Gente arida
come deserti, rinsecchiti,
di malumori gravida,
precocemente invecchiati.
Mi circondano,
come ombre vaganti...
non si parlano,
come pianeti a se stanti.
Pensieri e sorrisi vogliono spenti,
sono come sieri i nostri lamenti,
alimentano soltanto la fiamma del dolore
facendo morire anche il minimo bagliore.
Torri, stellette o binari,
cambia simbolo ma non sostanza,
chissà se sanno le loro madri
che son causa di tanta sofferenza.
Aspettando la fine di questa forzatura,
faccio della carta il mio rifugio,
col pensiero al mio amor nella natura
che ispira di gioia un tripudio.
Senza alcun motivo, l'ho ritrovata nei meandri del mio archivio di taccuini: condivido con voi un breve e semplice componimento che avevo scritto nel 2011 quando stavo facendo il servizio militare.
Non essendoci una sezione Poesia, lo posto qui su consiglio della nostra amata capa. Se deve andare da un'altra parte, do il mio assenso al trasferimento 😆😆