Lux Nera

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Silvia
00lunedì 18 ottobre 2010 19:32
fanfiction di Carlo


LUX NERA




È il giorno 18 ottobre 2010, Luca sta guardando fuori dalla finestra
lasciando viaggiare la sua fantasia, i suoi pensieri e le sue riflessioni. Tra
qualche giorno sarà il suo compleanno, 1 settimana per l’esattezza anche
se nessuno sembra ricordarselo. La sua classe è molto particolare, ci sono
i ragazzi che se non hai fatto qualcosa non sei niente, le ragazze che fanno
gruppo e ti emarginano, ognuno va ad incastonarsi con qualcun altro
anche se solo lui non riesce, è estraneo alla classe, nessun compagno di
banco, prova a legare con qualcuno, ma i risultati sono negativi. Le sue
giornate sono trascorse a casa, oppure dai professori per il recupero,
non è molto bravo a scuola e deve essere aiutato per poter arrivare
all’università, il senso di colpa che porta per questo motivo è grande, non
vuole far spendere soldi alla mamma, non vuole essere aiutato perché poi
in futuro come farà? Queste domande se le fa spesso ma le conclusioni
non le trova, “un altro po’ e mi serve l’aiuto anche nel pensare” dice.
Leggere, l’unica cosa che gli fa piacere, leggere libri di fantascienza, libri
dove tutto è possibile, libri dove persino lui potrebbe essere qualcuno,
potrebbe essere un guerriero, un mago e diventare importante, tanto da
poter avere amici e proteggere le persone che vuole bene. Una sera,dopo
una lunga lettura, si addormenta ed inizia a sognare, sogna di essere
quello che vuole, che deve trovare un oggetto, ma d’un tratto tutto
diventa buio, non riesce vedere nemmeno le sue mani, in lontananza
qualcosa di luminoso, di bianco, non riesce a vedere bene, non riesce
a muoversi, cerca di urlare, ma non esce nessuna voce dalla sua bocca,
la pressione è troppa, si inizia a sentire un rumore ,in lontananza e poi
… “Luca … Luca?Svegliati su che devi andare a scuola” durante il sonno
ha sudato e adesso ha un po’ di mal di testa “ok mamma ora mi alzo”
risponde alla mamma, mentre si alza e si prepara per un nuovo giorno.

Decide di non pensare al sogno di ieri, probabilmente deve solo cercare di
non leggere molto prima di addormentarsi, tutto qui ,anche se è curioso,
curioso di sapere cosa era, cosa era quella cosa bianca che aveva visto?.

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Allora questa è la mia prima fan fiction in assoluto, mi sono voluto
rovinare decidendo di crearla dal nulla quindi non ci sono accomunamenti
con i nomi,accetto consigli e tutto

p.s. se non riceverò dei commenti non continuerò la storia, non voglio
lavorare inutilmente
sintakil
00martedì 19 ottobre 2010 18:07
bello! mi piace! andrai avanti?
un piccolo suggerimento... forse è meglio fare la narrazione al passato piuttosto che al presente... secondo me non suona molto bene

carcar93
00martedì 19 ottobre 2010 21:02
grazie proverò a breve il secondo capitolo però poi mi fermo perchè faccio una fanfict su halloween
Silvia
00mercoledì 20 ottobre 2010 18:12
allora aspettiamo il secondo capitolo! =)
carcar93
00giovedì 21 ottobre 2010 19:53
Capitolo 2
Capitolo 2
La giornata scolastica di oggi era molto tranquilla, tre materie su cinque erano le preferite di Luca, religione,epica e educazione fisica. L’ora di epica era per Luca un momento per poter leggere cose che somigliavano a ciò che leggeva, leggeva di guerrieri mezzo-dio come Ercole, oppure di Ulisse, per non parlare delle innumerevoli leggende che esistevano a quel tempo. L’ora successiva era religione, Luca non stava ascoltando la lezione ed era immerso nelle sue fantasie, captava qualche parole da parte del professore ma non si interessava a ciò, subito, in un istante, successe qualcosa, sentì ciò che il professore stava raccontando, la torre di babele, una storia di un passato molto lontano, eppure a Luca sembra di aver vissuto tutto ciò, non sa se un senso di familiarità o altro, ma conclude dicendo che avrà già letto di ciò in qualche libro. 3 ora, educazione fisica, dopo un po’ di pallavolo Luca si siede e chiude gli occhi “tutto bene dormiglione?” , apre gli occhi e risponde “Marco… si va tutto bene” , il rapporto tra i due non era molto profondo, parlavano non molto spesso e più che altro c’era un accenno di amicizia tra i due, niente più “sembri molto distratto oggi”disse Marco, “sai com’è mi piace molto fantasticare” i due continuarono l’ora parlando del più e del meno. Il pomeriggio fu come al solito, chiuso in casa a studiare per poter far felice la madre, non esce, non incontra nessuno e fatti i compiti passa il suo tempo davanti al computer giocando a giochi online. Giunta la sera prima di addormentarsi ripensa al sogno di ieri, non pensa che rifarà lo stesso sogno ma nulla è impossibile. Buio totale, non ha la percezione del suo corpo, come se stesse volando o cosa, in lontananza appare la stessa cosa di ieri, una luce fortissima, cerca di muoversi...ce la fa, cammina, è sempre più vicino, inizia a definire la forma della cosa ,anzi delle “cose” infatti ci sono due oggetti, la pressione ritorna, un dolore fortissimo alla schiena e poi… apre gli occhi, si trova nella sua cameretta, la mamma lo stava per svegliare. “di nuovo quel sogno…. Ma che significa?”Luca si fa questa domanda ma non sa proprio cosa dire.

