L'inverno che non arriva

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Silvia
00sabato 13 gennaio 2007 12:15
MILANO - L'ultima conferma arriva dal «Circo bianco». Il caldo e la pioggia hanno costretto gli organizzatori a cancellare la supercombinata maschile di Wengen, in Svizzera, valida per la Coppa del mondo di sci alpino e in programma oggi. E c'è chi ironicamente pensa che invece che sparare neve i cannoni possono sparare solo bucce di banana.
CALDO ECCESSIVO - E' solo l'ultimo esempio di qualcosa di cui si parla in tutto il mondo, almeno nell'emisfero nord, dove, teoricamente, è inverno: fa troppo caldo.
Molti metereologi parlano già del 2007 come dell'anno più caldo da quando esistono rilevazioni attendibili, vale a dire da circa 150 anni e c'è chi si spinge oltre spiegando le temperature elevate che dalla Russia alla costa est degli Stati Uniti sorprendono esperti e non, come un chiaro segnale dell'operato del famigerato «effetto serra».
LE TEMPERATURE - Del resto uno sguardo alle temperature del nostro Paese non lascia spazio a dubbi: se i 18 gradi di massima ieri a Palermo o i 19 a Catania non impressionano più di tanto, i 14 di Milano o l'Aquila i 13 di Brescia fanno decisamente pensare. Per non parlare dei 22 gradi fatti segnare oggi ad Aosta. Soprattutto se li confrontiamo con i -9 fatti segnare nella capitale lombarda il 30 gennaio del 2006 o ai -14 toccati a Brescia il giorno successivo.
Se poi guardiamo alle medie vediamo che in gennaio la media di Milano è intorno ai 5 gradi, contro i 4 gradi di Brescia.
E anche all'estero non si scherza: a Mosca dove la media in gennaio è -6 (ma l'anno scorso si erano superati i -20) le massime sono abbondantemente sopra lo 0. Differenze di di 6-7 8-10 gradi sopra la media sono state toccate anche nelle altre principali capitali europee.
Tanto che molti si chiedono: dov'è andato a finire l'inverno? Del resto se in Gran Bretagna c'è stato l'autunno più caldo degli ultimi 300 anni e se da Praga a Bucarest si lasciano negli armadi i cappotti per indossare camicette e T-shirt, la meraviglia è legittima.
LE CONSEGUENZE SULL'AMBIENTE - Il troppo caldo in inverno ha però conseguenze non solo sui gestori degli impianti sciistici (che si lamentano di spendere tutto quanto stanno guadagnando quest'anno nell'innevamento artificiale), ma anche sull'ambiente.
Il caldo record confonde la vegetazione con uno sfasamento stagionale nelle campagne dove sono già comparse con mesi di anticipo le fioriture primaverili di primule, mimose, albicocchi, susini e mandorli, con il rischio di danni alle coltivazioni che sono impreparate all'arrivo del freddo. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti sulla natura del mese di dicembre più caldo in Italia dal 1860, secondo le rilevazioni dell'Università di Modena.
GRANO - Un evento estremo che - sottolinea la Coldiretti - chiude un 2006 che è stato nel complesso il terzo più caldo mai registrato dalla stazione meteorologica di Modena e addirittura il più caldo della storia negli Stati Uniti. Un anno che - sostiene la Coldiretti - tra siccità, caldo e maltempo ha causato danni all'agricoltura italiana, stimabili in oltre un miliardo di euro, che rischiano di ripetersi anche nel 2007. Dalla Liguria con le mimose e le ginestre sono già fiorite alle Marche dove nella Valdaso e lungo la Riviera delle Palme i fiori stanno per sbocciare su albicocchi e peschi fino alla Sicilia dove sono in fiore i mandorli dell'agrigentino, la natura sembra infatti impazzita lungo tutto lo stivale. È chiaro - precisa la Coldiretti - che i fiori che sbocciano adesso sono destinati, con l'inevitabile abbassamento delle temperature, a cadere e a non produrre frutti con la riduzione del potenziale produttivo delle piante in primavera e raccolti ridotti. Nella pianura padana il grano è già alto 15 - 20 centimetri , una situazione raggiunta con almeno un mese di anticipo che lo rende particolarmente vulnerabile ad un probabile abbassamento della temperatura. Una situazione critica aggravata - continua la Coldiretti - soprattutto al nord dalla prolungata mancanza di acqua che impedisce ai terreni il ripristino delle riserve idriche indispensabili per i prossimi mesi quando le colture avranno bisogno di irrigazione. Gli effetti osservati sono l'espressione - sottolinea la Coldiretti - di cambiamenti climatici strutturali che in Italia si manifestano con un aumento dell'intensità delle precipitazioni, sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, aumento del numero di giorni consecutivi con punte di caldo eccessivo, modificazione della distribuzione delle piogge e aumento delle temperature estive.
CONTROCCORRENTE - Ma c'è anche chi pensa che il caldo eccessivo di questi giorni sia solo un fatto statistico e che presto arriverà il freddo. E' il celbre sito di metereologia AccuWeather.com, che prevede l'arrivo a breve sull'emisfero nord del pianeta di temperature polari e tempeste di neve.
13 gennaio 2007
Stilzkin87
00sabato 13 gennaio 2007 16:05
Speriamo che continui così! io sto a Milano ma sono abituato alle temperature di giù (puglia) quindi per me va benissimo un inverno non troppo freddo. i miei compagni in facoltà invece sperano che arrivi il freddo, tsk...
Silvia
00martedì 16 gennaio 2007 17:40
io spero solo che non arrivi la ghiacciata ad aprile.. altrimenti le mie piantine morirebbero tutte!
c@ty
00sabato 20 gennaio 2007 22:05
vero!
povere piantine!!! [SM=g27829]
Silvia
00domenica 21 gennaio 2007 20:08
la mia stupida pianta ha deciso di fiorire...
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