00 27/01/2017 16:29
Inaugurazione il 27 Gennaio 2017 alle ore 18
al Museo Luzzati
Vi aspettiamo!

IL MUSEO LUZZATI
FESTEGGIA I TRENT'ANNI DI DYLAN DOG
CON UN'ESCLUSIVA MOSTRA
dal 27 gennaio al 18 aprile 2017
inaugurazione 27 gennaio ore 18

Dylan Dog, personaggio creato da Tiziano Sclavi nel 1986 e pubblicato da Sergio Bonelli Editore, ha raggiunto trent’anni di vita editoriale. Il Museo Luzzati di Genova, con il patrocinio di Sergio Bonelli Editore, festeggia l'importante traguardo raggiunto dall'Indagatore dell'incubo con un'esclusiva mostra che sarà aperta al pubblico dal 27 gennaio al 18 aprile 2017, con inaugurazione in data 27 gennaio alle ore 18.30
Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati lettori delle storie dell'inquilino di Craven Road e per i curiosi, che potranno vivere l'esperienza di un ricco percorso espositivo con oltre 250 opere che spaziano dalle tavole originali, studi e copertine degli albi, alle illustrazioni e i poster a tema Dylan Dog per le riviste e per gli spettacoli teatrali e molto altro; per mano dei più noti e iconografici autori della serie: da Giampiero Casertano, Corrado Roi, Angelo Stano, Pietro Dall’Agnol fino ai più recenti Massimo Carnevale, Ausonia, AkaB, Gipi e Vanna Vinci.

Il percorso della mostra sarà completato dalla proiezione dell’episodio dedicato a Dylan Dog di The Editor is In, progetto nato da un’idea di TIWI e co-prodotto da Sky Arte HD, TIWI e Sergio Bonelli Editore. Si tratta di una serie a episodi in live-action e animazione che raccontano la movimentatissima realtà quotidiana di un editor alle prese con collaboratori davvero eccezionali: i personaggi della casa editrice Sergio Bonelli Editore.

Alla mostra, si affiancheranno eventi collaterali ed attività didattiche, tra cui i due workshop di fumetto tenuti dagli autori Akab (nelle due date di sabato 11 e domenica 12 febbraio) e da Paolo Armitano (venerdì 7 e domenica 9 aprile)che tratterranno tutte quelle fasi legate alla realizzazione di un albo: dall'ideazione del soggetto allo studio dei personaggi e dell'ambientazione fino all'approfondimento delle tecniche di sceneggiatura e disegno.



MOSTRA DYLAN DOG
27 gennaio – 18 aprile 2017
Museo Luzzati a Porta Siberia
Area Porto Antico 6, Genova
tel. 0102530328 | info@museoluzzati.it | www.museoluzzati.it

Ingresso
€ 8 intero
€ 6 ridotto
Sconto 50% agli iscritti della newsletter settimanale Sergio Bonelli Editore che esibiranno la schermata sul proprio smartphone o tablet alla biglietteria d'ingresso (Link per iscrizione).

Orario
dal martedì alla domenica ore 11 - 18, chiuso il lunedì
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Per ulteriori approfondimenti in merito alla mostra consultare:
www.museoluzzati.it
pagina facebook Museo Luzzati a Porta Siberia
per le attività di workshop:
laboratori@museoluzzati.it, tel. 0102530328.



