma non abbiamo capito cosa avesse se non dopo 10 giorni, quando scoprimmo che era affetta dalla sindrome di Edwards. I medici ci dissero che questa sindrome era incompatibile con la vita e che saremmo stati trasferiti in un ospedale dove la nostra bambina avrebbe ricevuto le cure palliative. 

    Che trattamenti sanitari ha ricevuto Kaila?
    Prima della diagnosi ha ricevuto tutti i trattamenti di cui aveva bisogno: la ventilazione, l’ossigeno, l’idratazione, i monitoraggi.   

    E dopo?
    L’ospedale sospese tutti i trattamenti. Ho discusso con i medici e ho ottenuto almeno il mantenimento dell’ossigeno. Kaila aveva bisogno di essere operata al cuore per continuare a vivere, ma sia il Liverpool Women's Hospital, sia l’Alder Hey Hospital si sono rifiutati di intervenire per via della malattia di mia figlia.

    Che alternativa avevate?
    Siamo stati trasferiti in un hospice di Liverpool. Ci dicevano che Kaila sarebbe morta pacificamente nel sonno dopo pochi giorni.

    Invece?
    Invece è morta dopo tre settimana dalla rimozione dei sostegni vitali, il 19 di marzo. Aveva cinque settimane. 

    Come siete riusciti ad accettare la sospensione dei trattamenti?
    Non avevamo mai sentito nominare prima la sindrome di Edwards e ci siamo fidati dei dottori quando ci hanno comunicato che Kaila sarebbe vissuta solo pochi giorni. Invece è vissuta 5 settimane e se l’avessero operata al cuore avrebbe potuto vivere anni, ma lo abbiamo scoperto dopo, allora non lo sapevamo.

    I medici le hanno detto che Kaila sarebbe morta senza soffrire. È stato così?
    Kaila era sveglia ed è stata cosciente di questi tremendi trattamenti palliativi fino alla fine. Gridava e piangeva per la fame tutto il tempo. Non si calmava. È la morte peggiore che abbia mai visto.

    Per quanto tempo di preciso la bambina è rimasta senza nutrizione né idratazione?
    Per tre settimane, il Midazolam (un potente sedativo) le è stato prescritto e somministrato due volte nell’arco delle tre settimane. L'unica cosa che ho potuto fare è stata darle un po' di latte materno. Ne riceveva 5 millilitri ogni 3 ore, il tempo che ci metteva ad assorbirlo. Avrebbero dovuto nutrirla attraverso un tubo da applicare all'intestino (Pej) o attraverso una flebo ma non hanno voluto farlo.

    Quando e come ha realizzato che sua figlia era stata uccisa sotto i suoi occhi? 
    La storia di Alfie mi ha aiutata e mi ha spinto a cambiare il modo di guardare alle cure palliative da come sono intese oggi in Gran Bretagna. In ogni caso se avessi avuto una conoscenza migliore della sindrome di Edwards avrei combattuto contro i medici.

    Come pensa di poter cambiare le cose?
    Nessun bambino dovrebbe essere fatto soffrire in questo modo. Il modo in cui mia figlia Kaila è morta poteva essere evitato. Abbiamo bisogno che tutti si alzino in piedi a parlare di quanto sta accadendo. Voglio cominciare con una petizione sulla Kailas Law, per vietare la morte di fame prevista dalle cure palliative inglesi.





    fonte







    >> GIVE MORE THAN YOU TAKE! <<
    Partecipa attivamente al forum, apri nuove discussioni per condividere le tue passioni e i tuoi interessi!


    Come cambiare il nickname sul forum
    CREA IL TUO FORUM GRATIS