Facebook ha un problema con l'odio

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Ammabina
00sabato 4 luglio 2020 10:40
Riporto alcuni pezzi di un articolo che potete trovare interamente qui

Il 13 febbraio 2017 il fondatore e amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg ha ricevuto una lettera dall’Italia. “Nel discorso pubblico dilaga l’odio” era il senso del messaggio. La firma, quella della presidente della Camera Laura Boldrini. (...) e ancora: Facebook incassa 70 miliardi di dollari l’anno con la pubblicità, c’era scritto sulla pagina manifesto pubblicata dal Los Angeles Times, e li usa “per amplificare le voci dei razzisti, dei violenti e dei negazionisti”. Un'accusa pesante che chiedeva alle aziende una forte azione simbolica: sospendere le inserzioni pubblicitarie a luglio.

Da quell’appello si è generato un movimento: il boicottaggio pubblicitario delle multinazionali americane ogni giorno ha aggiunto nomi importanti. (...)

Il problema nasce dal fatto che il modello di business dei social network, il motivo per cui sono formidabili macchine che producono montagne di soldi, è l’engagement, ovvero il fatto che gli algoritmi ci mostrano automaticamente i contenuti che faranno più traffico, quelli che ci terranno incollati al sito. Una volta si diceva che “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”: siamo fatti così, è un tema che riguarda la psicologia cognitiva degli esseri umani, questa cosa non l’ha inventata Facebook. Ma è grazie a Facebook che abbiamo la sensazione che cadano moltissimi alberi col risultato che molte più persone tentano di abbatterli invece di piantarne altri.

Una rissa, una minaccia, una violenza o anche solo una bufala sono il modo più facile per catturare la nostra attenzione; ma questo inesorabilmente modifica i nostri sentimenti ovvero la nostra visione del mondo; e, rapidamente, distrugge la coesione sociale. Questo sì, deve cambiare. E un mese di boicottaggio non basterà.

Cosa ne pensate?

Io concordo pienamente con tutto quello che è stato detto e penso che ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa nel suo piccolo.
17th_symphony
10sabato 4 luglio 2020 12:41
Concordo anche io e fa paura pensare che la maggior parte dei social che usiamo siano nelle mani di Facebook. Non do, però, tutta la colpa Zuckerberg perchè, come hai detto tu, dobbiamo fare qualcosa anche noi nel nostro piccolo. Basterebbe semplicemente essere più educati quando si risponde sotto ad un post. Certo, il razzismo non si sconfigge con messaggi ben educati, ma credo sia importante battersi per l'uguaglianza di ognuno e allo stesso tempo non abbassarsi al livello di ignoranti che usano Facebook solo per attaccare briga.
Credo, inoltre, che non bisognerebbe far utilizzare i social ai politici perchè innanzitutto fanno propaganda elettorale in periodi in cui non bisogna farla e poi non esitano a cavalcare queste ondate d'odio per guadagnare voti
Ren~
00martedì 7 luglio 2020 16:41
https://www.youtube.com/watch?v=W2QlSE3X4Us&t=95s

Condivido quel che avete detto e volevo linkare questo video, l'autore nel punto uno parla proprio di questo problema. Zuckerberg non ha creato il problema dell'odio ovviamente, ma ha sicuramente scelto di navigarlo per guadagnarci sopra.
Sardius
00mercoledì 8 luglio 2020 04:22
Zuckerberg è un novello victor von frankenstein. ha costruito una..creatura. e se avete letto il romanzo il mostro è come un bambino non cattivo all'inizio. poi il contatto con gli uomini lo trasforma in un essere senza freni e senza malizia, tanto che persino il creatore non riesce a farsi rispettare..
io ci vedo somiglianze attuali anche con molti scandali tipo il cambridge analytica di tempo fa..
l'odio era il suo decorso naturale in un simile social network. anche Vk.ru -simile a FB ma russo- ha simili problemi solo che lì Putin lo tiene a briglia stretta e paraocchi..
manuenghel
00mercoledì 8 luglio 2020 21:51
I Social, tutti nessuno escluso, ha un grosso problema di odio. Il problema però non è Zuckenberg o altri, ma siamo noi, che davanti ad una tastiera ci sentiamo liberi di insultare gratuitamente qualcuno che non la pensa come noi.
Un esempio, io ogni tanto scrivo nelle mie recensioni che quel film o anime per me è un capolavoro. Il mio concetto sta che il film o anime mi è piaciuto tantissimo, invece qualche volta qualcuno mi scrive che solo gli idioti usano quella parola e via dicendo. Anche questo è odio, insofferenza verso chi ha concetti diversi dagli altri.

Poi da qui sono nate le bufale, i post volutamente creati ad hoc per screditare le persone e via dicendo. Per quietare tutto questo dovremmo non usare più i social, o almeno limitarne l'uso, visto che ci stiamo tanto e troppo. Se il traffico diminuisce la macchine magari non si ferma, ma inizia a perdere colpi, e tutto questo diminuirebbe drasticamente.