DYLAN DOG: LA FABBRICA DELL’INCUBO
Dylan Dog è apparso per la prima volta nelle edicole italiane nell’ottobre del 1986 e, in pochi anni, dapprima lentamente e poi a valanga, è diventato un autentico fenomeno nel panorama fumettistico italiano, tanto da arrivare, nei primi anni Novanta a una vendita, tra inediti e ristampe, superiore a Tex, numero uno assoluto in edicola.
L’intento iniziale del suo autore, Tiziano Sclavi, di fondere il fumetto popolare a grande diffusione con il fumetto d’autore riuscì pienamente, trasformando Dylan Dog in un personaggio di culto e in un punto di riferimento per un pubblico eterogeneo, non solo giovanile.
Molti lettori, infatti, hanno conosciuto il fumetto, o si sono riavvicinati a esso, tramite le storie dell’”Indagatore dell’Incubo”, tanto che si può parlare di una “generazione Dylan Dog”che si è formata attraverso la fruizione del personaggio e la partecipazione alle numerose iniziative collaterali organizzate dall’editore. Tra queste è doveroso ricordare il «Dylan Dog Horror Fest», manifestazione di carattere cinematografico alla quale si partecipava gratuitamente mostrando un albo della serie, e che, nel corso di quattro edizioni, ha registrato un’affluenza di pubblico impressionante.
Mai un fumetto ha riscosso un simile successo di critica e un così elevato livello di attenzione da parte dei media: dalle fanzine degli appassionati ai principali quotidiani e riviste italiane sono ormai migliaia gli articoli, spesso di firme prestigiose, dedicati all’Indagatore dell’Incubo.
Dylan Dog ha dunque segnato, all’epoca del suo maggiore successo, la rinascita del fumetto italiano dopo anni di crisi.
Alla fine degli anni Ottanta il mercato fu scossa dall’onda dello straordinario successo della serie, che dimostrò due cose: primo, che il fumetto era tutt’altro che morto, e secondo che era possibile realizzare un prodotto di alta qualità, a suo modo anche “difficile”, che guadagnasse una diffusione di massa.
Il personaggio di Sclavi scatenò un dilagare di imitazioni più o meno dichiarate, generando un boom del genere orrorifico che mai prima di allora si era visto in edicola.
Ma il successo di Dylan Dog non fu certo dovuto semplicemente a una riscoperta dell’horror, bensì a quello che era un nuovo e inconfondibile linguaggio narrativo, frutto del talento di Tiziano Sclavi che riuscì in un’impresa apparentemente folle: unire lo “splatter” eccessivo dei film di Romero e Raimi ai dialoghi brillanti della commedia sofisticata (da Lubitsch a Neil Simon, da Billy Wilder alle migliori sitcom televisive), facendo uso di un tono ironico e autoironico e di un sapiente gioco di citazioni dichiaratamente attinte al cinema e alla letteratura orrorifici e non.
Al successo del personaggio hanno contribuito, nel corso di quasi trent’anni di vita editoriale, uno staff di disegnatori e sceneggiatori estremamente efficace e agguerrito, composto da molti autori di primo piano del fumetto italiano e anche da autori emergenti che si sono messi in evidenza proprio lavorando alle sue pagine.
Tra i tanti citiamo Angelo Stano, Montanari & Grassani, Claudio Villa, Corrado Roi, Giampiero Casertano, Ferdinando Tacconi, Claudio Chiaverotti, Carlo Ambrosini, Paola Barbato, Gianfranco Manfredi, Pasquale Ruju, Giovanni Freghieri, Tito Faraci, Luigi Piccatto, Fabio Celoni e Roberto Recchioni.

TIZIANO SCLAVI - CREATORE DI DYLAN DOG
Creatore di Dylan Dog, è giornalista e scrittore. Oltre all'intensa attività nel campo dei fumetti, ha al suo attivo oltre dieci romanzi, due dei quali sono diventati film. Uno in particolare, Dellamorte Dellamore, diretto da Michele Soavi, è stato distribuito in molti paesi del mondo (con il titolo The Cemetery Man) e negli Stati Uniti è stato apprezzato da registi come Martin Scorsese, Quentin Tarantino e Terry Gilliam. Nasce a Broni, in provincia di Pavia, nel 1953. Con articoli e racconti collabora a una miriade di riviste, Corriere dei Ragazzi, Amica, Salve, Corriere dei Piccoli, Millelibri, Il Giornalino. Come autore di fumetti crea Altai & Jonson e Silas Finn (disegnati da Giorgio Cavazzano), Agente Allen (disegnato da Mario Rossi), Vita da cani (reso graficamente da Gino Gavioli). Nel 1982, entra a far parte della redazione Bonelli, per la quale scrive due sceneggiature di Ken Parker (su soggetto di Giancarlo Berardi), alcune storie di Zagor (tra cui la più lunga mai pubblicata dalla Casa editrice), Mister No e Martin Mystère e crea Kerry il trapper (nel 1983, per i disegni dei fratelli Di Vitto e di Marco Bianchini), Dylan Dog (nel 1986, il personaggio che lo ha consacrato come uno dei maggiori talenti del fumetto moderno) e Roy Mann (1987, disegnato da Attilio Micheluzzi). Suoi sono i testi di Horror Cico, albo estivo dedicato al piccolo messicano amico di Zagor. Sclavi è stato anche sceneggiatore televisivo, paroliere di canzoni, copywriter pubblicitario e disegnatore. Come romanziere ha pubblicato, tra gli altri, i volumi Film, Tre, Dellamorte Dellamore, Nero, Sogni di sangue, Apocalisse, La circolazione del sangue, Le etichette delle camicie, Non è successo niente, Il tornado di Vallescuropasso.



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Che la nostra relazione somigliasse sempre più alla storia del film ormai non aveva più importanza. Ciò che veramente contava era che ogni piccola cosa, ogni esperienza vissuta insieme venisse custodita nei nostri cuori come una pietra preziosa. In certi casi avere la stessa età non è fondamentale. (Kyosuke - Orange Road)