SOGGETTO, SCENEGGIATURA, DISEGNI E COPERTINA: Boichi
ANNO: 2008
EDITORE ITALIANO: Planet Manga, Panini Comics
In
Hotel Boichi dipinge la storia di una torre, denominata appunto «Hotel», che per quasi trenta milioni di anni a partire dalla seconda meta' del XXI secolo custodisce il DNA di piante e animali del globo terraqueo in un pianeta Terra sempre più inospitale e disabitato. L'essere umano sparisce quasi subito dalle pagine del fumetto per lasciare spazio a robot dapprima terricoli e poi celestiali, nonché a scenari sconfinati che l'autore illustra con maestria impressionante.
Dal punto di vista grafico la storia è inattaccabile. I disegni di Boichi trasmettono efficientemente la malinconia del tramonto del genere umano. L'autore immagina il nostro pianeta tornare a uno stato primordiale, tanto che le parti finali del manga ricordano l'alba dell'uomo raffigurata in
2001: Odissea nello spazio (S. Kubrick, 1968). Non a caso, Boichi dedica
Hotel a Arthur C. Clarke.
D'altra parte, gli eventi narrati e i modo in cui essi si succedono puo' lasciare talvolta perplessi. Un elenco non esaustivo di interrogativi è il seguente (
DA QUI IN POI ATTENZIONE SPOILER):
1) All'inizio del manga vediamo degli scienziati che prevedono più o meno precisamente l'evoluzione climatica che avrebbe trasformato il nostro pianeta in un gemello di Venere. Più avanti nel fumetto vediamo l'avverarsi di queste previsioni, con una Terra spazzata da venti fortissimi e arroventata da temperature oltre i duecento gradi. Nonostante cio', il geniale progetto dei suddetti scienziati non consiste nel costruire un bunker sotterraneo riparato, sulla Terra o meglio ancora sulla Luna se non addirittura in orbita. Bensì, il piano geniale è serbare l'ultima traccia della vita sulla Terra in una torre esposta nel peggior modo possibile a intemperie apocalittiche. Certo, le vignette ne guadagnano in suggestione, ma l'idea su cui poggia
Hotel pare una str*nzata poco meditata che si esplicita come tale nelle ultimissime fasi della narrazione.
2) I "riferimenti culturali" in
Hotel sono fin troppo banali e occidentali, per i miei gusti. Per esempio, lo scienziato-Cassandra si chiama Dawkins (come Richard); il nome della studentessa col complesso di Elettra suona pedissequamente come Keira Knightley; molto fantasiosamente, la canzone che sovviene alla studentessa quando pensa all'imminente "imbruttimento" del mondo è "What a Wonderful World"; "Noah" è il nome della nave che viene sparata nello spazio e che si sfracella fantozzianamente su un pianeta a caso; mentre "Raffaele" (come l'arcangelo) è il nome del robot alato che interagisce col nostro bonaccione HAL 9001 alla fine della storia.
3) Nel 1973 Go Nagai metteva in discussione l'uomo, la sua societa', le sue religioni e la figura stessa di dio (cristiano o meno) nel capolavoro
Devilman. Di conseguenza, sorprende leggere in un fumetto degli anni 2000 come
Hotel riferimenti bibbiofili (e non bibliofili) come «il peccato commesso dall'uomo»; arche che si chiamano «Noah»; torri di Babele genetiche insensate (cfr. il punto (1) qui sopra); giovani ragazze che si riproducono con figure tutto sommato paterne, come nel racconto biblico di Lot (una cui satira è infatti inclusa nello stesso volume che raccoglie
Hotel); un certo patetismo d'accatto, e così via.
In conclusione, sfogliare
Hotel di Boichi e godere delle sue tavole è indimenticabile, mentre leggere
Hotel puo' risultare un'esperienza da dimenticare.
In Italia
Hotel è raccolto in volume assieme ad altri racconti autoconclusivi, per es.
Present,
Tutto Questo è Stato Fatto per il Tonno e altri. Come
Hotel, quasi tutti questi racconti meritano un commento a sé.
Voi che ne pensate di
Hotel di Boichi? 😊
[Modificato da Rogue Ian 11/10/2020 00:17]