La casa tra le onde

È arrivato su Netflix il terzo lungometraggio anime di Studio Colorido, noto per "Penguin Highway", candidato come Miglior film d'animazione alla 42esima edizione dei Japan Academy Awards.

Più o meno si può riassumere così: Kosuke e Natsume sono due bambini, di famiglie diverse, che hanno abitato insieme nello stesso appartamento per diversi anni. Ora l'intero condominio deve essere demolito e loro, insieme ad alcuni compagni di scuola, salgono sul tetto dell'edificio per curiosare e discutere. Nel momento in cui Natsume rischia di cadere di sotto, una presenza misteriosa la salva, trasportando l'edificio e tutti i presenti in mezzo all'oceano dove passeranno diversi giorni nel tentativo di capire cosa sia successo, come sopravvivere e come tornare a casa.

Animazioni bellissime e colonna sonora carina ma per il resto più di un 6 non do.
La protagonista è carina e intelligente ma a tratti è stupida e odiosa perché non ascolta gli altri e vuole fare di testa sua. È chiaramente in crisi ma fa quella forte con il sorriso. Quando in tanti momenti ci sarebbe stata l'occasione di sistemare i rapporti con Kosuke, taglia corto e non lo fa mai parlare. 🤬

Alcune cose che si sono verificate sebbene importanti, non sono state spiegate e alcune scelte sono risultate decisamente ridicole.

mah...

Sono curiosa di sapere se qualcuno di voi l'ha visto!

L'avevo visto nella lista di Netflix e avevo storto subito il naso perché i protagonisti erano tutti bambinetti (una scelta che inizio a non sopportare più, specialmente quando poi ragionano come adulti).
Dopo la tua recensione mi sento meno invogliato di prima a guardarlo, però, chissà... magari qualche decina di minuti gliela dedico....

Ah sì, giusto!

Sempre più spesso i protagonisti sono bambini delle elementari che poi ragionano come adulti! È vero!

Una cosa che non sopporto e che ho visto in tanti anime, è che i genitori non si vedono quasi mai e quando ci sono, sono degli irresponsabili o nulla facenti 😅

In questo si intravede la madre (almeno c'è) che però, quando rientra la figlia, è stanca così la bambina inizia a riordinare le cose della mamma e poi pensa a cosa mangiare di cena.

Quando mia figlia rientra a casa (o meglio quando io la vado a prendere), quella che si butta sul divano è lei e quella che prepara la cena sono io. Cosa che ritengo normale.
Certo non mi dispiacerebbe un aiutino un più... Sarà per questo che mi viene il nervoso quando vedo nei cartoni, i bambini che rientrano da soli a casa, mettono a posto, preparano la cena per i genitori che arrivano tardi e magari vanno pure a dormire perché sono responsabili e sanno che il giorno dopo dovranno alzarsi presto (magari per preparare la colazione ai genitori 🙈).

Questione di cultura... 😑

In lista in lista in lista in lista.....
La mia vita è sempre più una lista su Netflix...

A me è piaciuto molto il trailer.

sono curiosa Manu di sapere cosa ne pensi quando lo vedrai ^_^

Anche io l'ho messo in lista!
Appena lo vedo lo commento senz'altro

Io l'ho visto; tutto sommato è stato gradevole ma non memorabile.
Mi hanno colpito la serietà e il realismo di molti dettagli, episodi e atteggiamenti dei personaggi, accostati a una situazione di base assurda e mai spiegata. Da questo punto di vista assomigliava a Penguin Highway, meno il carisma del personaggio femminile. Mi sembra che queste situazioni surreali e non spiegate si ritrovino sempre più in altri recenti lungometraggi giapponesi.

visto!

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Mi sarebbe piaciuta una spiegazione finale! Per il resto è carino. Lo ragazzo-palazzo, lo avrei chiamato "condominio" ahah !

Visto anch'io finalmente ma non mi ha convinta.. Ho preferito di gran lunga Penguin Highway

Con molta trepidazione ho aspettato che uscisse questo splendido film d’animazione, La Casa tra le Onde, sulla piattaforma Netflix e le mie aspettative sono state tutte appagate, anzi di più.

La storia racconta di due bambini, Kosuke e Natsume, amici per la pelle che dopo la morte del nonno di Kosuke si sono allontanati. Natsume era molto legata all’uomo e quando ha dovuto cambiare casa perché lo stabile, dove c’era anche Kosuke e la sua famiglia, doveva essere demolito, inizia un periodo di solitudine. Un giorno di estate Kosuke e i suoi amici trovano Natsume nascosta nel vecchio stabile insieme ad uno strano bambino pallido e dopo un enorme scroscio d’acqua, per magia, si ritrovano in mezzo all’oceano, con il palazzo che naviga tra le onde trasportandoli chissà dove. I ragazzi, all’inizio spaventati, iniziano a cercare di sopravvivere e di trovare un modo di tornare a casa. In questa corsa alla sopravvivenza il legame tra Kosuke e Natsume riaffiora più forte che mai…

Sinceramente non pensavo che La Casa tra le Onde fosse così profondo e intenso come film, lo avevo immaginato, ma il regista Hiroyasu Ishida mi ha sorpreso ancora una volta come aveva fatto tempo fa con Penguin Highway. Il film è totalmente incentrato sull’amicizia tra Natsume e Kosuke, che sin da subito si scopre molto forte, nonostante i due si siano allontanati dopo la morte nel nonno. L’ambientazione è molto originale, questo palazzo che naviga in mare incontrando altri palazzi vuoti e fatiscenti, un mondo parallelo desolato che incuriosisce e spaventa allo stesso tempo. Ancora una volta il mio cuore ha sussultato per il rapporto dei due protagonisti, facendo sempre il tifo per loro in ogni momento. La grafica è a dir poco perfetta, colori netti e chiari, animazioni senza sbavature e con ottime definizioni, inoltre le musiche indimenticabili cantate da Zutomayo.

In conclusione La Casa tra le Onde è un film toccante e intenso che fa sussultare il cuore fino alla fine con un filo di crepuscolarismo che scalda l’animo. Consigliatissimo.