sintakil
00sabato 25 novembre 2017 19:06
Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne, stavo guardando in TV un programma (forse uno speciale del tg) riguardo a tutte le testimonianze...
caspita... è roba tosta..ma secondo voi.. si può "agire preventivamente"? non credo sia solo questione di "cultura"... però mentre se è questione di cultura, ci si può fare qualcosa, se è altro, cosa si può fare? prenderanno delle decisioni a riguardo?
mizar!
00sabato 25 novembre 2017 20:20
solita politica...
le "persone", se così vogliamo chiamarle, violente, non sono sensibili alle giornate dedicate o simili... come non servono a nulla le processioni contro la mafia ecc... servono leggi idonee...
Silvia
00domenica 26 novembre 2017 14:33
Il senso di questo proliferare di giornate mondiali per, contro, del, è di far palare di qualcosa di cui si tace, far emergere un aspetto in ombra, ricordare una verità dimenticata.
Il senso della giornata contro la violenza sulle donne qual è?
Esiste forse qualcuno al mondo, in questo mondo occidentale in cui si celebra, che non la condanni? Che la giustifichi? Esiste qualcuno che passando davanti al Campidoglio illuminato di rosa venga alfine fulminato da una sorta di agnizione e decida di non essere più violento?
fonte
No... appunto...
Da questo punto di vista, concordo con Mizar che servirebbe una miglior legislazione.
Davide
00martedì 19 dicembre 2017 15:15
A mio avviso l'educazione giusta potrebbe essere data dalle famiglie, faccio un esempio fra i tanti: se invece di obbligare le bambine a occuparsi delle faccende domestiche venissero invitati a fare lo stesso anche i bambini maschi forse ci sarebbe, non solo maggiore responsabilizzazione degli stessi, ma anche più empatia in età adulta degli uomini nei confronti delle donne. Finché rimane l'idea che l'uomo si realizza col lavoro e la donna sposandosi e partorendo non andremo da nessuna parte e il machismo avrà sempre la strada libera per mietere nuove vittime. Ovviamente questo è un post scritto velocemente e senza alcuna pretesa: sappiamo che il femminicidio è multifattoriale e nasce perlopiù per la troppa ossessione di soggetti disturbati (ma non per questo incapaci di intendere e di volere, s'intende).
Silvia
00martedì 19 dicembre 2017 18:10
si, di sicuro quello dell'educazione in famiglia è una tappa minima, ma anche necessaria, non solo nel prevenire casi estremi di violenza sulle donne in un futuro, ma anche per "sfornare" persone capaci..
Io conosco alcuni uomini che essendo stati abituati a non fare niente in casa, non sanno cucinarsi una pasta o fare le cose minime... la cosa mi suona anche un po' assurda. Così come le donne, se hanno possibilità, non si precludano la possibilità di lavorare.
Se poi lo stato potesse tutelare e agevolare di più la donna nella sua fase "mamma", sarebbe un gran passo!