E' atterrato alla base di Edwards, negli Usa, lo shuttle Atlantis dopo 13 giorni nello spazio. Era da due giorni che aspettava le condizioni meteo ideali per il ritorno. La Nasa aveva rotto gli indugi e scelto la base californiana solo poche ore prima di innestare la procedura pilotata di rientro. Il persistere dell'incertezza meteorologica sulla Florida ha spinto l'ente spaziale a rinunciare definitivamente al Kennedy Space Center.
L'agenzia spaziale Usa avrebbe preferito evitare il rientro a Edwards - dove le condizioni meteo sono ottimali - perché l'atterraggio implica un successivo trasferimento della navetta, a cavallo di un Boeing 747 specialmente modificato, fino a Cape Canaveral, con un costo aggiuntivo di due milioni di dollari. Lo shuttle ha così concluso una missione complessa, coronata dal completo successo, la quinta e ultima su Hubble nella storia del programma delle navette spaziali che si apprestano ad andare in pensione. I sette astronauti di Atlantis hanno compiuto una serie di interventi che prolungheranno di almeno altri cinque anni la vita del telescopio spaziale, messo in orbita nel 1990.
In cinque passeggiate ricche di sfide tecniche, gli astronauti hanno dotato Hubble di un nuovo strumento che dovrebbe mettere in grado il telescopio di catturare immagini di oggetti celesti che si sono formati 500 milioni di anni dopo il Big Bang. La missione ha inoltre attivato su Hubble uno spettrografo che analizzerà la composizione chimica della materia galattica e ha permesso di sostituire batterie e giroscopi che permettono al telescopio di restare in orbita.
tgcom