Olga di Carta - Il Viaggio Straordinario

Olga di carta - il viaggio straordinario

Olga di Carta - il viaggio straordinario è il primo di una serie (mi sembra di due libri + uno speciale). Scritto da Elisabetta Gnone (famosa per Fairy Oak, Trilogia).
Un libro che attira per la copertina particolare e la sua dimensione piuttosto ridotta (grande poco più di un palmo della mano ma con un bel numero di pagine, 304 pagine).
L'ho trovato ad un mercatino del libro, ho pensato fosse un libro per bambini. L'ho fatto vedere a mia figlia che però non era interessata.
Una signora alle mie spalle mi ha detto che il libro era bellissimo, l'ho girato e ho letto la quarta di copertina:

“Questa è una storia vera. È la storia di quando l’orso ammaestrato del signor Giubàt, alla fine, mi ha tagliata in due e l’Omino a molla mi ha riattaccata con lo scotch. Lui ha sempre con sé un rotolino di scotch, perchè ogni tanto gli capita di staccarsi dal fondo della scatola e cadere fuori. La donna volante voleva prestarmi uno dei suoi cerotti, ma io dico che quando ti tagliano in due ci vuole qualcosa di forte per tenerti insieme.”

Queste poche righe mi hanno lasciata perplessa e alla fine non l'ho preso.

Tornata a casa ho fatto qualche ricerca online sul libro per leggerne la trama ed eventuali opinioni:

Su Amazon ci sono 200 voti quasi a 5 stelle, commenti entusiasti e commenti di chi compra solo per aver letto i commenti entusiasti XD

Olga Papel è una ragazzina esile come un ramoscello e ha una dote speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice d'aver vissuto personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere sarto. Vero? Falso? La saggia Tomeo, barbiera del villaggio sostiene che Olga crei le sue storie intorno ai fantasmi dell'infanzia, intrappolandoli in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i racconti di Olga hanno tanto successo: perché sconfiggono mostri che in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi. Un giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di raccontargli la storia della bambina di carta che un giorno partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di essere trasformata in una bambina normale, di carne e ossa. Il viaggio fu lungo e avventuroso: s'imbatté in un venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una mongolfiera e da un altro che attraversava il mare remando. Più volte rischiò la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo allora la bambina di carta comprese quante cose fosse riuscita a fare... target 9 anni.

La settimana successiva sono tornata e siccome il libro era ancora lì, l'ho preso. (E quindi anche io mi classifico in quelli che comprano dopo aver letto i commenti entusiasti. Vabbè, per fortuna si tratta solo di un libro e non di acquisti costosi o scemi 🤣).

Allora, la prima cosa che ho da dire è che secondo me il libro è adatto a ragazzini/e dai 12 anni in su e non dai 9 come riportato da Amazon.

Le prime difficoltà che si possono presentare ad un lettore alle prime armi (appunto 9 anni) è che intanto il libro non ha disegni ed è scritto piuttosto piccolo (quindi un bambino deve essere davvero motivato a leggerlo oppure sotto minaccia 😅), secondo, ma non meno importante, è che si alternano contemporaneamente due storie: la storia di Olga Papel e la storia che racconta lei stessa, la cui la protagonista si chiama Olga di carta. Sono scritte con un font diverso e questo permette di distinguerle ma ad un bambino questi salti possono risultare poco chiari.

Personalmente avevo tante aspettative ma la storia di Olga di Carta, così surreale o onirica, non mi è piaciuta troppo.
Ho apprezzato il senso generale dell'opera e cioè il tema della diversità ma solo alla fine ho davvero potuto apprezzare il tutto.

Le difficoltà che Olga ha affrontato nel viaggio mi sono sembrate fini a sé stesse. Probabilmente non sono stata capace di "vedere oltre". Penso che non sia facile estrapolare dalla storia il suo messaggio profondo ed è anche per questo che penso che il target debba essere un po' più adulto.

Però, come dicevo, se si arriva alla fine, il messaggio arriva anche in maniera diretta.
Di per sé comunque è stata una lettura abbastanza piacevole, se mi dovesse capitare tra le mani il secondo libro, forse lo leggerei.

Mi sono appuntata due frasi che mi sono piaciute molto e ve le condivido:

Non inganna gli occhi ciò che va dritto al cuore

Conoscere il problema è metà della soluzione



Chi di voi l'ha letto? o lo conosce? Vi è piaciuto?

Non lo conoscevo, Silvia. Però mi incuriosisce molto. Lo metterò nella mia lista dei libri da prendere/leggere.
Grazie.