Ma la donna, da successive verifiche da parte delle forze dell'ordine, si è scoperto che fa parte di una setta. «Noi è, io sono» è il nome del gruppo. Un’organizzazione nella quale i membri sono accumunati dal rifiuto di ogni autorità statale e da ogni regola, leggi e tasse comprese. Nei documenti messi a disposizione sul sito dell'organizzazione si legge che «tutti gli uomini e le donne sono stati di corpo, sovrani di Sé e hanno il diritto e il dovere di custodia e utilizzo libero ed equo di spazio, terra, luce, aria, acqua e risorse del pianeta in armonia e comunione con lo stesso e tutti gli esseri viventi che lo popolano. L’autodeterminazione e la ricerca della felicità sono diritti naturali inalienabili». Chissà se la donna, adesso, pagherà la multa. Corriere della Sera
thors (ethors), 27/01/2024 14:16:Perché il limite della velocità viene spesso percepito come non confortevole. Insomma, all'autista viene naturale non rispettarlo. A Bologna si sta facendo un esperimento notevole in tal senso. In alcune strade che prima erano a 50km/h adesso sono state portate a 30, e il risultato è che prima le auto andavano a 60-70 e adesso a 50. Deve esserci qualche meccanismo psicologico in gioco, credo un bilanciamento tra lo stress provocato dal rispettare il limite e quello generato dall'entità della multa che si rischia.