Ovviamente è un mio pensiero. 😉
Mokichi
00giovedì 9 luglio 2020 11:11
Re:
manuenghel, 08/07/2020 21:51:

I Social, tutti nessuno escluso, ha un grosso problema di odio. Il problema però non è Zuckenberg o altri, ma siamo noi, che davanti ad una tastiera ci sentiamo liberi di insultare gratuitamente qualcuno che non la pensa come noi.
Un esempio, io ogni tanto scrivo nelle mie recensioni che quel film o anime per me è un capolavoro. Il mio concetto sta che il film o anime mi è piaciuto tantissimo, invece qualche volta qualcuno mi scrive che solo gli idioti usano quella parola e via dicendo. Anche questo è odio, insofferenza verso chi ha concetti diversi dagli altri.




Quoto, i social alla fine sono come una "piazza" virtuale.
Se applicassimo le stesse situazioni alla realtà, è come se qualcuno stesse esprimendo la sua opinione o magari dicesse qualche castronata in qualche luogo pubblico, e uno sconosciuto andasse a insultare quella persona solo perché non è d'accordo o per fare il saccente.
E infatti non succede mai, perché è proprio il fattore "stare dietro allo schermo" che fa la differenza e fa sentire al sicuro.
Ammabina
00sabato 25 luglio 2020 11:03
Voi avete mai letto (usando il vostro account facebook) dei post che in qualche modo incitavano alla violenza o in cui comunque i toni erano decisamente alti e fuori luogo?
Mokichi
00sabato 25 luglio 2020 16:07
Re:
Ammabina, 25/07/2020 11:03:

Voi avete mai letto (usando il vostro account facebook) dei post che in qualche modo incitavano alla violenza o in cui comunque i toni erano decisamente alti e fuori luogo?



Qualsiasi discussione sulle pagine di calcio in pratica 🤣
negi
00lunedì 27 luglio 2020 12:19
Sinceramente penso che i social siano uno strumento anche molto utile (seppur non necessario), credo che la problematica si crei nel momento in cui non c'è più dialogo. Tanto per cominciare la comunicazione sembra immediata ma in realtà ad un messaggio si può rispondere molto tempo dopo o addirittura non rispondere è questo spezza il dialogo e di conseguenza la considerazione per l'altro.
Poi bisogna considerare che la presenza reale dell'altro inibisce e frena dal dire tutto quello che si pensa cosa che invece il computer non fa (per scrivere ci vuole un secondo).
Ancora, bisogna considerare che spesso il social è usato come valvola di sfogo (moltissimi post sono quanto meno critici verso qualcosa o qualcuno se non offensivi) in cui ci si sente comunque ascoltati da moltissime persone. Credo che si crei una sorta di dipendenza dall'essere ascoltati cosa che non sempre è facile nella vita reale e per non perdere "pubblico" si cerchi di far divertire anche a discapito degli altri e ciò si ricollega all'ultimo punto: bisogna considerare che spesso è più preoccupante il fatto che molti si divertano con questi tipi di post e li incitino (mi viene in mente l'arena romana in cui si voleva vedere la battaglia e la sofferenza). Si crea quindi una mentalità secondo cui l'aggressività è la migliore impostazione possibile (si pensi anche a molti programmi televisivi es. Giudici di concorsi o reality)
Ovviamente ci sono poi modi completamente diversi di usare i social e cioè uno scambio tra persone (come dovrebbe essere)
Tutto ciò è una mia opinione personale, mi scuso per la lunghezza
Davide
00mercoledì 5 agosto 2020 01:15
Penso che il vero problema dei social in Italia sia il fatto che la gente li prenda troppo sul serio, boomer in primis, i quali nonostante l'esperienza di vita non hanno ricevuto un'educazione web sufficiente e spesso si lanciano in flame e anatemi vari.
Negli USA basta una minima cavolata come una frase sparata a caso data per vera per compromettere completamente la "webutation" dell'account, inoltre si tende a non rispondere ai flamer, che vaneggiano da soli.
Poi c'è il fattore storico: per fare un esempio, 10 anni fa Twitter era il Paradiso, adesso è fortemente politicizzato con troll di partiti e nazioni.
In tutto 'sto casino potrebbero tornare in auge i forum, ma ci dovrebbe essere una risposta forte e chiara da parte di FFZ, che invece vaga nel buio più totale.
Tornando a Facebook, parliamo di un pollaio da 2 miliardi di account: secondo un'indagine del Guardian i moderatori (che sono pochissimi) hanno 10 secondi a post per decidere cosa fare. Molti di loro hanno deciso di denunciare Zuckerberg per la troppa mole di lavoro e perché alcuni sono rimasti segnati a vita soprattutto da immagini pedopornografiche.
Più che "problema di odio nei social" direi "problema dei social in internet".
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