Questo è un film di animazione uscito nell'estate del 2015 e dura quasi due ore piene.
La storia è ambientata sia nel mondo degli umani che in quello dei bakemono, due universi che non devono mai intersecarsi. Tutto inizia quando Ren, separato dal padre dopo il divorzio, perde a nove anni anche l'altro genitore rimastogli. In fuga dai parenti che vogliono decidere del suo futuro, segue una misteriosa figura incappucciata lungo uno stretto e buio vicolo, che si rivela essere l'accesso a un mondo parallelo di cui, fino a poco prima di attraversarne il portale, non conosceva l'esistenza. Ren arriva così nello Jūtengai (il regno delle bestie), dove scopre il nome e il ruolo che interpreta quel misterioso essere che aveva stimolato la sua curiosità [...]. Kumatetsu, questo il suo nome, sembrerebbe all'apparenza incapace di educare chicchessia, perché per primo avrebbe bisogno di qualcuno che gli impartisca le buone maniere; ciononostante, prende [...] Ren in qualità di discepolo [...]. Ribattezzato col nome di Kyūta, Ren imparerà da Kumatetsu le tecniche [...] per affrontare le battaglie che la vita pone dinanzi.
Ho tagliato qualche parte dell'introduzione perché non erano affermazioni veritiere... Comunque il film si divide più o meno in tre parti. Nella prima vediamo il difficile rapporto tra Ren (Kyūta) e l'improbabile maestro Kumatetsu, che evolve in modo inaspettato. Nella seconda parte Ren fa una capatina nel mondo degli umani e conosce un personaggio ancor più importante di Kumatetsu nell'insegnargli "le tecniche per affrontare le battaglie che la vita pone dinanzi."
E fin qui l'animazione potrebbe essere seguita tranquillamente anche da un bambino.
Poi qualcuno viene trafitto da una spada e qualche goccia di sangue cade a terra. E dopo c'è un finale fatto di fughe e combattimenti spettacolari, ma anche particolarmente... criptico...
... O almeno io non ho capito almeno un paio di cosette
All'inizio Kyūta non riesce ad apprendere la tecnica di Kumatetsu perché, secondo quest'ultimo, non ha "la spada nel cuore".
Cosa questo significhi viene spiegato nel finale, ma sarebbe stato meglio restare nell'ignoranza.
Dunque, si apprende che gli umani, a differenza delle bestie, hanno una oscurità (rappresentazione di odio e disprezzo) che si manifesta come un buco al centro del petto. Come fa Kyūta a colmarlo? Ci infila dentro Kumatetsu, trasfigurato in una spada.
Ok, nonostante tutto, i due si volevano bene, però la faccenda è po' esagerata...
In realtà Kumatetsu-spada è piuttosto l'arma che serve a Kyūta per sconfiggere l'altro umano cresciuto tra le bestie o, per meglio dire, per colmare l'oscurità di lui. Ma qual è il senso della guarigione? Un fendente con la spada magica e la cattiveria svanisce? Troppo facile, direi.
Comunque, tirando le somme, è un bel film, sia per la morale che si riesce a cogliere, sia per disegni e animazioni.