mi raccomando accetto sempre consigli
sintakil
00domenica 31 ottobre 2010 18:02
ciao! allora sono sempre io! Ho fatto caso che nelle prime righe hai usato il passato e ci sta benissimo! poi però torni ad usare il presente e non va bene!


La giornata scolastica di oggi era molto tranquilla, tre materie su cinque erano le preferite di Luca, religione,epica e educazione fisica. L’ora di epica era per Luca un momento per poter leggere cose che somigliavano a ciò che leggeva, leggeva di guerrieri mezzo-dio come Ercole, oppure di Ulisse, per non parlare delle innumerevoli leggende che esistevano a quel tempo. L’ora successiva era religione, Luca non stava ascoltando la lezione ed era immerso nelle sue fantasie, captava qualche parole da parte del professore ma non si interessava a ciò, subito, in un istante, successe qualcosa, sentì ciò che il professore stava raccontando, la torre di babele, una storia di un passato molto lontano, eppure a Luca sembra di aver vissuto tutto ciò, non sa se un senso di familiarità o altro, ma conclude dicendo che avrà già letto di ciò in qualche libro.

ho messo in grassetto il pezzo in cui inizi ad usare il presente. Se ci fai caso ci sta male oltre ad essere un errore grammaticale.. non puoi passare a due tempi diversi devi sempre usare lo stesso tempo...
dovrebbe essere:

... eppure a Luca sembrava di aver vissuto tutto ciò, non sapeva se per un senso di familiarità o altro, ma concludeva dicendo che aveva già letto ciò in qualche libro. ...

(l'ho un po' modificata)

credo sia più giusta così.


Silvia
00domenica 31 ottobre 2010 18:06
concordo con quanto detto sintakil e in più ti suggerirei di abbreviare i periodi =)
continua a scrivere!
carcar93
00domenica 31 ottobre 2010 19:34
grazie mille ci sta benissimo in passato
p.s. riguardo i periodi lunghi...sai la foga...ok non sono il massimo in italiano
sintakil
00sabato 6 novembre 2010 09:46
prego
carcar93
00sabato 18 dicembre 2010 22:38
Capitolo 3
Il giorno seguente passò normalmente,eseguendo calcoli, gesti meccanici, di certo sembrava che Luca non aveva niente per la testa ma non era prorpio così, nella sua testa c’era un affollarsi continuo di ipotesi e pensieri riguardanti quelle “cose” bianche che aveva visto nei suoi sogni, così la giornata passò a differenza di quei pensieri.La sera decise di andare a letto presto, aveva un forte dolore alla schiena, si mette il pigiama e poi sotto coperta.Buio totale, ormai si era abituato a quel buio,lla sensazione di vuoto,in lontananza le due cose bianche, adesso corre, voleva prenderle a tutti i costi, era giunto ala conclusione che per scoprire ciò doveva prenderle, giuto vicino capisce, “ma che…!?!?” prima che una luce lo ricopra.Si sveglia., non sente più dolore, il letto era sporco, ma non si era pisciato sotto, era sporco di un liquido caldo e rosso, sangue, piume sul letto, si alza, si guarda allo speccio, due ali bianche gli erano spuntate, decide istintivamente, quind apre la finestra e va sul balcone, inizi a battere le ali per iniziare a volare, come se ciò che stava facendo lo faceva da molto tempo. In lontananza non poco distante un paio di ali nere si muovevano.

