Paranormal Activity: da vietare ai minori? Intanto il terrore, fuori e dentro le sale, più che il panico scatena gratuita pubblicità
Sta scatenando un mare di polemiche, che potrebbero insidiare, ma al contempo forse anche aumentare, l’interesse sul suo contenuto, giudicato da molti troppo forte, per essere diretto ad un pubblico di minori.
I commenti su Paranormal Activity si sprecano: horror a basso costo ma terrorizzante, film capace di spaventare con scene suggestive e inquietanti senza l’ausilio del più tipico splatter, visione che dovrebbe essere destinata ad un pubblico di soli adulti. A tal proposito, in questi giorni si è diffusa la notizia, secondo la quale molti adolescenti, dopo aver visto il film, sarebbero stati colti da reazioni fisiche e psicologiche incontrollate, come improvvisi attacchi di panico, vomito, tremori. Il Codacons, così, chiede che sia vietato ai minori di 18 anni, mentre per tutti quelli che hanno accusato malessere, dopo la visione, ci sarebbe addirittura la possibilità di richiedere risarcimento in Tribunale.
Alessandra Mussolini, presidente della Commissione Infanzia, sulla scia ti tali polemiche ha dichiarato: “Mi auguro che il ministro Bondi assuma provvedimenti urgenti. Non credo che ormai si possa più vietare Paranormal Activity, ma sicuramente vanno studiate forme di avvertimento, indirizzate in particolare ai genitori, affinché siano consapevoli dei rischi ai quali i figli vanno incontro”. E proprio il Ministro Bondi da un lato si riserva la verifica del film, per tutelare in particolare i bambini, dall’altro ricorda che la Commissione per la revisione cinematografica non ha ritenuto necessario apporre al film divieti.
Paura psicologica o semplice suggestione, Paranormal Activity è diventato, dopo Avatar, un altro caso cinematografico, che sta ottenendo una quotidiana e gratuita pubblicità.
Danila Mancini