poi da wikipedia si legge anche questo:
Negli ultimi due episodi della serie, durante il Progetto per il Perfezionamento dell'Uomo è presente un monologo interiore della ragazza con diverse riflessioni metafisiche e psicoanalitiche, in cui conversa con gli altri cloni per cercare la propria vera identità[62]. In un primo momento, Rei si rimprovera di avere «un corpo e un'anima fasulli»; successivamente, la voce della sua coscienza la accusa di essere spaventata dall'idea di poter svanire e di scomparire «dall'animo delle persone». A questo, Rei risponde freddamente dicendo: «Sono felice. Perché io voglio morire. Ciò che ambisco è la disperazione. Voglio tornare al nulla»[63]. Secondo il regista della serie animata, Hideaki Anno, la ragazza, essendo consapevole di essere «rimpiazzabile» in caso di morte, è portata a non apprezzare la propria vita, a farsi del male e a isolarsi: «La sua presenza, la sua esistenza, apparente esistenza, è effimera. È una ragazza molto triste. Ha solamente il minimo indispensabile di ciò di cui ha bisogno. [..] Danneggia se stessa, e non ha bisogno di amici»[64]. Sembra che Rei sia del tutto ignara delle più elementari regole di vita e di igiene, quasi non avesse avuto nessuno da cui apprenderle o che ne sia completamente disinteressata. Il suo atteggiamento è riflesso dal suo appartamento personale, completamente trascurato, spoglio, sporco e abbandonato a se stesso. Tutto ciò riporta a un'affermazione proferita dalla dottoressa Ritsuko Akagi nella quinta puntata della serie, secondo la quale Rei non sarebbe «molto portata per vivere»[65]. Nel dodicesimo episodio afferma di non aver bisogno di lasciare disposizioni testamentarie, e rivela di provare «ripugnanza» per la carne[66]. L'origine di tale particolare è rintracciabile in una scelta del regista Hideaki Anno, vegetariano fin da adolescente, abituato a trasporre aspetti della propria vita personale nelle sue storie