Dove sta andando l'animazione giapponese?

Domanda da un milione di euro (e suo controvalore in yen), ma me la pongo abbastanza spesso, specie ad ogni nuova annata, purtroppo non sono addentro come vorrei ai meccanismi dell'industria degli anime, ma mi sembra di capire che da una parte sembra essere sempre più diffuso l'uso di pubblicare anime di serialità medio- breve (dodici/tredici episodi al massimo, che spesso però hanno molti personaggi che non possono essere svuluppati appieno) e che occhieggiano al moe (ovvero a personaggi che devono essere carini e pucciosi per forza), non so se sia crisi d'idee o crisi di fondi (in periodi di recessione si tende a stringere la cinghia, e gli anime non sono beni di prima necessità, si sa inoltre che gli studi devono trovare sponsor per i vari progetti, cosa non sempre facile) ma la situazione attuale non mi sembra rosea.
Questo è quello che ho capito io, mi piacrebbe sapere la vostra opinione al riguardo.