NBA - Kobe fa il Mamba: gara-1 è dei Lakers
Daniele Fantini / Eurosport
Los Angeles Lakers-Orlando Magic 100-75
So che finisco sempre lì, però... dopo quella pubblicità della Nike, in cui Lebron James punzecchia Kobe Bryant all'interno di un ipotetico duello in una Finals NBA (ovviamente mancata) in cui il Prescelto si vanta di piazzare una tripla doppia in ogni partita, il Black Mamba risponde, sul campo, con una prestazione spettacolosa da 40 punti, 8 rimbalzi e 8 assist, trascinando i Los Angeles Lakers a una vittoria in cavalcata sui Magic in gara-1.
Le chiavi della partita analizzate alla vigilia girano tutte verso la sponda losangelina: 1) Dwight Howard gioca una partita pessima, subendo la marcatura in single-coverage proposta a turno da coach Jackson con Gasol e Bynum: Superman chiude con 12 punti e un misero 1/6 dal campo, conquista sì 16 tiri liberi, ma non sembra mai essere un vero fattore all"interno dell'economia del match; 2) Orlando tira male dall'arco, dove colleziona un pessimo 8/23 (34%) che non permette di aprire il campo laddove invece servirebbe fuoco sul perimetro per agevolare il lavoro di Howard in post-basso (Lee, Alston e Lewis combinano per un complessivo 7/29 al tiro); 3) la marcatura su Kobe Bryant non funziona, né con Courtney Lee (obiettivamente un po' a corto di chili e centimetri per costituire un reale ostacolo per la stella dei Lakers), né con Mickael Pietrus, che dopo l'ottimo lavoro svolto su Lebron James si vede scherzato a ripetizione dal Black Mamba, dolcissimo nelle sue esecuzioni in palleggio-arresto e tiro.
Dopo un primo quarto sostanzialmente equilibrato, in cui Turkoglu è l'anima dei Magic, mentre Bynum, schierato di fianco a Gasol, contiene discretamente il primo sfogo di Howard, Orlando sembra scappare nei primi minuti del secondo periodo, quando Jameer Nelson (rientrato per gara-1 dopo uno stop di 4 mesi per l'infortunio alla spalla) azzanna a ripetizione con continue penetrazioni sul perimetro. Ma la sfuriata della point-guard dei Magic dura poco più di 4 minuti, perché, con il rientro sul parquet di Bryant, i Lakers prendono il largo cavalcando una serie di canestri deliziosi del Black Mamba, ridestatosi improvvisamente dopo un primo quarto in chiaroscuro.
Howard, frenato dai problemi di falli, non incide, Turkoglu vede svanire la propria vena, Lewis trova ferri su ferri, Nelson, perse le briglie, resta ad oltranza sul parquet senza apparente motivo (tra l'altro 48 minuti di panchina per Anthony Johnson), Orlando affonda su entrambi i lati del campo e all'intervallo i Lakers chiudono con un vantaggio in doppia-cifra (53-43). Nella ripresa lo spartito non cambia: le triple di Orlando non entrano, Howard si innervosisce dopo il terzo fallo in attacco, e Los Angeles dilaga ancora con i canestri di Bryant (che disintegra a ripetizione sia Lee che Pietrus) e i movimenti in post-basso di Gasol (16 punti per il catalano). La tripla di Ariza (unico canestro all'interno di una prestazione nel complesso opaca) lancia i gialloviola sul +25 (80-55) e apre simbolicamente il lunghissimo garbage-time del quarto periodo, in cui anche Odom (che fornisce comunque un apporto solido dalla panchina) si esalta chiudendo in doppia-doppia (11 punti, 14 rimbalzi).
Domenica notte, alle ore 2.00 italiane, si replica per gara-2, ancora allo Staples Center: occhio, però, a non prendere troppo sul serio le indicazioni emerse dal primo confronto...
Los Angeles Lakers: Ariza 3, Gasol 16, Bynum 9, Bryant 40, Fisher 9, Odom 11, Walton 9, Powell 3, Farmar, Vujacic, Mbenga, Brown. N.e.: Sun Yue, Morrison. All.: Jackson.
Orlando Magic: Turkoglu 13, Lewis 8, Howard 12, Lee 7, Alston 6, Pietrus 14, Battie 2, Gortat 4, Nelson 6, Redick 3. N.e.: Johnson, Foyle, Lue, Richardson. All.: Van Gundy.
Come avvenuto per Gara 1, Eurosport seguirà in DIRETTA anche Gara 2, con cronaca e commento scritto, e ampio spazio all'interazione e al dialogo con tutti coloro che avranno la forza di restare svegli per seguire lo spettacolo delle Finali NBA! Vi aspettiamo.