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e dopo un mese e qualcosa di più... finalmente... riesco a scrivere uno straccio di capitolo, spero almeno che sia andato bene a tra poco il 4 visto che ormai siamo a natale e ciò vuol dire più tempo
Silvia
00domenica 26 dicembre 2010 19:01
Ciao, carino il nuovo episodio ma ricadi nell' "errore" precedente... non usare il presente! =)

e poi qui ci dovrebbe stare il congiuntivo =)

gesti meccanici, di certo sembrava che Luca non AVESSE niente.

....

si mette il pigiama = si mise il pigiama e così per altri punti in cui i verbi non hanno il tempo giusto..

ma in che cosa si è trasformato Luca?
carcar93
00lunedì 27 dicembre 2010 00:09
beh nel 4 capitolo(in revisione) si spiega quasi tutto però è una cosa semplice da capire
sintakil
00martedì 28 dicembre 2010 19:15
Noooooooooooo perchè hai usato il presente?? Uffa! Ma allora sei cocciuto! >___<


p.s. potresti fare dei capitoli più lunghi o almeno chiamarli paragrafi ^_^
carcar93
00giovedì 30 dicembre 2010 11:37
ecco qui penso dovrebbe andare probabilmente la storia è un pò troppo scontata
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Capitolo quattro
Se fosse stato per Luca, la notte sarebbe rimasta eterna, il tempo passava minuto dopo minuto mentre lui si sentiva sempre più libero, mentre era in cielo tutte le preoccupazioni terrene sparivano. In lontananza ,Sophie guardava la scena seduta sul cornicione di un palazzo” uff… sembra un bambino con un giocattolo nuovo” disse mentre osservava Luca “proprio lui doveva essere??” chiese spostando lo sguardo verso il cielo e con un tono un po’ disperato, ma era ora di agire. Luca stava continuando quando sentì il battito delle mani, un applauso, una ragazza di circa la sua età, si avvicinava verso di lui, anche lei aveva un paio di ali anche se nere, capelli rossi, un corpo esile ma sicuramente forte, “beh... se stai applaudendo per farmi un complimento grazie ma posso sapere che sei?” ormai quelle ali lo aiutavano a parlare tranquillamente, non c’era una minima traccia di timidezza o paura.” Io sono Sophie, e tu dovresti essere Luca? Beh lascia che arrivi al sodo, non voglio prolungarmi, tu sei il prescelto, se così vogliamo dire, che dovrà purificare il mondo dai peccati, eccetera eccetera, capito?” chiese la ragazza dopo una non-esauriente spiegazione, “eh??” la risposta di Luca era più che comprensibile quindi Sophie respirò a fondo e disse” allora…andiamo con calma, conosci la bibbia?” ”si” ”sai degli angeli dell’apocalisse?” “si” “ bene tu hai dentro di te un angelo dell’apocalisse” “……” il silenzio di tomba di Luca fece innervosire un po’ la ragazza ma continuò “ tu dovrai eliminare i peccatori”, questo fu subito capito da Luca e disse “ wow da dove comincio?Roma?Parigi?Londra?” chiese, mentre iniziò a fantasticare, ma subito intervenne Sophie “aspeeeeeetta tu ora ti fai l’addestramento con me poi quando arriverà l’ordine agiremo, siamo angeli e dobbiamo aspettare le sue decisioni” disse puntando l’indice verso l’altro, “ ora va’ a casa e non ti preoccupare, le ali si richiuderanno per domani mattina, capito?... E non azzardarti a fare pazzie!!” questa ultima frase la disse ad una distanza così ravvicinata che Luca riuscì a vedere i verdi occhi di lei con aria minacciosa per poi dire “cristallino” dopo di ciò si orientò e si diresse verso casa, anche se sapeva che non sarebbe riuscito ad addormentarsi, era il 20 ottobre 2010.
Silvia
00giovedì 30 dicembre 2010 17:36
bravo! in questo capitolo sei stato più bravo del solito ^_^ si legge fluidamente. [SM=g27811]
sintakil
00venerdì 31 dicembre 2010 18:23
concordo! bravo!
a quando l'addestramento?
carcar93
00lunedì 7 febbraio 2011 10:19
sono un pò impegnato in questo periodo ma penso che dopo il 9 si può continuare
carcar93
00sabato 12 febbraio 2011 23:04
come promesso però c'è qualcosa che non va e non so cosa
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Capitolo 5
Luca era determinato a rimanere sveglio, non voleva che tutto ciò che stava succedendo fosse un sogno, voleva passare tutto il tempo a contemplare le sue ali, l’imponenza e la forza di queste ammaliavano Luca. Peccato che il suo corpo non aveva intenzione di rimanere in moto, il richiamare le ali gli era costato un grandissimo sforzo ,per non parlare del tempo trascorso in volo, subito dopo aver toccato terra, una grande fitta alla schiena e poi buio, la stanchezza aveva preso il sopravvento. La mattina seguente Luca si svegliò, era sdraiato a terra, vicino al letto, appena si alzò, pensò a cosa dire a sua madre del letto sporco, ma era tutto ok, “mah…” concluse pensando ad un probabile suo potere. I giorni successivi non dormì molto, Sophie gli aveva detto dell’allenamento, ma non quando, perciò rimase ad aspettare fino a notte tarda l’arrivo della consanguinea, ma senza risultato. Fu il giorno del suo compleanno, il 25 ottobre, mentre stava rinunciando ad aspettare Sophie, sentì qualcosa dalla finestra, si andò ad affacciare e Sophie lo stava aspettando, in volo, “presto, spiega le ali e seguimi” ordinò, “ ma non so come fare, l’addestramento non l’ho mai fatto, è la prima volta!!!” rispose Luca, un po’ scettico riguardo alle doti da insegnante di Sophie, ” uff… dammi la mano” disse Sophie, seccata dal susseguirsi del fatto. Dopo aver portato Luca su un palazzo, Sophie iniziò a parlare “ bene, per il momento imparerai a evocare le ali, ma per un breve periodo, e poi …”, entro le prossime ore, Luca affrontò un estenuante allenamento, ma riuscì velocemente a imparare di avere qualche potere e riuscì a controllarne qualcuno, anche se in modo mediocre. “ bene… è il momento di tornare a casa” disse Sophie, leggermente soddisfatta dei progressi di Luca, “ ok allora ci vediamo domani??” chiese il ragazzo, anche se non era pronto all’idea di un altro allenamento, “ uhm… sì, ci vediamo domani” rispose Sophie, Luca si orientò mentre era un po’ dispiaciuto, di solito tendeva sempre a far notare il suo compleanno, durante l’allenamento aveva detto frasi tipo “proprio questo giorno dovevamo fare l’allenamento?” oppure” oggi è stata una bella giornata”, ma senza risultato. Appena spiccato il volo, “ehi… fermati” Sophie chiamo Luca, che si girò, per poi riprendere “ se non sbaglio oggi è il tuo compleanno… beh prendi questo… ti porterà fortuna” gli lanciò un piccolo braccialetto, sembrava molto vecchio “wao sembra antico…” “ e ci credo, è un bracciale fatto do Mosè in persona” lo interruppe Sophie, “ beh… allora grazie mille” ringraziò mentre osservava Sophie, che disse” portalo sempre con te… ti sarà molto utile, ma per ora non posso dirti di più, non sei ancora puro”, “ehhh” si chiese Luca, ma venne subito sgridato dalla ragazza “VAI A CASA” urlò e di conseguenza Luca obbedì, impaurito e curioso allo stesso tempo.
Silvia
00domenica 13 febbraio 2011 18:35
ciao, la mia impressione è che la narrazione è troppo rapida.. hai fatto tutto di fretta! è solo un susseguirsi di cose anche non troppo chiare, termini usati in un modo un po' improprio

