La sala d'aspetto

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Silvia
00domenica 30 dicembre 2012 22:04
La sala d'aspetto
LA SALA D’ASPETTO

Chi non ha casa e non ha letto

si rifugia in sala d’aspetto.

Di una panca si contenta,

tra due fagotti s’addormenta.

Il controllore pensa: “Chissà

quel viaggiatore dove andrà?”

Ma lui viaggia solo di giorno,

sempre a piedi se ne va attorno:

cammina, cammina, eh, sono guai,

la sua stazione non la trova mai!

Non trova lavoro, no ha tetto,

di sera torna in sala d’aspetto:

e aspetta, aspetta, ma sono guai,

il suo treno non parte mai.

Se un fischio echeggia di prima mattina,

Controllore non lo svegliare

un poco ancora lascialo sognare.



Gianni Rodari
sintakil
00martedì 1 gennaio 2013 18:31
Che bella!
Lascia però un po' di tristezza [SM=g27813]
manuenghel
00mercoledì 2 gennaio 2013 09:24
Bella, con una buona cadenza ritmica. Però triste nel suo profondo.
darllenwr
00mercoledì 2 gennaio 2013 12:16
GiĂ , molto bella nella sua tristezza.
Ho talvolta avuto modo di vedere dal vivo la "fonte d'ispirazione" di questa poesia, piĂą che di treni che non partono, danno l'impressione di averlo definitivamente perso...
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