Everything has changed

Everything has changed

«Fai quel gioco...» Sussurrò.
Kintaro alzò il braccio libero in aria. Cominciava a preoccuparsi. Avevano smesso di farlo, ormai non dovevano più trovare il coraggio nel dirsi le cose, ne parlavano e basta. «Uno...» Allungò il pollice. «Due… Tre...» Fece una breve pausa, osservando Sari. «Via!»
Sari cercò il suo sguardo, cercò il coraggio che quel gioco, da bambina, le faceva venire. «Uno. Due. Tre. Via! Dopo il via mi dirai un tuo segreto. Sicuramente ti verrà il coraggio per farlo!»
{Sequel di Thinking out loud | Raccolta}

CAPITOLO I

Logorroico com’era, Kintaro spesso la intontiva. Parlava a raffica, le faceva domande alle quali voleva risposte, e continuava a parlare. Parlare. Parlare. A volte era lei quella che lo zittiva, il più delle volte con un bacio.
«Di solito funziona al contrario. È il ragazzo che bacia la ragazza per farla stare zitta». Le aveva detto, ridendo.
«In questo caso quello logorroico è il ragazzo, non la ragazza, quindi lei deve riuscire a riportare il silenzio, di tanto in tanto...» Aveva riunito le loro labbra, ascoltando soltanto il suono dei loro movimenti e dei loro respiri

Everything has changed ~ secondo capitolo. Parte prima

Di divergenze e paure

Capitolo II ~ seconda parte

Il leopardo attacca ed uccide la povera scimmia.
Il padre di Sari non mi staccherebbe mai la testa davanti a lei.
CRAAACK!

Terzo capitolo!

Week end fuori Tokyo e nuovi incontri! ❤️

Capitolo 4!

«Gelosia. Quella parola raggiunse la sua testa mentre indossava le calze. Era gelosa. Gelosa di quella ragazza che aveva condiviso con Kintaro qualcosa quando lei non c’era, quando non esisteva più, quando era lontana. Gelosa del suo riuscire vederlo crescere e diventare il ragazzo che era diventato. Era sempre quello il problema: le sembrava avesse perso qualcosa di importante durante gli anni di lontananza.»

Seconda parte del quarto capitolo! ♥

C'è un Oji Hayama che arriva a piccoli passi. ❤️
Capitolo V

«Tutto bene, Sari?» La madre le sorrise, riempiendo una tazza di latte per lei.
Annuì. Negò, subito dopo. «Ci dobbiamo separare». Sospirò, mettendosi seduta e sbattendo la testa sul tavolo.
«Alla fine Kintaro non ti sopporta più e parte?»
Sari prese un cucchiaino e lo tirò contro il fratello, senza molta forza e convinzione. «Scemo». Anche la sua voce non aveva più quel cipiglio solito, come se non avesse voglia di svegliarsi e lasciasse scorrere tutto ciò che stava accadendo. Si alzò e batté un pugno sul legno.
«Hai ragione, non lascerebbe mai nostro padre...»

Sesto capitolo - parte prima

Kintaro aveva sospirato, avrebbe preferito rimanere con lei, gli sembrava di essere a casa con lei vicino. Come se non fosse accaduto nulla, come se tutto fosse normale, come se la madre non avesse qualcosa che probabilmente l’avrebbe consumata dall’interno. Ogni volta che rimaneva da solo, con i suoi pensieri, non faceva altro che pensare a cosa sarebbe successo se le cose fossero andate male.

Sesto capitolo - seconda parte

Terza ed ultima parte di un capitolo dalle tematiche delicate.

VI capitolo - terza parte!

Mani in tasca, schiena appoggiata al muro, sguardo lungo la strada. Aveva inventato una scusa, quel giorno, per non vederla. Le aveva detto che avrebbe dovuto lavorare, anche se era sabato pomeriggio, anche se l’officina era chiusa.
Non aveva posto domande, Sari, aveva semplicemente risposto al suo messaggio con un “ok” ed un pollice alzato. Avevano programmi per quel pomeriggio, gli aveva chiesto di andare al cimitero a trovare nonna Misako e stare poi un po’ insieme. Non aveva fatto scenate per averle dato buca all’ultimo minuto, in fondo il lavoro è il lavoro. In quel momento, però, Kintaro si sentiva in colpa. Le aveva mentito con cognizione di causa, aveva utilizzato la scusa lavorativa quando quello non c’entrava nulla, per fare altro, senza di lei.

Settimo capitolo ~ prima parte

Quando Oji aprì la porta di casa, quello che si trovarono davanti avrebbe potuto benissimo passare per una scena di guerra. Rimasero immobili sull’uscio della porta a guardare lo scompiglio che c’era a terra.
«Sari! Ma sei scema? Non riusciremo mai a sistemare per quando arrivano mamma e papà!»

Settimo capitolo ~ seconda parte

Non capitava spesso che il fratello della sua ragazza suonasse il campanello di casa sua. Nemmeno una volta, anzi, aveva pensato Kintaro, quando dal citofono, al suo “chi è”, aveva sentito “Il tuo peggiore incubo: Oji”. Di solito si incontravano a casa sua, si sedevano sul divano e facevano partire qualche videogioco. Gli aveva detto a che piano salire, a quale interno entrare.

hCapitolo VIII