"entro le prossime ore, Luca affrontò un estenuante allenamento"

semmai doveva essere: nelle ore successive...

comunque..E' tutto un po' sommario... non dici niente di "importante" anche se questo evento sembrava dovesse esserlo! Quali sono questi poteri? non ti soffermi niente...

potresti provare a sviluppare il lato introspettivo di Luca che cerca di evocare le ali... quanto sia difficile/doloroso..

mi sembrava che la storia fosse un po' introspettiva, che andasse ad analizzare il lato psicologico del protagonista.. qui c'è tanta carne al fuoco ma... tutto fumo e niente arrosto! XD



spero di esserti stata d'aiuto

sintakil
00venerdì 18 febbraio 2011 16:36
sinceramente non mi è piaciuto molto questo capitolo...
se vuoi dare importanza anche a Sophie dovresti approfondire la loro relazione... perchè lei dovrebbe regalargli una cosa così importante?
e poi è tutto vago... se non spieghi qualcosa o se non approfondisci qualcosa questo capitolo è un po' superfluo... che c'è stato di nuovo in questo capitolo? un allenamento.. ma non si è capito come si sia svolto e cosa questo abbia comportato
carcar93
00domenica 6 marzo 2011 18:07
sinceramente avete ragione tutti e due, ringrazio ecc... stavo pensando di scriverlo di nuovo per poter spiegare meglio la storia
sintakil
00venerdì 15 aprile 2011 23:50
non scrivi più?
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