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Non lasciarmi

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    manuenghel
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    Grado Massimo!
    00 27/04/2012 19:18
    Una chicca passata quasi inosservata nei cinema, una storia strana, particolare, che ti fa sentire impotente davanti al destino dei protagonisti, a volte ti viene voglia di urlare "ribellatevi!". Tratto dal libro dell'anglo-nipponico Kazuo Ishiguro narra la storia di Kathy, Tommy e Ruth, ragazzi con il destino segnato in modo implacabile. Sono nati e cresciuti nell'istituto Hailsham insieme ad altri ragazzi, vivono senza i genitori, loro sono nati con un unico scopo e cioè essere dei contenitori che arrivati ad una certa età dovranno donare i propri organi a gente che ne ha bisogno. Sono cloni, nati in provetta, vivono una vita tranquilla, sono istruiti, mangiano sano, ma la loro vita idilliaca ha un termine ben preciso intorno ai 25 anni. Kathy è diventata una specie di psicologa per le persone che hanno iniziato il "fine trattamento", cioè hanno incominciato a donare gli organi, alcuni sopravvivono fino alla terza o quarta operazione, altri muoiono subito dopo la prima. La ragazza mentre aiuta gli altri ricorda la sua vita, dell'incontro con Tommy, il suo unico Amore e della triste rivalità con Ruth, la fidanzata di Tommy. I loro destini sono intrecciati, inesorabilmente, il tempo passa e la fine è vicina.
    Notate che trama strana? Particolare? In tutto il film si assapora una sensazione di impotenza, la stessa che vivono i personaggi che sono costretti a vivere una vita con lo scopo poi di donare i propri organi ad altri, come se tutto fosse normale, senza un gesto di ribellione, sono sottomessi a loro stessi. Le ambientazioni sono fredde, i dialoghi quasi dei sussurri, guardando il film nasce una sensazione di claustrofobia, perché i personaggi cercano di vivere in "modo normale" nonostante sono consapevoli del proprio destino. Questo è un film drammatico, ma io lo classifico "ai confini della realtà".

    [Modificato da manuenghel 11/11/2017 15:07]
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    Silvia
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    Grado Massimo!
    00 11/11/2017 10:47
    prova