00 31/08/2016 12:48
si, l'Italia è divisa in 4 zone, come dicevo, la Sardegna, dove vivo io è in zona 4 (la più tranquilla dal punto di vista sismico in assoluto), la possibilità di un terremoto è prossima allo zero (si sono verificate alcune rilevazioni di entità trascurabile alcuni anni fa e quindi escludere in assoluto la possibilità non è consentito, anche se probabilmente ciò che è stato rilevato sono state esplosioni sottomarine nelle aree militari che a quei tempi erano assegnate alla NATO come compenso per i debiti di guerra dell'Italia).

Si prevede di calcolare secondo criteri antisismici solo dalla zona 3 alla 1, dunque la zona 4 è l'unica esclusa, ma si deve comunque verificare il calcolo (in pratica in tutte si verifica, dalla 1 alla 3 si deve anche calcolare, la progettazione prevede sempre calcolo e verifica). La suddivisione in zone comporta un calcolo ed una verifica diversi, per semplificare, possiamo dire che il calcolo è più severo nelle zone 1 e meno nelle zone 3, questo perchè entità e tempi di ritorno dei terremoti previsti nelle 4 zone sono diversi... (si tratta pur sempre di statistica, niente ad oggi permette di prevedere o predire dove e quando e con quale entità si verificheranno scosse sismiche, dunque anche la progettazione e la verifica alla fine dei conti seguono criteri statistici, è corretto spendere molto per un edificio in zona 1 per evitare disastri o catastrofi e spendere sempre meno fino agli edifici in zona 4 dove la catastrofe o il disastro sono così improbabili da risultare quasi impossibili)

Nel caso di edifici preesistenti si deve calcolare se si devono fare ristrutturazioni o ampliamenti o cambio di destinazione d'uso ecc... In caso di edifici di interesse collettivo come ospedali, scuole o simili è invece obbligatorio eseguire una verifica e in caso risultasse negativa procedere all'adeguamento.

Poi, come dicevamo, siamo in Italia e... [SM=g5029867]