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Una corposa serie fantasy di Robert Jordan ed altri



Dopo non so quanto tempo sono giunto alla conclusione della Ruota Del Tempo, una serie composta da ben 14 libri più un prequel (quest'ultimo, però, al momento mi manca).

L'universo in cui la storia si svolge è enormemente complesso. Se il protagonista gioca un ruolo di primo piano nel racconto, i suoi compagni di viaggio, i suoi alleati e i suoi avversari occupano comunque una mole considerevole delle pagine. Quel che inizia come la fuga di un pastore e di qualche suo amico diventa un intreccio ricco di elaborate ramificazioni e termina nell'annunciata Ultima Battaglia, nella quale popoli e ordini di maghi decideranno il destino del mondo.

La scrittura di Robert Jordan è scorrevole, le sue idee stupende, però... per la miseria quanto gli piace ripetersi... Ama ripetere le descrizioni dei personaggi e i loro pensieri, cosa che per alcuni lettori potrà essere piacevole, ma che ha portato me a saltare numerosi paragrafi. L'altro difetto, a mio avviso, è che alcune sotto-trame non sono degnamente interessanti, o perché si sa a priori che non possono essere rilevanti o perché il pezzo di storia in questione è un intermezzo di un'altra vicenda ben più intrigante. Il risultato è che spesso mi sono ritrovato a leggere rapidamente decine di pagine per riallacciarmi velocemente alla parte che mi interessava. E questo, devo dirlo, senza provare alcun rimorso.

Ora, un'altra faccenda interessante è che Jordan ha impiegato qualcosa come 20 anni per scrivere i suoi romanzi e non è riuscito ad arrivare sino in fondo. Alla sua morte ne mancavano ancora tre, e la famiglia ha deciso di affidare la conclusione a un altro autore, Brandon Sanderson. Il fatto che Jordan avesse lasciato parecchi appunti su come la storia doveva evolversi ha permesso a Sanderson di costruire qualcosa di coerente con il racconto precedente. Quest'ultimo autore ha anche mantenuto lo stile eccessivamente prolisso dei romanzi originali (cosa che mi pare sensata, visto il ruolo che si è preso) e l'unico difetto che io gli imputo è di aver rovinato uno dei personaggi, Mat, rendendolo un po' troppo ciarliero e ragazzino.

Da questa serie di romanzi fantasy è stata tratta anche una serie televisiva, della quale al momento esiste una sola stagione. Ora non ricordo se ho iniziato a leggere i libri perché ho sentito della serie TV o per altro motivo... comunque penso che andrò a guardarmela, anche se la seconda stagione pare essere molto in forse.


Ah... quasi mi dimenticavo... Dunque, vengono descritti dei popoli affascinanti come gli Aiel (abitanti del deserto), i quali non hanno solo un territorio, una descrizione fisica e delle abitudini, ma anche una cultura parecchio intrigante, che si rivelerà decisiva ai fini della trama in diverse circostanze. Penso che questa sia la cosa che mi è piaciuta di più.
Per contro, c'è una certa ripetitività anche nelle vicende di alcuni personaggi, direi di tre ragazze in particolare, le quali finiscono spesso in brutte acque a causa di una loro eccessiva stupidità. Questa invece è la cosa che più mi ha dato fastidio, perché sapevo con troppo anticipo che il guaio era dietro l'angolo e non sopportavo che i personaggi fossero così imprudenti da finirci dentro.