Ansa.it 2007-07-18 11:07
PECHINO - Più di 24mila persone sono rimaste senza acqua potabile da ieri, a Changchun, capitale della provincia del Jilin, nel nord-est della Cina, per la presenza di alghe blu nei serbatoi di Shitoukoumen e Xinlicheng che riforniscono la città. "I vigili del Fuoco commenta Song Hongfen, capo della squadra di pompieri che si è occupata dell'emergenza - hanno portato 855 tonnellate di acqua potabile alle zone colpite, e il rifornimento continuerà fino a quando non sarà ristabilita la normale fornitura di acqua potabile".
Il governo, sottolinea il quotidiano China Daily, ha preso misure per ripulire i serbatoi di Xinlicheng, dove le alghe erano comparse per la prima volta il 5 luglio scorso, "a causa dell'uso di fertilizzanti per l'agricoltura e del tempo caldo e secco, anormale in questa stagione", riferisce il sindaco della città, Wang Xuezhan. La città di Changchun conta più di sette milioni di abitanti. Casi simili a questo si erano già verificati in Cina, quando nel maggio scorso erano state ritrovate nel lago Taihu, che alimenta l'acquedotto della città di Wuxi, vicino a Shanghai, alcune alghe verde-blu, formatesi in seguito allo scarico di acque di scarico dei processi industriali nel lago, che avevano reso l'acqua non potabile per la presenza di cinque milligrammi di ammoniaca e azoto per litro. In quell'occasione il prezzo dell'acqua minerale imbottigliata aumentò di cinque volte e il governo emise un'ordinanza che sanzionava con una multa fino a trecentomila yuan (circa trentamila euro) i rivenditori che avessero aumentato ingiustificatamente i prezzi. Stessa sorte anche per il lago Chaohu, il quinto per estensione nel Paese che si trova nella provincia dello Anhui, dove le alghe verde-blu ricoprirono, nel giugno scorso, una superficie di cinque chilometri quadrati. (ANSA).