VENEZIA (Reuters) - La soffitta impolverata di una sinistra casa vittoriana, due personaggi tetri si passano un astuccio con dei rasoi lucenti che non promettono nulla di buono, interagendo non in un dialogo ma in un duetto musicale.
Sono alcune immagini di "Sweeney Todd", prossimo film di Tim Burton, musical horror con protagonisti Johnny Depp ed Helena Bonham Carter (moglie del regista), presentate oggi in anteprima in un estratto di pochi minuti alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, che si appresta a consegnare stasera al regista californiano, 49 anni appena compiuti, il Leone d'Oro alla carriera, dalle mani del suo attore prediletto, proprio Johnny Depp.
"La logica di consacrare quelli che secondo noi sono quelli che hanno messo la fantasia al potere, artisti visionari, non poteva che continuare in salita verso Tim Burton", ha detto oggi Marco Muller, direttore della mostra, presentando il regista ai giornalisti, dopo la proiezione in cui con l'anteprima di "Sweeney Todd" è stata presentata anche la versione in 3-D del suo celebrato "Nightmare Before Christmas", che ha aggiunto solo un pizzico di suggestione in più al suo classico dell'animazione.
"Come il cinema, questa città è per me un posto molto speciale", ha detto Burton, ricordando come una delle sue "esperienze più intense" l'accoglienza ricevuta a Venezia due anni fa dal suo "La Sposa Cadavere". E proprio a Venezia, ieri, è stata presentata da Lindau una nuova biografia dedicata al regista americano dallo storico francese Antoine De Baecque.
Sottoposto a un fuoco di fila di domande, Burton non si è tirato indietro e ha parlato a lungo di come ha sviluppato l'immaginario carattere distintivo delle sue pellicole.
Ha detto di apprezzare i simbolismi delle fiabe del folclore, anche se le sue favole da bambino sono stati i film di mostri che vedeva. Ha ammesso che la tecnologia può far molto ma che lui preferisce farne un uso moderato ("Ho cercato di utilizzarla senza farmi limitare troppo dalle immagini al computer... per me e la troupe è bello stare sul set"). E ha criticato la mania di voler saper tutto prima su come sono stati fatti i film, cosa che a suo dire toglie un po' di magia al cinema. Aggiungendo che anche la fantasia nel risolvere inconvenienti sul set e aggirare ostacoli imposti dal budget dà un tocco in più ("Quando si hanno delle restrizioni, queste possono avere qualcosa di magico").
JOHNNY DEPP ATTORE PREDILETTO PER COME SA TRASFORMARSI
Burton si è detto fortunato per il ruolo autonomo che è riuscito a ritagliarsi a Hollywood ("non sono stato classificato come cineasta indipendente né degli studios, sono riuscito a navigare in acque sconosciute, più libero"). E ha ammesso risvolti autobiografici per alcuni suoi film ("Big Fish è arrivato a un certo punto della mia vita, mio padre era morto da poco non avrei potuto farlo in un altro momento... sembrava un film dell'orrore... molto simile al mio stato d'animo del momento, diverso da altre cose che ho fatto"). Quanto al suo ultimo film, il regista ammette che per lui è stata una grande sfida.
"Non sono mai stato un fan del musical ma ora ci ho lavorato su...unisce horror e musical, ho fatto qualcosa nel modo in cui mi piace farlo", ha detto, spiegando che con questa formula inedita ha rievocato suggestioni del cinema del passato. Perché si suona sul set e "gli attori recitano per la musica come nel muto, come ai vecchi tempi quando si suonava il piano sul set, fa in modo che gli attori si muovano con la musica ed è stato entusiasmante". E perché ha cercato di ricreare atmosfere del cinema horror che aveva Boris Karloff e Peter Lorre tra gli interpreti.
Dei film precedenti, tutti hanno un posto nel suo cuore dice. Anche se quello di "Edward Mani di Forbice", "Nightmare Before Christmas" ed "Ed Wood" è un posto speciale.
Quanto a Johnny Depp, suo attore prediletto, che stasera lo premierà a Venezia, Burton dice di apprezzare soprattutto la sua abilità e la voglia di diventare personaggi diversi, mentre tanti attori finiscono con l'interpretare sempre se stessi: "Lui cerca sempre qualcosa di diverso. In questo film canta ed è sempre (per lui in) un nuovo territorio". Una versatilità, quella di Depp, ideale per rappresentare l'alter ego di Burton. Che dovendo dare un marchio di riconoscimento ai propri film dice semplicemente: "Mi piacciono le persone che hanno un aspetto strano".